Astronomia: La guida definitiva per iniziare a osservare il cielo
La volta celeste è un tripudio di mondi da scoprire: tra stelle e pianeti, il cielo è uno scrigno di mondi da esplorare senza bisogno di partire. Basta un telescopio o un cannocchiale, una base teorica e molta pazienza per capire quello che c’è oltre, quello che vive, che nasce e che muore al di fuori della nostra amata Terra.
Cos’è l’ astronomia
Tutta questa è l’astronomia, ma cos’è in realtà? Bisogna partire dal presupposto che l’astronomia è una vera e propria scienza esatta.
L’astronomia è la scienza che studia le stelle e i corpi celesti in tutti i loro aspetti. Come nascono, come si evolvono e come giungono alla loro naturale fine: l’astrologo vive perennemente con il naso all’insù alla ricerca di elementi che possano aiutarlo nel suo studio che comprende i fenomeni chimici e fisici, le proprietà chimiche e quelle fisiche dei corpi celesti e di tutto ciò che riguarda l’universo osservato dalla Terra.
Non bisogna confondere l’astronomia con l’astrologia: sono due studi completamente diversi, e se l’astronomia è a tutti gli effetti una scienza esatta, l’astronomia no, anzi, viene considerata una pseudo scienza che non ha basamenti scientifici dimostrabili ma che fonda le sue teorie sulla possibilità che l’energia sprigionata dai corpi celesti possa interagire con quella interiore dell’uomo.
Astronomia, come iniziare?
Fatto questo doveroso distinguo tra le due categorie, per evitare confusioni successive, è bene introdurre con cura l’astronomia come scienza e come professione, ma, secondo alcuni, anche come missione.
Uno degli aspetti più interessanti dell’astrologia è che ci si può avvicinare a essa come amatori o come professionisti: infatti, questa è una scienza che si presta a essere capita e praticata da tutti: esistono migliaia di volumi in merito, sia basilari che estremamente complessi.
Ovviamente, ognuno vive questa materia sulle proprie possibilità ma chi vuole far di questa passione il proprio lavoro, allora deve seguire un corso di laurea specifico presente in alcuni atenei italiani: si tratta di un percorso di studi particolarmente complicato, connotato tra le materie delle scienze naturali. È un corso di durata triennale al termine del quale viene rilasciato un diploma di laure quale dottore in scienze astronomiche.
Fa parte di quelle materie interdisciplinari che racchiudono in sé altre materie: nel caso specifico, infatti, l’astronomia ingloba la fisica e la chimica, ma anche l’ingegneria e la matematica, tutte materie al servizio di uno studio corretto e completo di questo argomento.
Ovviamente, un astronomo professionista può operare nei centri di osservazione mondiali, effettuare studi e operare in questo ambito, trasformando la sua passione in una professione.
Chi, invece, preferisce lasciare che l’astronomia sia esclusivamente una passione a cui dedicare una parte del proprio tempo libero, può comunque avere accesso a tutto il sapere disponibile sulla materia e condurre studi personali. Non sono rari i casi in cui appassionati di astrologia si siano costruiti dei veri e propri osservatori astronomici privati, con strumenti ad altissima tecnologia e abbiano anche effettuato studi e scoperte di grande valore scientifico che, però, sono state comunque poste sotto il controllo dei professionisti per l’accertamento della veridicità.
Gli astronomi principianti sono comunque un valido sostegno per l’astronomia professionale e molto spesso accade che le due parti si incontrino per discutere su scoperte e teorie da validare e confermare. Gli amatori sono spesso spinti a fare semplici filmati che servono però come bae di partenza per gli studi approfonditi.
A questo punto, la domanda di base: è come avvicinarsi all’astronomia? È molto semplice, basta acquistare uno strumento di osservazione base, come può essere un telescopio o un cannocchiale: questi sono gli strumenti di base per iniziare e per avvicinarsi a questa scienza, perché permettono di avere una visione ravvicinata della volta celeste e di vedere con più chiarezza i dettagli dei corpi celesti. Ovviamente, tutto ciò dev’essere affiancato dai libri, base imprescindibile per qualsiasi scienza, su cui bisogna imparare la teoria da mettere successivamente in pratica.
