Costellazione Corona Australe, stelle principali e mitologia
La costellazione Corona Australe può essere vista in estate anche se solo per un breve periodo. Si tratta, infatti, di una costellazione molto piccola che copre una superficie di soli 128 grandi quadrati. Per riuscire a scorgerla basta tenere conto che si trova proprio sotto la costellazione del sagittario e che, dunque, non è affatto facile da scorgere soprattutto per chi tenta di osservarla dall'Italia.
A riguardo, però, è interessante tenere conto del fatto che si tratta di una costellazione particolarmente antica. A conferma di ciò ci sono, ad esempio, gli scritti di Eudosso. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire quali sono le stelle che la compongono, quale è il mito ad essa legato e quali sono le curiosità e le informazioni degne di nota che la riguardano.
Stelle principali
Le stelle più brillanti della costellazione Corona Australe sono Alfa e Beta e si trovano la prima a -38 e la seconda a -39 di declinazione. Per quanto riguarda Alfa, abbiamo a che fare con una stella cosiddetta bianca che appartiene alla sequenza principale. Essa dista ben 46 anni luce dal Sole e brilla 23 volte più di esso. La stella Beta ha la medesima luminosità ma, a differenza della precedente, è una gigante gialla che dista 110 anni luce dal Sole ed è 63 volte più brillante di esso. Di questa costellazione fa parte anche la stella Gamma che, rispetto sia alla stella Alfa che alla stella Beta, è decisamente meno luminosa e si trova all’altezza del bordo superiore della costellazione. in merito alla stella Gamma, è necessario anche tenere conto del fatto che la sua declinazione è di -37. Come nei casi precedenti, si tratta di una stella che appartiene alla sequenza principale, che dista dal Sole 39 anni luce e che ha una luminosità doppia di quest’ultimo. In riferimento a questa costellazione, è anche utile precisare che non è facile da vedere non solo perché si trova agli estremi dell’orizzonte meridionale ma anche perché, appunto, ha una luminosità decisamente molto modesta. Nonostante ciò, si tratta di una delle costellazioni più conosciute, molto probabilmente proprio grazie alla sua vicinanza a quella del sagittario.
Mitologia
Come ogni costellazione che si rispetti, anche la Corona Australe ha alle sue spalle una mitologia ben precisa. In realtà, ci sono più versioni tutte accreditate che narrano la sua storia. Stando alla mitologia di matrice greca, pare che questa costellazione non sia altro che la corona di ulivo o di alloro appartenuta al noto centauro Chirone. Ovidio, invece, nelle sue Metamorfosi la cita in una leggenda diversa di cui sono protagoniste la moglie del Dio Zeus e Semele, una delle amanti del Dio.
Indipendentemente dalle origini della leggenda, pare che proprio Semele avesse attirato le gelosie di Era che, dopo essersi trasformata nella nutrice della donna, riuscì a convincerla a chiedere a Zeus di mostrarsi a lei nella sua completa maestà divina. Lo stesso Zeus che, dal canto suo, aveva giurato che avrebbe soddisfatto ogni genere di desiderio della bella Semele, non poté fare a meno di acconsentire.
Quando la ragazza vide il Dio in tutto il suo splendore, ne rimase letteralmente folgorata tanto da morire bruciata. A salvarsi fu solo Dioniso, il bambino che aveva in grembo che, com’è noto, divenne Dio del vino e per onorare la memoria della madre decise di collocarne la corona proprio in cielo. Del mito in questione, però, esiste anche una versione differente. Pare, infatti, che il piccolo Dioniso fosse rimasto nella coscia di Zeus fino alla sua nascita e che fu lo stesso Dioniso a decidere di salvare l’anima della madre vittima della potenza di Zeus. Il dubbio in merito alla presenza di Semele in cielo, però, è legittimo. Perché dare un posto a questa donna? Ancora una volta per rispondere a questo interrogativo è il mito a venirci incontro. Pare, infatti, che Dioniso scese a patti con Ade. Proprio Ade chiese a Dioniso di lanciare negli inferi una cosa irrinunciabile. Dal canto suo, il figlio di Semele optò per il mirto.
Per questo motivo, la costellazione della Corona Australe di solito viene rappresentata come una grande ghirlanda fatta, appunto, con rami di mirto. Questa versione dei fatti, quindi, vede Ade come uno dei protagonisti della storia.
Curiosità e informazioni utili
In merito alla costellazione Corona Australe, è interessante tenere conto del fatto che, molto spesso, essa viene associata alla costellazione Corona Boreale e che il suo passaggio in meridiano avviene nel mese di luglio. Per riuscire a vedere questa costellazione, in ogni caso, bisogna muoversi a latitudini in cui si ha la possibilità di scorgere la sua declinazione decisamente bassa. Per avere qualche riferimento più dettagliato, basterà tenere a mente che si trova poco sotto il sagittario che non è altro ce una piccola circonferenza aperta su un lato. Al suo interno, poi, si trovano le Coronidi Autralidi, un vero e proprio sciame di meteore che risulta essere ben visibile verso la metà del mese di marzo. Indipendentemente dalla mitologia che si trova alle sue spalle, abbiamo a che fare con una delle costellazioni che, seppure meno luminose, è tra le più conosciute e osservate anche dai meno esperti. A questo punto, non resta altro da fare che alzare lo sguardo al cielo, possibilmente con l’aiuto di un telescopio, per scoprire in tutto il suo splendore la costellazione Corona Australe e per osservare le stelle che la compongono.