Costellazione Mensa, caratteristiche, stelle principali e mitologia

11 Ago 2018

costellazione Mensa

La Costellazione Mensa (abbreviazione Men) fu messa a catalogo dall'astronomo Nicolas-Louis de Lacaille nel 1751, nel corso di una missione In Sudafrica, al Capo di Buona Speranza. Trattasi di una delle 88 costellazioni moderne, denominata Mons Mensae, in ragguaglio alla Table Mountain in Sudafrica, dove quest'abate francese ebbe la possibilità di osservare ben 10.000 stelle meridionali.

Caratteristiche della costellazione Mensa

Dopo l’Ottante, la costellazione Mensa è quella più meridionale, al punto da non poter essere osservata grossomodo dall’intero emisfero nord terrestre: copre una sezione, la cui forma ricorda quella di una chiave, caratterizzata da un’estensione di declinazione da -71° a -85,5° e di ascensione retta da 4h a 7,5h. Di tutte le 88 costellazioni moderne, quella in oggetto è quella meno luminosa. Basti pensare che α Mensae, stella di sequenza principale, è la più luminosa della costellazione, è appena di quinta magnitudine e risulta difficilmente visibile dalla Terra senza l’ausilio di un telescopio per via della sua magnitudine: 5,09. Inoltre, la sua distanza è di circa 33 anni luce dal Sistema Solare.

Qual è il periodo più propizio nell’anno per osservare la Costellazione Mensa? Indubbiamente nei mesi estivi e primaverili, dato che anche la parte più settentrionale può essere facilmente osservata dalle latitudini boreali inferiori. Occorre sottolineare che dall’Italia, questa costellazione circumpolare australe risulta invisibile. Per ciò che concerne la parte vicina al polo sud celeste, la si può osservare da pochi gradi a nord dell’equatore.

Stelle Principali della Costellazione Mensa

  • α Mensae: come anticipato, quella in oggetto è la stella più luminosa della costellazione con 5,08 di magnitdine. Questa nana gialla è tra le più vicine al sole. Da notare che si allontana dalla terra ad una velocità di 35 k/s. La sua vicinanza e la sua somiglianza al sole fanno sì che, almeno in linea teorica, questa stella di età tra i 5,6 e i 6,6 miliardi di anni, possa ospitare forme di vita anche se ad oggi nessun astronomo ha scoperto pianeti nella sua orbita.
  • β Mensae: stella gigante gialla, distante 642 anni luce. La sua magnitudine è di 5,30.
  • γ Mensae: gigante arancione, distante 101 anni luce. La sua magnitudine è di 5,18.
  • Stelle doppie
    Fanno parte della Costellazione Mensa anche le stelle doppie, le quali si contraddistinguono per ampiezza e debolezza.
  • HD 51320: costituita da due stelle di 7,31 e di 9,3 di magnitudine che sono visibili con un telescopio di media potenza.
  • γ Mensae: stella arancione di decima magnitudine che, essendo separata, può essere osservata solo con la strumentazione in grado di risolvere stelle di decima grandezza.
  • Stelle Variabili
  • TZ Mensae: stella di 6,19 di magnitudine che può essere osservata mediante binocolo. Occorre attendere qualche giorno per percepire le sue variazioni.
  • U Mensae e TZ Mensae: trattasi di due stelle variabili non particolarmente rilevanti in termini di oscillazioni e di ampiezza.

Mitologia di Mensa

La Costellazione Mensa è dedicata alla Table Mountain, la nota montagna piatta, situata nel West Cape, in Sudafrica. Nota come “montagna tavolo”, nell’immaginario collettivo è degna di rilievo la coltre di nubi che la avvolge quando soffia il vento del Sud Est, denominata a sua volta “tovaglia”. Fu qui che nel 1751, l’astronomo Nicolas-Louis de Lacaille fu in grado di catalogarla.

Non solo la Costellazione Mensa

Oltre alla Costellazione Mensa, Nicolas-Louis de Lacaille, il cui catalogo, noto come Coelum Australe Stelliferum fu pubblicato nel 1763 a circa un anno di distanza dalla sua morte, introdusse altre 13 costellazioni: il Bulino, l’Ottante, il Telescopio, la Bussola, il Regolo, lo Scultore, la Fornace, il Reticolo, l’Orologio, Il Pittore, il Compasso, la Macchina Pneumatica e il Microscopio.