Divinazione: alla scoperta di questo mondo
La Divinazione ha da tempo immemore diviso il genere umano in due fazioni contrastanti: da una parte gli scettici, ovvero coloro che non credono ai suoi poteri ed alle facoltà, mentre dall'altra quelli che invece sono fermamente convinti che esistano modi per ricercare la verità che esulino la dimensione conosciuta e fisica.
Le due posizioni, profondamente inconciliabili, credono in egual misura di essere detentrici dell'assoluto sapere. La realtà, però, sta nel mezzo. Lo scettico, che punta solo sugli assiomi della scienza, basa tutto su di essa e si chiude nei confronti di un mondo tutto nuovo, fatto di metafisica. Colui che ci crede ciecamente, invece, tende a perdere di vista il raziocinio e si rifugia in una dimensione fuori dalla realtà.
Da dove deriva il termine divinazione?
La storia della Divinazione va a braccetto con quella dell’uomo. Egli, infatti, ha sempre ricercato un contatto diretto con il “superiore”, di solito rappresentato dalla figura della Divinità . Questa esigenza affondava le radici nel bisogno di favori, conforto e consigli.
Per questo, l’etimologia della parola deve ritrovarsi sicuramente nel greco “Divinus“, vale a dire “Ispirato dalla divinità”. Ancor oggi, in alcune zone del mondo sparse soprattutto tra Africa ed Asia, la pratica della Divinazione è diffusa e presa in grande considerazione. Essa è portata avanti da figure molto particolari, come sciamani, streghe, veggenti, oracoli, indovini e via dicendo.
Non di rado si affiliano a questa tecnica numerose altre, alcuni esempi potrebbero essere fatti con la cartomanzia, la necromanzia, l’astrologia, la bibliomanzia¦ queste sono le cosiddette arti dette “mantiche“, collegate indissolubilmente alla Divinazione, e che trattano diversi temi importanti. Dalle carte ai corpi celesti, dai testi all’attenzione per la morte e tutte le sue implicazioni.
Esse non sono altro che un mezzo tramite il quale la Divinazione si attua, rendendosi reale.
Qual è la storia della Divinazione?
Le pratiche divinatorie esistono da quando esiste la civiltà, ed ancor prima di essa.
I Babilonesi furono i primi, secondo la storia pervenuta, a praticarla. Erano convinti che attraverso la divinazione riuscissero a comunicare con gli Dei e che questi rispondessero tramite fenomeni naturali quali, ad esempio, le tempeste.
Una delle più famose manifestazioni della Divinazione nella storia è sicuramente incarnata nell’Oracolo di Delfi. I segni che venivano presi in considerazione erano il volo degli uccelli, il movimento delle stelle, lo studio delle interiora degli animali e la direzione presa dal fumo. Presso questo tempio dedicato ad Apollo, la sacerdotessa Pizia offriva i propri responsi, sia in forma privata che pubblica.
Furono i romani, estremamente pragmatici e superbi, ad introdurre una sorta di rifiuto dei presagi. Infatti, quando questi ultimi avevano una connotazione negativa, essi procedevano con offerte e sacrifici, cercando così di ingraziarsi gli Dei e modificare il corso degli eventi futuri.
Il declino della Divinazione arriva con l’avvento del Cristianesimo, raggiungendo il suo apice con l’istituzione della Santa Inquisizione. Fino a quel momento, nonostante l’Editto di Costantino che, dal 313 d.C. vietava la pratica, veniva effettuata in gran segreto.
Dal 1233, ossia l’anno della nascita di questi terribili tribunali ecclesiastici, qualunque forma di magia veniva soppressa nel sangue.
Nonostante ciò, il profondo fascino suscitato dall’arte della Divinazione non è mai realmente morto. Una dimostrazione sta nel fatto che oggi, nonostante un mondo che continua a guardare alla tecnologia ed ai progressi della scienza, si pratichi e ci si informi ancora su questa tecnica millenaria.
In un’epoca di progressione economica, la Divinazione trova il suo rinascimento. Un nuovo terreno sul quale fiorire, più forte e tenace di prima.
Che cos’è la Divinazione?
Entrando udi più nello specifico, la Divinazione è una pratica, esplicata in molteplici modalità, con la quale si ottengono informazioni (inaccessibili in altri modi) sul futuro da fonti sovrannaturali.
