Costellazione Pesci, stelle principali e mitologia
La costellazione zodiacale dei Pesci, situata tra l'Acquario e l'Ariete, abbonda di stelle, ma nessuna di esse spicca per brillantezza; viene attraversata dal Sole durante il periodo primaverile e può essere apprezzata, al meglio, nel corso della stagione autunnale. Occupa una superficie molto ampia nel cielo notturno, è facilmente individuabile a sud-est di Pegaso e la sua caratteristica conformazione allungata ricorda, ai molti appassionati di astronomia, uno scooter.
Costellazione dei Pesci: stelle principali
Le stelle principali che la contraddistinguono sono le seguenti:
- Eta Piscium (Alpherg), di colore giallo-arancio, dista circa 294 anni luce dalla Terra, vanta una magnitudine apparente di 3,62 ed è l’elemento più luminoso.
Alfa Piscium, meglio nota come Alrisha, è costituita da due astri aventi, rispettivamente, magnitudine pari a 3,8 e 4,8. È lontana circa 139 anni luce dal nostro pianeta ed è di colore bianco. Il termine Alrisha significa corda e, infatti, questa stella si trova esattamente a metà del nastro che congiunge le code dei due pesci. - Gamma Piscium (Simmah) è gialla, ha una magnitudine 3,70 e si trova a 131 anni luce.
- Omega Piscium (Vernalis) ha il colore di una perla, magnitudine 4,03 e dista 106 anni luce.
Con l’ausilio di piccoli strumenti si possono, inoltre, individuare le stelle binarie che sono formate da due corpi celesti che si muovono intorno ad un unico e comune centro di massa. Tra queste si annoverano: - 54 e 55 Piscium che possono essere osservate con un semplice binocolo e sono di quinta magnitudine; una è arancione e l’altra è gialla.
- 77 Piscium formata da due elementi gialli con magnitudine, rispettivamente, sesta e settima.
Destano, altresì, grande interesse diverse stelle variabili e tra queste la TX Piscium, meglio nota come Flamsteed 19; essa costituisce, infatti, un raro esempio di stella al carbonio perché la sua temperatura superficiale è estremamente bassa e nel suo spettro si possono, perciò, riscontrare svariate righe appartenenti a tale elemento chimico. L’astro è percepibile a occhio nudo e appare di colore rosso.
All’interno della costellazione sono, inoltre, meritevoli di nota M74 (galassia a spirale ubicata a nordest rispetto a Eta Piscium), 109 Piscium (astro subgigante di colore giallo con massa prossima a quella del Sole), 54 Piscium (stella nana giallo-arancione intorno alla quale ruota un pianeta che assomiglia a Saturno) e HD 217107 (stella subgigante intorno alla quale si muovono due pianeti di massa superiore a Giove).
La mitologia nella costellazione dei Pesci
La costellazione, che i Greci sembrano aver ereditato dai Babilonesi, viene rappresentata con due pesci che nuotano in direzione contraria e sono legati tra di loro, per le code, da una cordicella.
La leggenda che riguarda i Pesci si snoda nei dintorni del fiume Eufrate e si svolge in seguito al celebre scontro tra Titani e dèi.
Zeus, secondo quanto riportato dalla mitologia greca, uccise suo padre Kronos, dichiarò guerra alla madre terra Gea e catturò i figli che quest’ultima aveva concepito con Cielo (Titani).
Costei, in cerca di vendetta, si unì con Tartaro (signore dell’oltretomba riservato ai maligni) e diede alla luce Tifone, un essere dalle sembianze orribili con cento teste a forma di drago; dai suoi occhi e dalla sua bocca fuoriuscivano fiamme e lingue nere, mentre la sua voce produceva suoni di natura diversa (ruggiti di leoni, sibili di vipere, lamenti di cuccioli e muggiti).
Gea lo scagliò, quindi, contro gli dèi dell’Olimpo; il primo a incontrarlo fu il dio Pan che, dopo aver avvisato gli altri, si salvò gettandosi nel fiume e trasformandosi in un pesce-capra (costellazione del Capricorno).
Afrodite e suo figlio Eros, rispettivamente Venere e Cupido per i Romani, trovarono, invece, rifugio tra i canneti che costeggiavano gli argini dell’Eufrate.
Il vento iniziò, però, a soffiare prepotentemente e la giovane dea si spaventò; in quei momenti invocò, così, le Naiadi (figure mitologiche greche simboleggianti le ninfe figlie dei corsi d’acqua dolce) e si buttò in acqua stringendo a sé il figlio.
Le teorie a questo punto della narrazione si dividono: secondo alcuni studiosi due pesci andarano in loro soccorso e li condussero, sani e salvi, a riva a cavallo delle loro schiene; altri sostengono, invece, che Afrodite ed Eros divennero due pesci, iniziarono a nuotare e decisero, per non perdersi, di legare le loro code con una fune.
Questo spiegherebbe, inoltre, perché i Siriani non mangiassero il pesce. Vi sono, però, anche altre teorie degne di menzione.
La prima, di cui rimane traccia nelle Fabulae di Igino, narra di un uovo caduto nel fiume Eufrate e recuperato da due pesci. Nelle settimane seguenti lo stesso venne covato dalle colombe e da esso uscì Afrodite che decise di rendere omaggio alle due creature marine portandole in cielo dove diedero, così, origine all’omonima costellazione.
L’astronomo Eratostene sostiene, invece, che queste sarebbero la prole della costellazione del Pesce Australe. Un’ultima leggenda vuole, infine, che i Pesci simboleggino lo scheletro dell’animale ucciso da Perseus per trarre in salvo la principessa Andromeda.