Costellazione Orione, stelle principali e mitologia
Orione è una delle più famose costellazioni. Vediamo in basso perché e famosa, come osservarla, le stelle principali e poi curiosità e mitologia di Orione.
Osservazione di Orione: come osservare la costellazione
Per vedere Orione è necessario che l’osservatore sia situato su una latitudine compresa tra i valori di +85° e -75°. Orione, nelle zone nordiche del globo, è visibile di sera da novembre a maggio, e al mattino da fine luglio a novembre. Per questo motivo, la visibilità di Orione di sera coincide con l’avvio della stagione invernale nell’emisfero settentrionale; ovviamente, avviene il contrario nell’emisfero meridionale, dove questa costellazione appare visibile durante le notti dei mesi estivi.
Le stelle principali della costellazione di Orione
Tutte le stelle principali di Orione, ad eccezione della supergigante rossa Betelgeuse, sono supergiganti blu. Di seguito sono elencate le stelle principali di Orione, in ordine di grandezza visiva.
- Rigel (o Beta Orionis). È un sistema stellare, composto da tre stelle distanti 772,21 anni luce dalla Terra. Ha una magnitudine apparente di 0,12.
- Betelgeuse (Alpha Orionis). Una supergigante rossa situata a 642,5 anni luce da noi, e brilla con una magnitudine apparente di 0,42. Questa stella si è formata circa dieci milioni di anni fa, e ci si attende che finisca il suo ciclo di vita in una esplosione supernova.
- Bellatrix (Gamma Orions). Con una magnitudine apparente di 1,64, Bellatrix brilla a circa 240 anni luce dal nostro sistema solare. Questa gigante blu è otto volte più grande della nostra Stella, ed emette circa 6.400 volte più luce.
- Alnilam (Epsilon Orionis). Una supergigante blu magnitudine 1,70, distante dalla Terra di 1.300 anni luce.
- Alnitak (Zeta Orionis). A 700 anni luce dal nostro Pianeta brillano le stelle di Alnitak, un sistema triplo che brilla con una magnitudine di 1,72.
- Saiph (Kappa Orionis). Questa supergigante blu ha circa sedici volte la massa del Sole. Si trova a 720 anni luce da noi e ha una magnitudine di 2,06.
- Mintaka (Delta Orionis). Un sistema a stelle multiple di magnitudine apparente del valore di 2,25. I due componenti principali di questo sistema che si trova a 900 anni luce sono due giganti blu. In questa costellazione si svolgono 13 sciami meteoritici nel corso di un anno.
La cintura di Orione
La cintura di Orione è disegnata dalle tre stelle Alnilam, Mintaka e Alnitak. Sotto di queste si trova la cosiddetta spada di Orione, ossia quella linea curva composta da tre stelle. In realtà, una di esse non è una stella: si tratta della Nebulosa di Orione, composta da quattro stelle principali che vanno a formare il Trapezio, la cui luminosità illumina gran parte di questo complesso fatto di polveri e gas.
Mitologia di Orione
Il personaggio di Orione è tra quelli che hanno conosciuto più fortuna nelle tradizioni tramandate dalle diverse civiltà antiche. Disponiamo, di fatti, di numerose vicende riguardo questa figura leggendaria.
Il mito di Orione alle origini: la tradizione sumera. Nella tradizione sumera, Orione deriva è conosciuto col nome URU AN-NA, che significa “la luce del cielo”. Qui, Orione è sicuramente associato dai Sumeri (che per primi individuarono la costellazione) con il loro eroe epico Gilgamesh, che combatte l’anti-eroe della costellazione vicina, ossia il Toro del Cielo.
Orione nella tradizione greca. Nella tradizione greca, Orione viene presentato come un eroe di insuperabile bellezza. È un cacciatore, armato di un’indistruttibile spada (secondo Omero; oppure un bastone, a seconda delle diverse tradizioni) di bronzo. Orione è figlio di Poseidone, il dio del mare, e Euryale, la figlia di Minosse, leggendario sovrano dell’isola di Creta.
Secondo il più fortunato racconto della tradizione mitica greca, Orione si innamorò delle sette sorelle figlie di Pleione, ossia le Pleiadi. Per proteggerle dalla caccia di Orione, Zeus le trasformò in colombe: così, queste volarono in cielo, dove poi gli dei le immortalarono in stelle.
Un’interpretazione successiva: l’Orione di Tolomeo. Il personaggio di Orione, armato di un bastone indistruttibile, ricorre anche in una tradizione più tarda, quella di Tolomeo, mitografo e astronomo del II secolo. Di più, Tolomeo descrive Orione come vestito di pelle di leone, caratteristica che, assieme al bastone di cui prima, lo assocerebbe ad Eracle. Tuttavia, in nessun’altra opera antica era presente questa sovrapposizione dei due eroi. Probabilmente, questa è dovuta all’intenzione di Tolomeo di rappresentare il combattimento contro il toro cretese, il Minotauro: l’astronomo ha allora dedicato al più famoso eroe della Grecia, Eracle, la costellazione di Orione, essendo quella dedicata ad Eracle molto più ridotta in dimensioni. Resta comunque degno di nota il fatto che ritorna anche nella tradizione greca, così come in quella sumera, la raffigurazione di Orione come a caccia di un toro.
Orione e le piramidi egizie. Una trattazione a parte merita l’importanza di questa costellazione, e delle sue stelle, nella cultura egizia. Secondo un’ipotesi piramidologica, infatti, la posizione delle tre principali Piramidi di Giza, ossia della Piramide di Cheope, della Piramide di Chefren e della Piramide di Micerino, rispecchierebbe esattamente quella delle tre stelle più importanti della costellazione di Orione, rispettivamente Zeta Orionis, Epsilon Orionis e Delta Orionis.
In effetti, gli antichi Egizi associavano Orione ad Osiride; di più, vi era la credenza che i faraoni, successivamente alla loro morte, si trasformassero in Orione. È per questo motivo che il condotto dell’aria nella Camera del Re della Grande Piramide di Giza è stato costruito in modo che si trovasse allineato con la stella Zeta Orionis, cosa che avrebbe favorito la trasformazione del faraone dopo la morte.