Spesso è effettuata tramite rituali, interpretazione di segni, simboli, presagi o eventi.
Essa può riguardare una singola persona o un’intera società.
Le due figure principali vengono ricoperte da colui che pratica la Divinazione, il Vate, e chi ne richiede la predizione, il consultante.
Mentre alcune religioni, come il cristianesimo e l’Islam, la escludono categoricamente, altre, soprattutto l’induismo, ammette la Divinazione in diverse forme. Il fine ultimo di questa antichissima pratica sta nel dissipare l’incertezza che concetti come ignoto e futuro pongono in essere negli uomini.
Per venire effettuata, il Vate deve essere munito di due caratteristiche fondamentali: la sensibilità empatica per poter ricevere ed elaborare l’informazione dall’entità sovrannaturale e la capacità di trasferire questo alla realtà terrena.
Per evitare che l’indovino venga influenzato nel suo responso da qualsiasi tipo di conoscenza superflua della persona o del suo contesto sociale, spesso egli si isola dalla vita comunitaria e vive da eremita.
– Le critiche
La Divinazione, essendo molto antica, è sempre stata soggetta ad aspre critiche, da Cicerone fino alla Bibbia, passando per lo scetticismo moderno.
L’accusa più forte mai mossa è sicuramente quella di impossibilità di prevedere il futuro interpretando segni, simboli o qualsiasi altra cosa.
Recentemente, i sostenitori della pratica adducono che esistano moltissime prove della sua efficacia ineluttabile. Una delle teorie maggiormente accreditate tra loro sarebbe quella per cui la Divinazione non sia altro che un processo di decodificazione dell’inconscio.
Tuttavia, lo scetticismo scientifico è ancora un grande freno per il pieno diffondersi di questa arte.
A cosa serve la Divinazione?
Gli scopi per cui un individuo è portato a consultare coloro che praticano la Divinazione possono essere diversi.
Principalmente, essa è utilizzata per provare ad avere risposte su questioni particolarmente misteriose come, ad esempio, il futuro.
Voler conoscere il proprio destino è uno dei più forti desideri che l’uomo senta.
In epoca moderna, gli oracoli hanno lasciato spazio alla lettura dei tarocchi, all’oroscopo ed alle interpretazioni delle Rune. Per poter carpire il maggior numero di informazioni possibili, il Vate cerca sempre di far rilassare al massimo la persona che si è rivolta a lui.
L’indovino, poi, si estranea completamente dalla realtà fisica e cade in uno stato di trance. A quel punto ogni conoscenza che riuscirà ad apprendere verrà messa a disposizione per poter leggere e capire appieno l’avvenire del consultante.
L’inconscio viene liberato da qualsiasi influenza, le contaminazioni svaniscono ed esso potrà farsi avanti senza freni. In questo modo il flusso di immagini e segni sarà agevolato, fornendo un mezzo florido per chiarire rivelazioni e responsi.
Un concetto fondamentale: il tempo
Capire in modo esaustivo cosa è il tempo è essenziale per afferrare l’essenza della pratica divinatoria.
Infatti, è necessario sapere cosa sono la quarta e la quinta dimensione, ovvero il “Tempo” e la “Scelta”.
La Divinazione è una connessione mistica totalizzante, che racchiude in sè coscienza e sincronia dei legami.
Il tempo, per come viene inteso nella terza dimensione (e quindi nella realtà terrena) non è altro che una questione prettamente umana. Niente di più che una linea retta che avanza inesorabile in avanti.
Nell’arte divinatoria, esso diviene percorribile in ogni direzione, percepibile in molteplici forme e rappresentazioni.
La quinta dimensione, ossia la “Scelta”, invece, è ricompresa in ogni momento dell’esistenza umana, creando un’infinità di futuri possibili.
Proprio basandosi su ciò, la Divinazione riesce a comprendere i segni e le simbologie, perchè coglie le sfaccettature createsi, le quali sono figlie della Scelta.
Tipologie di Divinazione
Classificare le varie forme e tipologie della Divinazione non è facile.
Ne esistono di diversi tipi e vengono categorizzate in base a molteplici fattori.
Una prima distinzione può aversi tra le induttive e le intuitive.