Per iniziare, quindi, non spendete troppo: non serve avere strumentazioni professionali nei primi periodo di attività, perché la poca esperienza e l’incapacità di leggere determinati favori non permettono di sfruttarne al massimo le potenzialità, rendendo quasi del tutto inutile una spesa ingente a fronte di un utilizzo semplice, che potrebbe essere equiparato a qualsiasi cannocchiale o telescopio molto più economico.
Il sistema solare è ancora in gran parte da esplorare, non tutto è noto di questo meraviglioso sistema in cui viviamo: le carte stellari, gli strumenti ottici ma anche l’occhio nudo e le strumentazioni più semplici come un binocolo possono servire da supporto per osservare la volta celeste. Comprare un telescopio professionale è un passo da fare quando si hanno già le basi e i rudimenti della materia e di questa scienza: senza dubbio importante per evolvere la propria preparazione, ma non indispensabile.
D’altronde, pensateci: anche i bambini possono essere considerati degli astronomi in erba, anzi, è proprio in quell’età che si sviluppano le passioni più forti e gli occhi dei bambini sono spesso i migliori per scrutare il cielo e la sua immensità. Loro sanno ancora stupirsi, sanno porsi delle domande e sanno essere curiosi: tutte queste sono caratteristiche imprescindibili in un astronomo che ha sete di sapere e di conoscere i segreti del cielo.
L’età infantile è quella migliore per iniziare, per avvicinarsi a questa disciplina, ma non è detto che anche negli adulti non nasca forte la voglia di conoscere qualcosa in più del cielo: non esistono limiti alla voglia di imparare, nemmeno strumentali, perché chi ha la passione e il desiderio di scoprire, sarà in grado di farlo anche con le attrezzature più semplici, senza necessariamente fare investimenti ingenti per l’acquisto di tutto il necessario per allestire un osservatorio professionale.
Come osservare il cielo
L’astronomia, quindi, parte da un concetto preciso: per capire cosa c’è oltre bisogna osservare il cielo. Tutte le risposte agli interrogativi degli astronomi possono essere trovate nell’osservazione attenta e scrupolosa della volta celeste. Le osservazioni, infatti, sono la base da cui partire per le ricerche, per gli studi e per le teorie che vengono successivamente sviluppate.
Osservare il cielo non significa solo guardare la bellezza delle stelle e dei pianeti, significa porre l’attenzione sui dettagli e sui particolari che possono fare la differenza.
Con i normali strumenti in dotazione agli astronomi si può osservare gran parte del sistema solare, si possono osservare i cambiamenti di posizione e le nascite delle nuove stelle, o più spesso la loro morte. È osservando il cielo che si può assistere ai migliori spettacoli di stelle cadenti.
Osservare il cielo, però, significa anche scegliere il miglior punto da cui farlo, perché non basta dotarsi dei migliori strumenti e dei migliori libri per avere la certezza di riuscire a studiare il cielo e tutti i suoi componenti: purtroppo le grande città soffrono del cosiddetto inquinamento luminoso, ossia un fenomeno dovuto alla grande concentrazione di fonti luminose che rischiarano il cielo e impediscono la completa oscurità dello stesso.
Senza oscurità, però, non ci sono le condizioni necessarie per poter effettuare lo studio del cielo: per questo motivo, infatti, la maggior parte degli osservatori astronomici professionali vengono realizzati in zone lontane dalle città, dove regna il buio e dove si verificano le migliori condizioni di visibilità.
Le campagne e le montagne sono le zone che vengono predilette e tra le regioni italiane che possono vantare un maggior grado di oscurità, che si avvicina all’assoluto, ci sono la Sardegna e la Valle d’Aosta, due regioni scarsamente popolate che possono vantare ampi spazi deserti.
Sempre con riferimento alle condizioni ideali per l’osservazione del cielo, anche il meteo gioca una parte fondamentale: come è ben intuibile, infatti, con il cielo nuvoloso o con le piogge le possibilità di avere il campo visivo aperto per osservare il cielo sono pressoché minime.
Bisogna, però, fare attenzione anche ad altri aspetti meteorologici che vengono spesso ignorati, ossia l’umidità e la nebbia: quest’ultima, è uno dei problemi minori degli astronomi, perché raramente sale in quota e disturba l’osservazione del cielo, mentre l’umidità è uno dei nemici più acerrimi. Perché? L’umidità è uno dei fattori che più di tutti oscura il cielo e rende la vista offuscata: in condizioni di elevata umidità, infatti, le particele di acqua in sospensione sono un ostacolo non indifferente per lo studioso che deve osservare con attenzione i dettagli del cielo ma subisce la rifrazione delle particelle.
