Costellazione Cancro, stelle principali e mitologia
Ecco tutte le informazioni su una delle costellazioni che riesce ad attirare maggiormente la curiosità degli astrologi ed astronomi, ovvero la costellazione del Cancro, una delle più difficili da identificare.
Quali sono gli astri maggiormente importanti della costellazione del Cancro
La costellazione del Cancro, quarta per ordine nell’oroscopo, viene caratterizzata dalla presenza di una serie di astri che effettivamente sono poco luminosi e che quindi sono molto difficili da vedere ad occhio nudo.
Essi sono facilmente individuabili solo durante il periodo di massima brillantezza delle stesse stelle, ovvero quando avviene la precessione degli equinozi.
La stella principale della costellazione è Al Tarf, conosciuta anche come β Cancri: si tratta di una stella di colorazione arancione la cui dimensione risulta essere superiore di ben cinquanta volte quella del Sole.
Questa stella dista dalla Terra 290 anni luce e viene affiancata dalla Acubens, nome che deriva dall’arabo pinza e che risulta essere molto simile, sia per dimensioni che per colorazioni, al Sole.
Questa dista circa 174 anni luce dalla Terra ed è una delle stelle maggiormente facili da notare nella costellazione, seppur sia la quarta che tende a brillare maggiormente.
La stella Decapoda è invece di colorazione gialla, al contrario di quelle bianche ed arancioni che risultano essere le principali, e dista circa 230 anni luce dalla Terra.
I vari astri che compongono le pinze del Cancro sono invece tutte secondario visto che per dimensioni e forza luminosa, non riescono a raggiungere le tre principali della costellazione del Cancro.
La mitologia della costellazione del Cancro
Sono ben due i racconti mitologici che riguardano la costellazione del Cancro ed essi riguardano ben due parti differente della conformazione.
La prima di essa riguarda la parte centrale: si narra che questa sia da ricollegare alla leggenda di Ercole, che permise proprio alla costellazione di formarsi.
Secondo quanto si tramanda, Ercole si trovava impegnato durante una delle sue dodici fatiche, precisamente quella che riguardava la sua battaglia contro il demoniaco mostro a tre teste, ovvero l’Idra.
Mentre combatteva presso la palude di Lerna, la moglie di Zeus, ovvero Era, non faceva altro che aizzare l’Idra e cercare di motivarlo affinché la creatura sconfiggesse il suo nemico mortale, per il quale la stessa Era provava un grande odio, visto che si trattava del frutto di una delle tante relazioni clandestine del marito.
Durante la violenta battaglia, l’Idra ricevette un aiuto inaspettato ma poco influente: dalla palude emerse un piccolo granchio che, spinto dalla foga della battaglia e dal rispetto e amore che provava per Era, decise di attaccare Ercole, pizzicandogli un piede.
Questo sue gesto ebbe, purtroppo per lui, un esito tutt’altro che atteso: Ercole, senza distrarsi dalla sua battaglia principale, schiaccio ripetutamente la creatura con disprezzo.
Questa sua azione porto alla morte del granchio che, sacrificandosi per Era, venne immediatamente premiato da parte della madre di tutti gli Dei, che decise di farlo salire in cielo e trasformarlo in una costellazione che chiunque potesse ammirare.
La seconda leggenda relativa alla costellazione del granchio riguarda invece la parte delle sue chele, ovvero gli Asellus conosciuti anche come Asino del Nord e Asino del Sud.
La storia è da localizzare durante la battaglia tra gli Dei ed i Titani, che volevano impadronirsi dell’Olimpo e Governare su tutto il mondo finora conosciuto.
Dionisio ed altri Dei si presentarono sul campo di battaglia contro i Titani a bordo di alcuni asini che, ragliando, spaventarono a morte i loro nemici.
Questi, infatti, non avevano mai sentito un rumore spaventoso come quello del verso degli animali sui quali gli Dei salirono in groppa: temendo che questi potessero essere utilizzati come arma contro di loro, i Titani fuggirono a gambe levate terrorizzati, permettendo agli Dei di ottenere un grande vantaggio nel corso delle future battaglie.
Proprio per premiare e ricordare quanto questi animali fossero stati fondamentali nell’esito della guerra contro i Titani, Dionisio decise di farli salire in cielo e porli di fianco alla costellazione del Cancro, dove si trova la nebulosa che viene riconosciuta come la Mangiatoia, ovvero Phatne, della costellazione stessa.
Alcune curiosità sulla costellazione del Cancro
La costellazione del Cancro, al giorno d’oggi, ha poco a che vedere con l’astrologia, dato che la sua scarsa visibilità in cielo non permette agli esperti di poter creare quello strumento che prende il nome di oroscopo.
Gli astrologi hanno diverse volte ripetuto che, nella realizzazione dello stesso oroscopo, vengono presi in considerazione gli astri della costellazione che formano appunto il disegno del Cancro nel cielo, seppur non ci sia alcun riferimento alla precisione precisa delle stelle stesse.
Si tratta quindi di un oroscopo che risulta essere abbastanza complesso da realizzare, visto che gli stessi astrologi non hanno dei punti di riferimento ben chiari.
Inoltre la costellazione del Cancro viene semplicemente intuita della sua posizione grazie alla presenza delle stelle che formano la costellazione dei Gemelli e del Leone che, essendo maggiormente luminose, tendono a far risplendere in cielo anche quella del Cancro che, appunto, possiede degli astri che sono quasi impercettibili ed assai complessi da vedere ad occhio nudo o con gli appositi strumenti.