Alchimia: misteri e segreti
Nel nostro immaginario l'alchimia è un'attività misteriosa, a metà fra la magia e la scienza, tra marchingegni strani e pozioni colorate. Qualcosa di reale c'è in questa finzione, ma che cosa? Perché l'alchimia esercita ancora un fascino così importante nell'epoca della scientificità e del progresso? Che ruolo ha avuto nella storia e nella fondazione delle scienze esatte?
Alchimia: definizione e significato
Il termine alchimia deriva dall’arabo al-khīmiyya (letteralmente la chimica), a sua volta dal greco khymeia (saldare). È una scienza non esatta, a metà fra la chimica e la filosofia.
L’obiettivo principale degli alchimisti era l’ottenimento della pietra filosofale, attraverso cui giungere all’immortalità e all’onniscienza. Affonda le sue radici nella metallurgia: si basa, in una delle sue interpretazioni più diffuse, su di una gerarchia tra i metalli. L’oro è il metallo superiore, nobile per eccellenza.
Attraverso la pietra filosofale, secondo gli alchimisti, si poteva ottenere l’oro dalla materia non nobile.
Quando è nata: le origini dell’alchimia
le radici storiche dell’alchimia
Non conosciamo con certezza le origini remote dell’alchimia. Il luogo in cui inizialmente questa scienza si manifestò è altrettanto sconosciuto: forse in Cina, forse in Mesopotamia, forse in Egitto, forse in Assiria. Anche le prime testimonianze scritte sono incerte. Le tracce lasciate dagli alchimisti alessandrini possono essere datate dal III al V secolo d.C.
Se consideriamo anche la metallurgia, dal momento che la lavorazione del piombo era considerata un’attività sacra, con valore rituale e non tecnica, parliamo persino di 9mila anni fa.
Gli alchimisti stessi ponevano l’origine della loro arte in un passato aurorale, tanto lontano da essere astorico, nato prima della Storia.
Veneravano come loro predecessore Ermete Trismegisto. Nipote di Adamo, egli sarebbe vissuto prima del diluvio universale.
L’alchimia e la pietra filosofale
Il grande sogno della pratica alchimistica era rappresentato dall’ottenimento della pietra filosofale. Essa avrebbe il potere di:
- trasformare tutto ciò con cui entra in contatto in oro;
- donare l’immortalità e guarire da ogni patologia;
- permettere il raggiungimento dell’onniscienza.
Questo processo, apparentemente materialista, ha una lettura spirituale presso gli alchimisti. Trasformando un metallo vile in oro, il filosofo trascendeva la materia, diventando essenza spirituale.
L’oro è il metallo nobile per eccellenza e il suo legame con l’immortalità è già presente nelle sepolture dei popoli antichi. Gli archeologi infatti ritrovano molti manufatti d’oro nelle tombe antiche.
La scoperta della pietra filosofale è spesso attribuita a Nicolas Flamel. I suoi scritti, composti diversi secoli dopo la sua morte, non sono tuttavia considerati autentici.
Alchimia ermetica o metallurgica
La metallurgia è stata la prima emanazione dell’alchimia. Le due testimonianze più antiche sono contenute nel papiro di Leida e nel papiro di Stoccolma. Il primo trattato che inserì la metallurgia in una cornice rituale ed alchemica, fu il trattato Fisica e Mistica. A lungo attribuito a Democrito, oggi sappiamo che fu composto da un anonimo nel III secolo d.C.
La metallurgia nell’antichità era infatti inserita in una cornice rituale e spirituale.
Alchimia speculativa
L’alchimia speculativa entrò in contatto con le filosofie sue contemporanee. Dalla filosofia greca in particolare venne mutuata la teoria dei quattro elementi. A ciascuno degli elementi venne attribuita una qualità, un colore e una sensazione:
- Fuoco = caldo = luce = rosso
- Acqua = umido = liquido = blu
- Aria = secco = gas = bianco
- Terra = freddo = solido = nero
Alchimia farmacologica e l’Islam
Nel mondo islamico l’alchimia si dedicò specialmente alle scoperte chimiche. Esse hanno portato alla scoperta di diverse sostanze, quali l’acido muriatico, l’acido nitrico e la soda. Anche la maggior parte della terminologia alchemica ha radici arabe, come lo stesso termine alchimia, elisir, alambicco, atanor (il forno adoperato dagli alchimisti), ma anche alcol. L’acqua regia, un composto di acido muriatico e acido nitrico, sarebbe stata in grado di sciogliere l’oro. La creazione di questo composto è stato uno degli obiettivi della Grande Opera per molti secoli.
