I distruttori della Galassia: la vera natura degli Asteroidi.
Quando pensiamo ad un asteroide la prima cosa che ci viene in mente è una massa rocciosa di forma irregolare, la cui superficie disseminata di crateri assomiglia più o meno a quella di una spugna e, in effetti, non è un idea sbagliata, perché è proprio così che si presenta un comune asteroide. L'aspetto, infatti,ricorda quello di una patata, una somiglianza talmente stretta che se colorassimo di giallo la foto di un qualsiasi asteroide faremmo non poca fatica a distinguere quello che è per l'appunto un corpo celeste da un tubero da cucina. Se l'analogia vi è nota, allora forse è arrivato il momento di scoprire cosa si nasconde dietro l'altra faccia degli asteroidi, una potenza talmente distruttiva da annientare l'intero pianeta Terra in poco tempo.
Distrutti e ridotti a pezzi, sono tutto quello che rimane di pianeti ormai estinti o residui non assorbiti dai pianeti durante la formazione del Sistema. Come i superstiti di una catastrofe, gli asteroidi vagano senza una meta all’interno del sistema solare. La maggior parte di loro si trova nella fascia principale, alcuni viaggiano in compagnia di asteroidi satelliti più piccoli. La loro dimensioni sono soggette a continue variazioni dovute alle continue collisioni con altri corpi celesti. Asteroidi molto piccoli, derivati da collisioni, con le dimensioni di un masso prendono il nome di meteoroidi. Mentre i frammenti esposti a temperature estremamente basse sono composti prevalentemente di ghiaccio e sono denominati comete.
La fascia principale, situata tra le orbite di Marte e di Giove accoglie anche asteroidi estremamente grandi. Con i loro oltre 400 Km di diametro Cerere, Vesta, Pallade, e Igea rappresentano più della metà della massa della fascia. Il resto è costituito da asteroidi minori e di dimensioni più ridotte fino a quelle di un granello di sabbia. Quest’ultimi si diradano formano cumuli di polvere spaziale facilmente attraversabili dai veicoli spaziali.
Fra gli asteroidi si verificano frequentemente collisioni che hanno come risultato una famiglia di asteroidi più instabili, con caratteristiche orbitali non sempre ben circoscritte, tanto da poter uscire dall’orbita originaria rischiando di incrociare quella terrestre.
Questo rischio non è da sottovalutare. Questi asteroidi potrebbero, nel corso del tempo, scontrarsi con la Terra!
La quasi totalità degli asteroidi near-Earth, ovvero tutti quelli che viaggiano “vicino la Terra” sono potenzialmente a rischio di collisione con il nostro pianeta. Per scongiurare in tempo questa brutta ipotesi, sono stati proposti diversi sistemi per modificarne la loro orbita in modo da allontanare il rischio, ma ancora nessuno risulterebbe abbastanza efficace per ostacolare la ferocia distruttiva di un near-Earth.
Quando l’orbita di un asteroide viene in qualche modo disturbata, esso può schiantarsi sulla superficie del pianeta più vicino, producendo nel migliore dei casi un cratere, ma anche la distruzione dell’intero pianeta.
La sanno bene gli oltre 1200 feriti vittime dell’inaspettata visita della meteora caduta a Celjabinck il 15 febbraio 2013, esplosa nel cielo della città per poi ricadere a pezzi. Quello stesso giorno, incredibilmente, un altro asteroide di una cinquantina di metri sfiorava il nostro globo.
Possiamo ritenerci fortunati dato che a raggiungere la Terra sono stati i frammenti del bolide. Per Vladimir Surdin, docente della facoltà di fisica dell’Università di Stato di Mosca abbiamo sfiorato la catastrofe:
“Poteva avvenire un’esplosione simile a quella nucleare. La energia portata dal meteorite era infatti di circa 500 chiloton, come di una buona bomba all’idrogeno. Dopo lo scontro di questo meteorite con la Terra il risultato sarebbe stato lo stesso che dopo l’esplosione di una bomba all’idrogeno.”
La Nasa corre ai ripari
Questo e altri avvenimenti passati confermano che il rischio che un asteroide impatti con la Terra è serio. Le agenzie spaziali affrontano il problema come una priorità dato che è chiaro che la situazione non è da sottovalutare. Infatti, a oggi, il Minor Planet Center conferma che più di 13.000 asteroidi si avvicineranno alla Terra, ma non è possibile definire con precisione quando e quanto si avvicineranno.
Sta di fatto che al momento, in base ai calcoli, nessun bolide è in rotta di collisione con il nostro Pianeta.
Tuttavia potrebbe non essere così per sempre, infatti la Nasa ha dato il via al progetto PDCO (Planetary Defence Coordination Office) per prevedere tempestivamente i cosiddetti impatti imminenti intensificare i programmi di sorveglianza dello Spazio attorno a noi.
Il progetto ha l’ambizioso obbiettivo di rilevare e tracciare i new near-Earth, ovvero i nuovi asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra. I dati raccolti vengono poi inviati e memorizzati in un database globale gestito dal Minor Planet Center, ed elaborati dai supercomputer del Center for Neo Studies.
Flight Director ESA ammette che “prima o poi l’umanità arriverà anche su Marte, e magari oltre, ma per il momento non credo sia molto utile andare in quella direzione. La difesa planetaria è un problema più urgente, che riguarda tutta l’umanità”.
L’attenzione crescente verso il potenziale pericolo rappresentato dagli asteroidi a fatto si che venissero incrementati gli sforzi per realizzare delle strumentazioni in grado di fornire in anticipo informazioni sul momento e il luogo dell’impatto così da velocizzare le operazioni di emergenza.
L’obbiettivo più ambizioso è quello di sviluppare tecnologie in grado di eliminare il problema alla fonte, deviando o distruggendo gli asteroidi potenzialmente pericolosi. Fortunatamente il rischio che un grosso asteroide colpisca il pianeta non è così alta ma il fatto che esista anche una remota possibilità potrebbe essere sufficiente a causare una catastrofe globale.
Così la Nasa si è messa al lavoro anche per creare un solido piano di difesa contro gli asteroidi che potrebbero essere attirati dalla forza gravitazionale terrestre. In realtà ogni giorno corpi celesti colpiscono la terra ma si frammentano una volta a contatto con l’atmosfera terrestre che rappresenta una buona difesa, ma che non potrebbe nulla contro NEO di grandi dimensioni. La Nasa insieme ad altre agenzie governative ha intenzione di sviluppare una tecnologia in grado di deviare la traiettoria dei corpi diretti verso la Terra. Già nel 2022 è previsto un lancio di un astronave che tenterà di colpire un asteroide per deviarne la traiettoria.
I maggiori esperti su questo fronte sanno che nel caso fosse confermato il rischio di collisione, ad oggi, la scarsa conoscenza della struttura interna degli asteroidi e la mancanza di un piano di salvataggio impedisce di prevedere accuratamente come reagirebbero ad un impatto il nostro Pianeta.