Le prime si basano sull’interpretazione di segni, eventi, simboli, di natura oggettiva e presuppongono la conoscenza intima di un’arte da parte del Vate. Tra queste si trovano la chiromanzia (o lettura della mano) e l’astrologia. Le seconde, invece, poggiano su una rivelazione fatta da un’entità sovrannaturale all’indovino. In questo caso gli strumenti utilizzati possono essere diversi.
I procedimenti realizzati in tal senso possono rivelarsi talvolta anche molto complessi.
La simbologia da interpretare per mezzo di vari oggetti è solo una parte del lavoro: infatti, anche la creazione del segno stesso appare complicata.
A volte basta ricercarli nell’ambiente circostante o sul corpo di colui che consulta il Vate ma, molto più spesso, l’essenza va scovata in mezzo ad un groviglio di presagi, sogni o eventi.
Nell’ambito della Divinazione intuitiva, lo strumento principale è l’indovino che, in condizione di trance, recupera ed elabora le informazioni.
Ancora, un’ulteriore distinzione può essere fatta in base alla cultura dal quale provengono e nelle quali vengono realizzate queste pratiche.
La cleromanzia, ad esempio, è molto diffusa nelle regioni africane.
In America, invece, viene preferita la Divinazione Ispirata, dove il Vate assume un ruolo centrale.
Per trovare una categorizzazione molto rigorosa, però, non si può non fare riferimento a Julian Jaynes, psicologo famoso per i suoi studi sull’origine della coscienza.
Egli suddivise la Divinazione in:
- Sortilegi. Consistente nell’estrarre in modo casuale rami, ossa, pietre o altri piccoli oggetti;
- Presagi. Sviluppati soprattutto nell’antica Cina, la loro scrittura avverte informazioni a lungo termine;
- Spontanea. Non è altro che una generalizzazione, un insieme di immagini o suoni visti dal Vate durante la sua esperienza mistica. Di questa famiglia fa parte il moderno Feng Shui;
- Auguri. In questo caso vengono prese in esame una serie di possibilità offerte.
Tuttavia, la distinzione più importante è sicuramente quella fra:
- Divinazione artificiale;
- Divinazione naturale;
- Divinazione occasionale.
La prima prende in esame i segni costruiti dal Vate, la seconda l’osservazione dei simboli naturali ricercati dallo stesso, la terza pone l’attenzione sull’interpretazione di eventi e fatti totalmente accidentali e senza una necessaria connessione tra loro.
Entrando più nello specifico, si scopre come quella artificiale faccia particolare riferimento a pietra o carta, ma non solo:
- Il metodo più antico è rappresentato dalla cleromanzia;
- Ancora, vengono utilizzate coppe, in cui si versano diversi liquidi poi agitati tra loro. In base al loro speciale movimento ed incontro, è possibile trarre indicazioni sul futuro;
- L’idromanzia, ossia il moto prodotto da un oggetto all’interno dell’acqua;
- Le forme del fuoco ed la particolare ascesa del suo fumo, nelle forme della piromanzia e della capnomanzia;
- Le viscere degli animali sacrificati (igroscopia), per mezzo delle quali si osservavano le volontà degli Dei in tempi antichi;
- La necromanzia antica, relativa ai cadaveri in putrefazione, e quella moderna, volta più a rievocare l’anima dei defunti per poter comunicare con loro rispetto all’occulto ed al futuro.
Nel campo della Divinazione naturale, invece, è l’osservazione dei segni il quid. Oltre astrologia e geomanzia, i mezzi volti alla sua rivelazione erano e/o sono:
- I segni di tipo atmosferico, come la forma delle nuvole, ma anche i fulmini, le saette, i tuoni, i lampi e così via;
- Le nascite definite “mostruose” in tempi antichi, sia animali che umane. Esse venivano configurate come un oscuro presagio;
- I movimenti degli animali. In modo particolare i voli di stormi di uccelli;
- L’ondulazione delle foglie, nel dettaglio le querce, che un tempo erano identificate come le piante appartenenti alle Divinità , ed in modo particolare a Zeus;
- I sogni. La dimensione onirica veniva considerata come una precisa rivelazione. Oggi è più avvolta nel mistero, con un approccio più cauto e semplice, interpretata tramite l’oneiromanzia;
- I segni speciali forniti da mani o altre parti del corpo umano.