Ibn Zakariyya e Geber furono i due grandi protagonisti dell’alchimia islamica.
Alchimia mistica
Gli alchimisti cristiani intesero l’alchimia come via del cammino verso la Purezza. L’obbedienza agli insegnamenti di Cristo era necessaria per raggiungere la Salvezza. Se la Salvezza è un obiettivo collettivo, la Purezza è invece un cammino di perfezione individuale.
I primi alchimisti europei furono perseguitati dalla Chiesa, ma ebbero il merito di cominciare a portare in Europa la scienza del mondo arabo.
Alchimia Europea
L’alchimia medievale europea ha una data di nascita precisa: 11 febbraio 1144. In quel giorno Roberto di Chester, matematico e astronomo inglese, terminò la traduzione in latino del trattato arabo Il libro della composizione di alchimia. Trovò il manoscritto a Segovia, poco più a nord di Madrid.
Per circa un secolo gli alchimisti europei si occuparono essenzialmente dell’apprendimento, della traduzione e del commento dei testi arabi.
Ruggero Bacone scrive dell’uovo filosofico (ovvero la Pietra Filosofale) e di come realizzarlo.
A Raimondo Lullo sono invece attribuiti diversi scritti e la produzione dell’oro filosofale per la corona d’Inghilterra.
Arnaldo da Villanova è il più famoso alchimista medievale. A suo tempo egli era considerato la massima autorità in materia. Fu addirittura il medico dei papi Clemente V Benedetto XI. Alla conoscenza della lingua e della cultura araba, unì la padronanza della fisica e delle scienze naturali.
I simboli e gli elementi dell’Alchimia
Il linguaggio e la pratica alchemici sono pregni di simboli.
A ciascun metallo è associato un pianeta e una parte del corpo umano, secondo i seguenti legami:
- Oro = Sole = cuore, colonna vertebrale e organo genitale maschile (quindi la vitalità);
- Argento = Luna = stomaco, sistema linfatico e organo genitale femminile;
- Mercurio = Mercurio = cervello, mani, sistema nervoso centrale (quindi i cinque sensi);
- Piombo = Saturno = sistema immunitario, pelle, capelli, ossa, milza, denti e pancreas;
- Stagno = Giove = fegato, gambe, ghiandola pituitaria (quindi la crescita);
- Ferro = Marte = testa e muscoli;
- Rame = Venere = gola, reni, ovaie e timo.
Anche gli animali fanno parte della simbologia alchemica, in particolare il corvo (corrisponde alla Nigredo), il cigno (Albedo) e la fenice (Rubedo). Nigredo, Albedo e Rubedo sono gli stadi principali della materia nel processo alchemico.
La fenice, in particolare, data la sua possibilità di rinascere dalle ceneri, rappresenta uno dei principi cardine dell’alchimia, secondo cui «nulla si crea e nulla si distrugge».
Anche l’uroboro, il serpente che si mangia la coda, è un simbolo ricorrente. Rispecchia il concetto di ciclicità del tempo e del principio dell’Uno come il principio indicante l’unità del Tutto ( riassunto nell’espressione greca ἒν τὸ Πᾶν, Tutto è Uno)
Il processo alchemico e i 5 stadi della materia
L’Opus Alchemicum (“processo alchemico” per ottenere la pietra filosofale) avviene in quattro operazioni e in tre fasi. Le operazioni sono:
- Putrefazione: decomposizione della materia
- Calcinazione: riscaldamento ad alte temperature volto ad eliminare le impurità
- Distillazione: ulteriore perfezionamento della materia
- Sublimazione: ricomposizione e solidificazione della materia
Le fasi corrispondenti invece sono: coagulazione, fissazione, tintura.
La materia in questo processo raggiunge cinque stadi:
- Nigredo: la materia si degrada, si divide, si putrefà
- Albedo: la materia viene restaurata. Spesso si associa a questa fase l’immagine della cauda pavonis (“coda del pavone”) che ha in sè tutti i colori.
- Citinitras: la materia bolle e raggiunge il colore giallo
- Rubedo: continuando a bollire, la materia diventa rossa
- Lapis: stato finale, capace di modificare la materia imperfetta.
