Costellazione Triangolo Australe, stelle principali e mitologia
Dal momento che esiste anche un Triangolo nell'emisfero Boreale, la costellazione Triangolo Australe va definita per intero onde evitare confusioni. Triangulum Australe, siglata TrA fa parte delle 88 costellazioni moderne, è molto luminosa e ben visibile solo all'emisfero Australe essendo posizionata molto vicino al polo sud celeste, al di sotto della coppia α e β Centauri (Hadar).
Un triangolo bene in vista
Questa si estende tra -55° Nord -70° Sud, 13 h 40 min Est – 17 h 15 min Ovest; è abbastanza piccola ma molto luminosa, essendo composta da astri molto brillanti.
Un triangolo per definizione risulta dalla congiunzione di 3 punti, tali sono infatti gli astri che ne delineano l’asterismo, ma essendo presenti ulteriori stelle tra cui alcune binarie, per certi versi TrA appare come un triangolo mozzato, quasi un trapezio.
L’osservazione è possibile nei mesi primaverili ad Est di Rigil Kentaurus, è circumpolare e visibile in tutto l’emisfero Sud e parte dell’emisfero Boreale, fino al tropico del Cancro.
Stelle principali del triangolo australe
Gli astri che compongono il triangolo sono ovviamente tre: α, β e γ Trianguli Australis, oltre ad una quarta δ Trianguli Australis molto più brillante ma dalla luminosità affievolita dalla estrema lontananza rispetto alle altre.
- α Trianguli Australis, detta anche Atria è una gigante arancione, la più brillante del gruppo con una magnitudine apparente di 1.92, di classe spettrale K2. La temperatura superficiale è di 4.200°K, dista 415 anni luce dal Sole rispetto al quale brilla 4.900 volte di più e il suo diametro lo supera di 130 volte, la sua massa 7 volte superiore; se la sostituissimo al nostro Sole, il suo diametro raggiungerebbe l’orbita di Venere. Atria si trova in uno stato molto avanzato della sua vita, anche se la sua età è di appena 45 milioni di anni. Infatti ha completamente esaurito l’idrogeno del suo nucleo e attualmente sta consumando l’elio, trasformandolo in carbonio e ossigeno. A breve Atria perderà i suoi strati esterni producendo una nebulosa planetaria con al centro una nana bianca, il residuo del nucleo. Sussistono molti indizi a favore della teoria che si tratti di un sistema binario di stelle, forse addirittura triplo. Questa infatti è una stella al bario, cioè una gigante (in genere di classe G o K) contenente una quantità notevole di bario mono e bi-ionico, oltre che carbonio e suoi derivati come CH, e/o CN. In genere queste stelle sono binarie, compagne di una nana bianca che parassitano, dalla quale cioè trasferiscono massa composta appunto da carbonio e bario. Altro indizio consiste nell’emissione di raggi X che non sono propri di una gigante arancione ma possono rivelare la presenza di una giovane stella nelle vicinanze, dalla temperatura molto più elevata.
Dunque è possibile che almeno un altro oggetto stellare accompagni Atria, anche se con i mezzi a nostra disposizione non è ancora stato possibile un rilievo visivo. - β Trianguli Australis or Betria, of magnitude 2.83, is easily observable in the Southern hemisphere even in areas with strong light pollution, between March and August it remains clearly visible in the peri-polar band. Betria is classified as a white yellow sub-giant of spectral class F1V-F1IV, its surface temperature measures 7,220°K, its mass is approximately 1.65 times that of the Sun, towards which it is 8.5 times brighter and 1.9 times brighter. is its diameter.
Its components are roughly comparable to those of the Sun, with the exception of the zinc content and metallicity, which are approximately 30% lower than our star. Optical analysis appears to have a companion of magnitude 14 that has not yet been identified. It could be a double optic, i.e. stars superimposed on the observation but without any gravitational interference, i.e. very far away. An analysis of the infrared radiation reveals the presence of an interstellar disk (perhaps a proto-planet); at the end of its life it will transform into a carbon-oxygen white dwarf. - γ Trianguli Australis or γtra is the third brightest star in the Triangle, its magnitude is 2.88 and it is 184 light years from us. γtra is circumpolar and very bright, therefore it is clearly visible throughout the southern hemisphere especially between March and August. This is a white A1V star in the process of running out of hydrogen; it will soon turn into a giant.
- δ trianguli Australis is a yellow super giant of class G2Ib-II of magnitude 2.88, it is probably a binary star. Other objects contained in the area of the triangle but belonging to deep space are:
- ESO 69-6 is a pair of galaxies that appear to be embracing each other, but in reality one is engulfing the other. Spectacular.
- ESO 137-001, a barred spiral galaxy.
- NGC 5979 is a planetary nebula with a white dwarf at its center.
- Other nebulae, star groups or galaxies belonging to deep space and visible only with powerful, but very interesting telescopes.
Origins and history of the Southern Triangle constellation
The first references to this constellation date back to the early 1500s by Amerigo Vespucci, which however did not constitute an official classification.
A few years earlier, the Spanish navigator Maitre Joao already reported the Southern Triangle among his maps, but it only became official in 1600 thanks to the work of the Dutch. In 1589 Plancius cataloged the three stars without making them official, an operation that was only perfected in 1600 by Houndius, who gave them the name Triangulum Australe.
To meet the need to cover the affected and hitherto unmapped part of the sky, in 1603 Johann Bayer included the constellation in his Uranometria catalogue.