Divinazione e tarocchi: esiste un collegamento?
La cartomanzia, più comunemente conosciuta come la pratica della lettura dei Tarocchi, è una tecnica divinatoria molto antica e certamente una delle più longeve.
Parlarne è complesso, perchè i tarocchi affondano le loro radici nel mito.
Essi sono dotati di un linguaggio universalmente riconosciuto, dal forte potere metafisico, trascritto per mano dell’uomo prima su pietra e successivamente sulla carta.
Sono composti da 22 Arcani detti “Maggiori” e da 56 “Minori”, per un totale di 78, divise, così come le carte da tavolo utilizzate in tutto il mondo, nei quattro semi: Denari, Bastoni, Spade e Coppe. Quattro, come gli elementi naturali che ricreano.
Il massone francese Antoine Court de Gebelin sostenne che fossero originari dell’Antico Egitto.
L’etimologia della parola “Tarocco” appare ancora ignota, nonostante siano state avanzate diverse tesi a riguardo, come ad esempio quella del legame, appunto, con la parola egiziana “Ta-Rosh” (letteralmente: “Via Regale”).
In ambito artistico trovano la loro prima collocazione pittorica nell’affresco denominato “Il gioco dei tarocchi”, al Palazzo Borromeo di Milano.
Si può ammettere pacificamente che il primo mazzo è collocato tra il 1414 ed il 1425. I più antichi mai conosciuti, infatti, furono realizzati (e sono ancora esistenti) per la famiglia Visconti, per mano del pittore Bonifacio Bembo, il quale faceva parte della loro corte.
Per quel che riguarda il loro utilizzo nell’ambito della cartomanzia bisogna attendere il XVII secolo, precisamente a Bologna.
Il loro potere occulto venne giustificato con una teoria per cui, in realtà , fossero libri codificati di Thot, per mano di sacerdoti egizi che tramandarono tale misticismo in una forma che non avrebbe destato alcun sospetto, ossia come semplici carte da gioco.
Molto del loro fascino metafisico è dovuto agli Arcani Maggiori perchè rappresentano tutti una tappa importante della vita di un essere umano fino alla sua completa ascesa a livello spirituale.
Proprio per la grande misticità che li attornia, i tarocchi hanno una strettissima correlazione con la Divinazione ed anzi, ne fanno parte integrante.
Una potenza così forte da ispirare persino Calvino per il suo romanzo “Il Castello dei Destini Incrociati”.
A Riola, nel bolognese, fu istituito un Museo dei tarocchi che ancora oggi è in attività ed è possibile visitare.
Pokemon e Divinazione: perchè sono collegati?
Il grande riverbero ottenuto dalla Divinazione a livello culturale ha portato diversi marchi a prenderne spunto per i propri prodotti.
Probabilmente, l’utilizzo più famoso è quello realizzato per i Pokemon: i famosissimi animaletti dai poteri incredibili che hanno accompagnato la crescita di innumerevoli bambini di varie generazioni in tutto il mondo.
Esiste, infatti, una mossa (possibile da effettuare per questi piccoli mostriciattoli) dal nome di “Divinazione”.
Il danno arrecato è di tipo “Psico“, per rimarcare in modo veemente la correlazione tra questa pratica e la sua sfera psicologico-mentale.
Introdotta nella seconda generazione di Pokemon, gli effetti variano nel tempo. Infatti, all’inizio la sua potenza si attesta intorno agli 80 punti, con un danno di natura media.
La grande forza di questo attacco sta nella sua capacità di colpire qualsiasi tipologia di Pokemon, ignorando i punti di forza quali la resistenza o l’immunità.
Successivamente, la sua potenza è stata aumentata, passando da un danno di 80 ad uno di 100, con una precisione superiore del 10% rispetto al precedente e la possibilità di infliggere un danno critico. Infine, con l’introduzione della sesta generazione, la forza dell’attacco è stata maggiorata ancora, passando da 100 a 120, diventando uno dei colpi più pericolosi del gioco.
Con questa scelta, Pokemon ha inserito una peculiarità del tutto nuova, dimostrando di essere estremamente attenta ai fenomeni culturali e sociali che hanno investito ed investono tutt’ora la Terra.