Lettera di Natale letterina originale per Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
Che bello, è arrivato il giorno che attendevo da tempo! Il giorno che mi permette di scriverti, perché solo tu comprendi tante cose. Ed eccomi qui a scriverti la mia solita lettera di Natale. Ecco qui seduto a scrivere una letterina a Babbo Natale. Anche se non ti ho mai visto, infatti, io credo in te Babbo Natale, e sono sicuro che saprai accontentare i miei desideri anche questa volta.
Vorrei che le persone fossero più felici, e che amassero di più. Che si amassero di più l'uno con l'altro, senza aver paura di quello che ci circonda. O di quello che la TV cerca di farci credere. Perché fuori c'è il sole, e la vita è bellissima. Vorrei che i miei cari stessero bene, in particolare la mamma. E vorrei che questo Natale fosse speciale, e un po' originale!
Chi sa qual’è il tuo vero aspetto, tutti ti raffigurano come un omone dal naso tondo e rosso, ed una lunga barba bianca, ma se tu non ti fai mai vedere ai bimbi, come fanno tutti a sapere come sei!?
O forse è vero che qualcuno è riuscito a sbirciare in cucina, e ti ha visto scendere dal camino, in una di quelle sere gelide, in cui nessuno osa far presenza per le strade, e invece tu ti affanni per noi, per portarci un sorriso, nonostante il freddo, nonostante le distanze.
Vorrei davvero che questo Natale fosse originale per tutti, così come i regali che di solito si fanno. L’originalità di un regalo di Natale può essere, caro Babbo Natale, quello che tutti in realtà, dal più profondo del nostro cuore vorremmo.
Non importa cone tu sia fatto, che tu sia bianco o nero, che tu sia magro o abbia il pancione, che tu sia giovane o vecchietto: io voglio dirti grazie, grazie per tutto quello che fai per tutti noi, caro Babbo Natale.
Aiutami a capire
Io credo in te, sai?
Credo profondamente, e non puoi neanche immaginare quanto mi dispiaccia che alcuni bambini non pensano che tu esista veramente.
Quando parlo loro di te, mi ritengono uno sciocco, ma io non bado a loro, perché loro non hanno cuore. Sai cosa credo? Che questi bambini la pensino esattamente come i grandi, esatto, esattamente come loro.
I grandi non credono nelle cose belle, sono sempre così tristi. Non sono mai allegri, non corrono mai, non vogliono giocare a nascondino e non amano ridere.
Ma possibile che non siano stati anche loro bambini? Caro Babbo Natale, aiurami a capire.
E’ il lavoro che li rende così tristi? Ma a ben vedere anche i miei nonni son così …. eppure loro non lavorano da tempo.
Sarà forse perché devono stare sempre accanto a noi piccini, accompagnarci a scuola, farci fare i compiti … potrebbe essere questa la ragione della loro tristezza? Eppure loro lo fanno con amore. Sembrano sempre insoddisfatti, nulla li rende felici! Ma a loro, cosa manca?
A molti adulti basterebbe la metà delle cose che hanno per essere felici, basta solo dire che hanno un tesoro, un immenso dono … noi figli!
Quando arriva un giorno di festa sono così nervosi, l’ansia prende il sopravvento: ma non dovrebbe essere un giorno di festa? Iniziano le discussioni ed i problemi.
Sai caro Babbo Natale, a volte sento litigare il mio papà e la mia mamma su dove trascorrere le feste, ma è tanto difficile trascorrerle tutti insieme?
Tutti, noi piccini e tutti i grandi, tutti insieme intorno ad un bel camino, a scartare i doni che ci mandi tu, nella tua immensa tenerezza, dal cielo.
E’ così problematico vivere tutti insieme delle giornate di letizia? E’cosi difficile volersi bene ed essere felici? Caro Babbo Natale, aiutami a capire.
Quello che ti chiedo per Natale
Caro Babbo Natale, io non voglio il solito gioco. Non ti chiedo un trenino elettrico, una Play Station, e non ti chiedo neppure un cagnolino … benché l’averlo mi renderebbe immensamente felice!
Quello che ti chiedo e, però, molto molto più … problematico.
Me ne rendo perfettamente conto, pur essendo io piccolo. Mi rendo conto che la mia richiesta comporterebbe degli enormi sacrifici per te, più di quelli che richiederebbe far passare dal camino tutta la tua slitta al completo di renne!
Caro Babbo Natale, la mia richiesta è questa: non farmi diventare grande.
Per favore, non farmi crescere più, ti prego, non voglio diventare come i grandi!!!
Voglio continuare a sorridere per niente, voglio continuare ad emozionarmi guardando il tramonto, e scoppiare dal ridere al sol vedere la mia tartaruga camminare goffa dietro ad una lumaca, col proposito di mangiarla.
Voglio continuare a voler bene alle persone che ho intorno, senza doverle temere. Voglio che la mia mamma mi accarezzi, senza che me ne vergogni.
Voglio vivere l’emozione e l’attesa del giorno di Natale, senza che per me sia causa di litigio. Voglio continuare a pensare al bambino Gesù, all’infinita Grazia di cui ricolma i nostri cuori, piuttosto che pensare a quante portate potranno essere sufficienti a tavola.
E voglio ridere, ridere, ridere, perché io riesco a farlo anche quando mi sento solo, la mia mamma va via per giorni interi e mio padre non ha mai tempo da dedicare a me.
Forse sono io che a volte dovrei piangere, ed invece non lo faccio, e rido per un non nulla… perché io sono bambino!