Costellazione Orsa Maggiore, caratteristiche, stelle principali e mitologia

25 Mag 2018

OSR blog post

L'Orsa Maggiore detta anche Grande Carro è una costellazione Boreale, cioè visibile solo nell'emisfero Nord del globo terrestre. Assume posizioni diverse nel cielo a seconda della stagione e dell'ora ma non scende mai sotto il 41°N, ossia la latitudine di Napoli, Madrid, New York.

Caratteristiche dell’Orsa Maggiore

L’Orsa maggiore è un asterismo composto da 7/8 stelle ben visibili che, unite da un immaginario trattino gli conferiscono l’immagine che nei secoli ha suggerito a tutti i popoli dell’emisfero Nord. Infatti l’orsa è la visione suggerita da più civiltà, così come il mestolo al quale somigliava per i nativi americani, l’aratro per i Celti (che la coniavano sulle prorpie monete) e il carro nel quale ogni popolo vi riconosceva addirittura le caratteristiche peculiari delle varie versioni: carro reale, agricolo, il cocchio dell’imperatore, il carro da guerra, ecc.

I romani antichi ci vedevano 7 buoi e da “Septem Triones” deriva il termine Settentrione, che identifica il Nord.

L’Orsa Maggiore è tipica della volta settentrionale del cielo di tutte le stagioni, infatti una linea immaginaria che allunghi il lato più corto del carro di cinque volte, incrocerà la stella Polare. L’astro che identifica il Nord, la stella allineata con l’asse di rotazione della terra, che ha indicato la rotta a tutti i naviganti e i viaggiatori da 7.000 anni in qua. In effetti è l’unica stella immobile nel cielo solo da un periodo relativamente breve. In realtà anch’essa si muove durante il ciclo galattico che dura 26.000 anni e nel tempo sarà sostituita da un altro corpo celeste.

Ma riuscire a vedere un aratro, un carro, un mestolo o un orso nell’insieme degli astri dell’Orsa Maggiore, può essere abbastanza bizzarro e anche con tutta la fantasia possibile, è veramente improbabile. Ma allora come mai intere popolazioni nel mondo vi hanno identificato le stesse immagini?

La risposta risiede nel fatto che le stelle componenti l’asterismo non sono 7/8 ma molte di più, anche se non visibili quanto le principali. Gli antichi che godevano di una visione del cielo molto più chiara della nostra, non risentendo dell’inquinamento luminoso e dello smog che oggi offusca la stratosfera, riuscendo ad osservarle nell’insieme vedevano effettivamente delle figure molto più dettagliate.

Per appurare ciò basta utilizzare qualche programma di astronomia che riesca ad amplificare la luminosità di tutti i componenti della costellazione. Questo è un concetto che vale in generale per tutti gli asterismi.

Stelle e astri della costellazione Orsa Maggiore

L’Orsa Maggiore nella sua versione più visibile, è composta dai seguenti astri:

  • Alkaid (η Ursa Majoris) detta anche Benetnash, è una stella di sequenza principale, molto più calda del Sole e 143 volte più luminosa
  • Mizar (ζ Ursa Majoris) È una stella binaria e rappresenta la doppia coda del mestolo, è 71 volte più luminosa del Sole. La sua compagna Alcor molto più debole, ha una magnitudine 4. Le due sono separate da un intervallo di 700 secondi d’arco (mezzo anno luce) che ne rende visibile la sdoppiatura anche ad occhio nudo.
  • Alioth (ε Ursa Majoris) è una delle stelle più brillanti del Grande Carro. È una gigante bianca peculiare, infatti la sua emissione di luce è variabile nello spettro, poichè il suo enorme campo magnetico ne influenza gli elementi chimici.
  • Phecda (Υ Ursa Majoris) 59 volte più luminosa del Sole, è la ruota del carro. Fa parte del gruppo con moto proprio, dunque appartiene all’ammasso aperto.
  • Merak (β Ursa Majoris) rappresenta i fianchi dell’orsa, non è tra le più luminose perchè risulta immersa in una nube di polveri, che le conferisce una radiazione all’ultra rosso.
  • Dubhe (α Ursa Majioris) é la seconda stella più luminosa della Costellazione. È un sistema stellare quadruplo lontano 124 anni luce dalla Terra. E’ costituita dalla stella principale, intorno alla quale ruotano Dubhe B e Dubhe C, che è a sua volta un ulteriore sistema binario.

L’Orsa Maggiore è situata all’esterno della nostra galassia ed è visibile grazie al fatto che tra noi e l’asterismo non sono presenti ammassi stellari o nebulose. Sebbene sia contornata da oggetti galattici anche notevoli come la nebulosa Civetta o M97, M81 e M82, M101, M108 e M109, tutte confinanti con il nostro Gruppo Locale. Sul piano stellare periferico sono inoltre presenti altri ammassi e gruppi di galassie, compresi due sistemi nani, satelliti della nostra: Ursa Major I e Ursa Major II.

In seguito alla precessione degli equinozi, alcuni millenni fa l’Orsa Maggiore era molto più vicina al nord celeste di quanto non lo sia oggi. Infatti la parola Artico potrebbe provenire da Arktos, che in greco significa lupo.

La mitologia greca dell’Orsa Maggiore

Nella mitologia greca l’Orsa Maggiore rappresenta la ninfa Callisto, la favorita di Artemide, dea della caccia. Le ninfe giurarono di non sposarsi mai ma Zeus innamoratosi di Callisto l’ebbe in segreto matrimonio, dal quale nacque Arcade.

Quando Artemide scoprì le tresca trasformò Callisto in un’orsa grassa e goffa. Arcade nel frattempo crebbe e divenne un abile e coraggioso cacciatore che, a difesa delle ninfe si mise sulle orme dell’orsa per ucciderla, non sapendo che fosse la propria mamma. Ma Zeus non permise la realizzazione di tale drammatico atto e trasformò tutti i personaggi in stelle, divisi nel gruppo dell’Orsa Maggiore e Arcade.

Quest’ultima è una nana rossa, la più brillante della costellazione dell’acquilone e nel cielo sembra inseguire l’orsa. Fu in seguito chiamata Arturo che significa “colui che sta dietro la coda dell’orsa”. Zeus nella sua bontà di padre, volle lasciare vicini Callisto e il suo figlioletto Arcade. Infatti ancora oggi, basta prolungare idealmente la coda dell’Orsa Maggiore per incrociare Arturo.