L’Alchimia e la chimica
La nascita della chimica viene fatta risalire da molti al 1661, quando Robert Boyle, scienziato e filosofo irlandese, scrisse il trattato The Sceptical Chymist (“Il chimico scettico”), in cui operava una netta distinzione fra alchimia e chimica. Prima le due scienze non erano nettamente distinte.
Gli stessi termini alchimia e chimica hanno la stessa origine (il prefisso al- non è altro che l’articolo determinativo arabo).
Il processo che portò alla divisione tra una disciplina con una forte componente magica e rituale e una scienza esatta galileiana fu tutt’altro che breve e lineare. Le scoperte scientifiche che si porranno alla base della chimica moderna non saranno sufficienti ed accettate universalmente fino al XIX secolo.
Chi sono gli alchimisti più famosi della storia?
Alberto Magno ha un’importanza notevolissima. Anzitutto, fu uno dei primi maestri alchimisti, ma, soprattutto, San Tommaso d’Aquino fu suo discepolo. La leggenda dice che il segreto della pietra filosofale fu consegnato ad Alberto Magno attraverso una catena iniziatica. Alberto lo condivise con Tommaso. Ad Alberto vengono attribuiti numerosi scritti alchemici, tra cui il De Alchimia (“L’alchimia”) e il De mineralibus breve compendium (“Breve compendio sui minerali”).
Il De Alchimia contiene, per la prima volta, un decalogo per l’alchimista. In quest’occasione dà dei consigli ancora seguiti dai praticanti: vivere ritirato, nel silenzio dello studio e della preghiera e con cuore puro. Inoltre prevede l’obbligo di evitare ogni contatto con principi e uomini di governo, che pretenderebbero da lui solo la fabbricazione di oro. L’alchimia, è invece, una faccenda del tutto diversa. Il suo aspetto centrale è il fatto di essere una teoria pansofista costruita sull’illuminazione dell’iniziato. A lui si attribuisce anche il merito di aver creato una linguaggio e un metodo alchemico, così come di altre scienze come la botanica.
Molti filologi attribuiscono a San Tommaso d’Aquino il trattato Aurora Consurgens (Aurora sorgente). Risalente al XV secolo, è un commento al trattato dell’alchimista egiziano Ibn Umayl Acque argentee e terra stellata, steso attorno al 1000 d.C.. Quest’ultimo tratta dell’alchimia in senso metaforico e religioso. Egli voleva distaccarsi nettamente dai suoi predecessori, che consideravano l’alchimia in un senso più concreto e materialista. Il manoscritto di San Tommaso riprende questi temi, ed è ricco di miniature colorate, di metafore, ed è presente la figura dell’uroboro. La sua paternità è tuttavia dibattuta.
Paracelso (1493-1541) diede una nuova forma all’alchimia, focalizzandosi sulla comprensione del corpo umano e rigettando l’occultismo e marginalizzando la metallurgia. In particolare si dedicò alla creazione di farmaci. La sua convinzione era che le malattie derivassero da uno squilibrio tra sale, zolfo e mercurio nell’organismo. Quindi, per raggiungere nuovamente lo stato di salute era sufficiente equilibrare questi minerali. Tutto questo era compito dell’alchimia.
L’alchimia oggi: Alchimia moderna
La scienza alchemica è entrata in una fase di profondo declino con l’affermarsi del positivismo e delle scienze esatte, a partire dal XVIII secolo. Le tracce lasciate nell’immaginario sono tuttavia innegabili e molto importanti. In particolare Karl Gustav Jung si è dedicato allo studio dei simboli alchemici, che costituiscono parte integrante della sua psicologia analitica. Nel saggio Psicologia e alchimia, edito nel 1944 a seguito di quindici anni di studi, il filosofo austriaco mette in relazione gli archetipi, le immagini primordiali dell’inconscio collettivo, con i simboli alchemici. Egli voleva dimostrare l’esistenza di un inconscio collettivo, che aveva come manifestazione la produzione dei mandala. L’alchimia è una metafora della realizzazione del sé. Le similitudini tra psicologia e alchimia sono molteplici, sia in quanto a forma, sia in quanto ad obiettivi.
L’alchimia è fonte di ispirazione di molti prodotti della cultura pop degli ultimi decenni. A chi di voi non è venuto in mente almeno una volta, leggendo così spesso della pietra filosofale, il primo capitolo della saga del giovane mago più famoso al mondo, Harry Potter e la Pietra Filosofale (2001)?