Costellazione Idra, stelle principali e mitologia

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L'Idra (in latino Hydra) è una lunga costellazione prevalentemente australe, con solo una piccola parte a nord dell'equatore celeste, dotata di una sola stella particolarmente splendente (Alphard, detta anche il Solitario). Si tratta di una costellazione già conosciuta ai tempi di Tolomeo (che la catalogò per primo), e, attualmente, della più estesa delle 88 costellazioni moderne.

Tuttavia, nonostante le sue dimensioni (da sola copre più del 3% del cielo notturno), non è facilmente individuabile a causa della bassa luminosità delle sue stelle.

Stelle principali dell’Idra

Tra le stelle principali che compongono la costellazione dell’Idra abbiamo:

  • α Hydrae (Alphard), il cui nome arabo significa la Solitaria: il toponimo si spiega in considerazione del fatto che si tratta dell’unica stella dell’intera costellazione (nonchè della parte di cielo cui appartiene) particolarmente brillante; si tratta di una stella gigante arancione, posta a 177 anni luce di distanza.
  • γ Hydrae (Dhanab al Shuja), stella gialla posta a sud della costellazione della Vergine e distante circa 132 anni luce.
  • ζ Hydrae (Hydrobius), stella gialla situata nel capo dell’Idra, a sud della costellazione del Cancro e distante 151 anni luce.
  • ν Hydrae (Sherasiph), stella arancione che si individua in prossimità della figura del Cratere e dista 138 anni luce.

La costellazione dell’Idra ospita un gran numero di stelle doppie, tutte facilmente osservabili grazie alle dimensioni notevoli della costellazione: tra esse il 27 Hydrae e la N Hydrae. L’Hydra presente anche stelle variabili particolarmente luminose e molto note, tra cui: la R Hydrae (una delle Mireidi più luminose del cielo notturno e tra le prime ad essere scoperte in questa classe); la stella U Hydrae, gigante rossa a 530 anni luce di distanza dalla Terra; la χ2 Hydrae, una delle più brillanti della costellazione; la KW Hydrae, invisibile, tuttavia, ad occhio nudo.
Tra le altre stelle c’è da segnalare la 2M1207, nana bruna nella cui orbita è stato osservato il primo pianeta extrasolare il 2M1207b.

La costellazione presenta anche alcuni oggetti non stellari di una certa importanza, tra cui:

  • L’ammasso stellare M48, posto a 1500 anni luce dal sistema solare, la cui non semplice individuazione rivela, tuttavia, un’estensione addirittura maggiore (considerando la prospettiva) della Luna piena nel cielo notturno.
  • La nebulosa planetaria NGC 3242, una delle più luminose visibili, dalla forma di un disco bluastro che le è valso l’appellativo di Fantasma di Giove.
  • La Galassia M83, a forma di spirale e molto luminosa, dal momento che essa è rivolta frontalmente all’osservatore: i suoi bracci sono ben visibili con un telescopio.

Mitologia della costellazione Idra

La costellazione dell’Idra è una delle più antiche. Infatti, ci sono prove che già in Mesopotamia, intorno al 1200 a.C., gli osservatori celesti avessero conosciuto l’Idra, identificandola con il serpente d’acqua Tiamat, che venne ucciso dal Dio Marduk nel corso della Grande Guerra degli Dei. Il serpente, peraltro, è noto anche in Cina, sebbene nella sua associazione con il Dragone.

Tuttavia, le principali leggende che hanno riferimento nella costellazione Hydra sono quelle appartenenti alla mitologia greca. Il mito più noto è quello delle Fatiche di Ercole, tra le quali compare il compito di uccidere una creatura mostruosa, dotata di molte teste. L’Idra era figlia del mostro Tefeo e di Echidna, e viveva nella palude posta vicino alla città di Lerna e da questa dimora procedeva a invadere le pianure vicine per divorare il bestiame: si dice che il suo alito e l’odore che emanava fossero in grado di uccidere con grande sofferenza chiunque ne venisse in contatto.

Ercole, dopo aver stanato la bestia dal suo nascondiglio, fallì nel tentativo di abbattere le nove teste dell’Idra, dal momento che queste ricrescevano grazie al capo centrale, che era immortale. Durante l’attacco, un granchio attaccò il piede di Eracle, ma questi lo uccise schiacciandolo (il granchio è ricordato nella vicina costellazione del Cancro). Successivamente, con l’aiuto di Iolao, che dava fuoco alle teste non appena Ercole le mozzava, l’eroe riuscì a staccare anche la testa centrale del mostro, squartando infine il suo corpo.

Altra leggenda che viene associata alla costellazione dell’Idra è quella del Corvo e del Cratere (due costellazioni prossime all’Idra): il dio Apollo mandò un corvo a prendere dell’acqua con una tazza (cratere, in greco), ma questi si attardò a mangiare fichi; per scusarsi del ritardo, il corvo incolpò l’Idra, accusandola di aver ostruito l’accesso alla sorgente. Consapevole della menzogna, il Dio punì il corvo ponendolo in cielo esattamente in modo che l’Idra gli impedisse di bere dalla tazza per l’eternità (infatti l’Idra separa le due costellazioni, poste rispettivamente a destra e a sinistra del serpente).

Caratteristiche e osservazione: osservare Idra

Le costellazioni del Corvo e del Cratere, poste sul dorso dell’Idra, su ispirazione del mito cui si è prima fatto cenno, hanno indotto gli osservatori a sezionare la costellazione in più parti differenti. Così, sulla base della proposta dell’astronomo John Flamsteed (1646-1719), si distinguono dalla testa alla coda quattro parti: Hydra, Hydra et Crater, Hydra et Corvus, e Continuazione Hydra.

Nella sua interezza, la figura dell’Idra è quella di un serpente d’acqua. Essa viene usata come corrispettivo al femminile della costellazione dell’Hydrys, presente nell’emisfero australe.

Si tratta della costellazione più grande del cielo. La sua posizione ne rende molto semplice l’individuazione: la testa, infatti, si trova presso la stella Regolo (appartenente alla costellazione del Leone) ed è compresa tra Leone, Cancro e Vergine; la coda, invece, oscilla verso l’emisfero australe, in prossimità delle costellazioni della Bilancia e del Centauro.
Nonostante le sue dimensioni, l’osservazione della costellazione è resa difficile dalla scarsa luminosità delle stelle che la compongono: se si eccettua Alphard (prossima al Leone), che costituisce il corpo centrale del serpente, e le stelle della testa (poste a sud del Cancro), che formano una sorta di pentagono deformato, gran parte della costellazione si trova in aree buie.

Nonostante la costellazione attraversi l’equatore, avendo la testa nell’emisfero boreale e la coda in quello australe, trattandosi di una costellazione equatoriale, l’Hydra è visibile ad ogni latitudine: tuttavia, dal momento che la gran parte del copro dell’Idra si trova nell’emisfero meridionale, l’osservatore italiano la troverà sempre piuttosto bassa all’orizzonte; viceversa, dall’emisfero australe migliora la percezione dell’intera figura, ad eccezione della testa, posta oltre l’equatore.
Il periodo migliore per l’osservazione è compreso tra i mesi di marzo e giugno, quando è visibile nella sua interezza.

Massimiliano Milli Scrittore presso Online Star Register

Massimiliano Milli: Laureato in Lingue e letterature straniere, aono appassionato di astronomia, comunicazione e cultura e mi dedico alla creazione di contenuti coinvolgenti e informativi, utilizzando le mie competenze linguistiche per raggiungere un pubblico internazionale. Collaboro come content creator per OSR dal 2020.