Per questo motivo le migliori condizioni di visibilità astronomica si verificano in alta quota o nei giorni invernali più freddi, quando l’acqua dell’umidità non può stare in sospensione perché troppo pesante, quindi precipita, e il cielo è perfettamente limpido.
Tra le tante metodologie di osservazione del cielo, non manca la fotografia astronomica: è considerata una delle branchie più affascinanti del settore fotografico, una categoria destinata a pochi eletti bravissimi con la macchina fotografica e capaci di imprese e avventure spesso al limite della sopportazione umana.
I fotografi astronomici sono spesso degli astronomi professionisti, quasi sempre amatoriali, che hanno comunque acquisito nel tempo un’esperienza e una cultura non indifferente, che permette loro di individuare le galassie, le costellazioni, i pianeti e le formazioni stellari per dar vita a fotografie emozionanti. Tuttavia, la fotografia astronomica non è solo una forma d’arte, perché è anche posta completamente al servizio della scienza da cui deriva.
Molto telescopi, infatti, soprattutto quelli a carattere professionale, sono stati realizzati in modo tale che possano essere utilizzati come dei veri e propri obiettivi giganti per le macchine fotografiche reflex, che vengono innestate nella baionetta.
La qualità e la definizione delle moderne macchine fotografiche digitali reflex, unita alla straordinaria luminosità e capacità degli obiettivi telescopici, sono in grado di realizzare fotografie eccezionali, su cui gli studiosi effettuano spesso ricerche e studi supplementari sulle immagini prodotte in digitale, che possono essere ulteriormente ingrandite e, così, apprezzate anche a occhio nudo su uno schermo o stampate.
Gli strumenti astronomici giusti per guardare il cielo
Come già ampiamente anticipato, ogni categoria di studio ha gli strumenti giusti per operare. Va da sé che a un astronomo professionista servano impianti e strumenti all’avanguardia e potenti per effettuare i suoi studi avanzati, mentre a un amatore possono bastare anche semplici sistemi di lenti che via via possono essere implementati per migliorare l’esperienza di osservazione.
Gli amatori sapranno ben sfruttare un semplice telescopio a riflettore newtoniano per la loro attività, è sufficiente per osservare il cielo e individuare le stelle, ma a un professionista serve qualcosa di più e sempre più spesso gli osservatori si dotano, per esempio, di un radio telescopio, ossia un sistema capace di captare le onde radio provenienti dallo spazio. Questo strumento opera nel campo dell’interferometria, ossia serve a misurare le interferenze delle onde coerenti: in questo modo è possibile misurare le distanze siderali, gli indici di rifrazione e la propagazione della luce, tutti valori indispensabili nello studio astronomico. La moderna astronomia basa molte delle sue relazioni e dei suoi studi su queste misurazioni e uno dei radiotelescopi più grandi del mondo si trova in Europa, nei pressi di Bad Münstereifel, in Germania.
In poche parole, quali sono gli strumenti giusti per osservare il cielo? Non esistono strumenti giusti in assoluto nel mondo dell’astronomia, esistono strumenti giusti in relazione all’obiettivo che si vuole raggiungere.
Ogni progetto, lavoro e studio necessita di una strumentazione a supporto che sappia essere il mezzo per raggiungere l’obiettivo posto dagli astronomi: è importantissimo affidarsi agli strumenti giusti per avere la certezza che il lavoro fatto non sia vano e che, soprattutto, porti a una scoperta o, comunque, alla possibilità di una conclusione scientificamente valida, in positivo o in negativo.
Anche per questo motivo la tecnologia e la scienza stanno facendo dei grandi passi in avanti nella sperimentazione e nella messa a punto di strumenti sempre più precisi e funzionali che supportino gli scienziati nel loro lavoro, che possano aiutare anche nell’evoluzione di una scienza che ancora non ha un limite ben definito. Gli astronomi sono convinti che si sappia appena l’1% sull’universo e sulle stelle, che ancora l’uomo ha davanti una lunghissima strada da percorrere e da esplorare.
Tutti i progressi dell’astronomia sono frutto di indagini e di scoperte, spesso casuali, di teorie spesso incredibili, portate avanti da uomini coraggiosi e capaci, che grazie alle strumentazioni arrivano a vedere laddove gli altri sono impossibilitati.