Piccolo Carro: cos’è e dove si trova l’Orsa Minore?
Oggi la volta stellata è come un quadro che sovrasta le teste dei terrestri, mostrando il suo volto più bello fatto di migliaia di stelle. In passato questi astri avevano una valenza che andava ben oltre la semplice piacevolezza estetica: fungevano da bussole, aiutavano i popoli a elaborare calendari come quello Maya di Tzolk'in, oppure semplicemente ricoprivano poteri divini, come avveniva con le stelle di Orione, in base alle quali vennero allineate le Piramidi di Giza.
I Greci identificavano ogni stella o costellazione con personaggi mitologici, le cui leggende ancora oggi esercitano grande fascino: si pensi all’Orsa Minore e al Piccolo Carro, una delle più note costellazioni della volta celeste.
Che cos’è il Piccolo Carro?
Avrai spesso sentito parlare di costellazioni: sappi dunque che si tratta di agglomerati di stelle dalle forme curiose che ricordano animali, figure mitologiche o semplici oggetti che hanno segnato la storia.
Dall’emisfero settentrionale, ovvero quello boreale, potrai ammirare alcune delle più iconiche costellazioni della volta celeste, parte delle 88 classificate dall’Unione Astronomica Internazionale: tra queste c’è l’Orsa Minore, chiamata spesso anche Piccolo Carro. Assieme ad altre 47, è stata scoperta da Claudio Tolomeo.
Il Piccolo Carro è considerata una costellazione simile al Grande Carro ma in versione ridotta: sono entrambe circumpolari e sono composte dallo stesso numero di stelle, seppure quelle del Piccolo Carro sono molto meno nitide e luminose. Si tratta poi di stelle cicliche, ossia la loro luminosità tende ad aumentate e diminuire a seconda dei periodi.
Questo non significa che è impossibile scorgerla, anche perché beneficia della fortissima luce proveniente dalla Stella Polare e dal vicino Grande Carro.
Quali sono le stelle presenti in questa costellazione?
Polaris è la stella più importante e più luminosa che compone il Piccolo Carro: detta anche Alpha Ursae Minoris, è una tipologia di stella gialla con una magnitudo di circa 1,97.
Osservando la costellazione, scorgerai la Polaris esattamente all’estremità del manico del carro, oltre a coincidere perfettamente con lo stesso asse terrestre, di cui è quindi considerata un naturale prolungamento. Polaris, che dista dal pianeta Terra circa 431 anni luce, è in realtà una stella doppia, composta dalla gialla MV9.1 e dalla luminosissima stella bianca MV2.1.
Opposta alla Stella Polare è invece Kochab: nonostante sia meno brillante di Polaris, è allo stesso modo molto più luminosa del Sole di almeno 390 volte.
Si tratta di una gigante arancione che, secondo gli studiosi, in un lontanissimo passato doveva trovarsi proprio lungo l’asse terrestre: per questo motivo è considerata una “vecchia” stella polare, tanto che la parola kochab significa appunto “Stella del Nord”.
C’è poi Pherkad, un’altra delle sette stelle che compongono il Piccolo Carro: è una stella bianca binaria distante 480 anni luce dalla Terra e condivide l’orbita con la stella arancione Pherkad Minor. È peraltro una variabile cosiddetta Delta Scuti, il che significa che a seconda delle pulsazioni radiali, varia la sua luminosità.
Come per Pherkad, è facilmente visibile anche la stella Yildun, una bellissima stella boreale peripolare 47 volte più brillante del Sole e molto vicina alla Stella Polare, dunque anche all’asse terrestre.
Perché l’Orsa Minore viene chiamata anche Piccolo Carro?
Devi sapere che il Piccolo Carro è un asterismo, ossia una sorta di piccola costellazione dalla forma più o meno geometrica: la sua forma ricorda sin dall’antichità inequivocabilmente un carro, quello che per i Babilonesi era legato a Damkina, la dea della fertilità.
Talete di Mileto parlò poi di “carro con cui salpano i Fenici”, popolo che utilizzava la costellazione del Piccolo Carro proprio per orientarsi durante la navigazione.
In passato era anche chiamata Cynosaura che significa “coda di cane”, probabilmente perché si credeva parte di una più grande costellazione proprio a forma di cane.
Secondo, invece, Eratostene di Cirene questo nome è legato al mito delle nutrici di Zeus, che si chiamavano appunto Cinosaura ed Elice: le due donne crebbero il futuro padre degli dei in una grotta a Creta, per salvarlo dalle ire omicide di Crono.
Piccolo Carro: scopriamo dove si trova
Il Piccolo Carro si trova, come l’Orsa Maggiore, nell’emisfero boreale settentrionale, precisamente tra i paralleli 30° sud e 90° nord: i cieli devono essere però molto sereni per osservarla e la Stella Polare è il modo migliore per individuarla, essendo il punto più luminoso di questa costellazione, presente alla punta più estrema del manico.
Come trovare il Piccolo Carro: consigli e suggerimenti
Per trovare il Piccolo Carro nel modo più facile, devi per prima cosa scorgere l’Orsa Maggiore, molto più luminosa e presente alle stesse latitudini dell’Orsa Minore. Puntando la bussola a nord, ti sarà facile individuare Merak e Dubhe, che sono le stelle che compongono il lato posteriore del vano del carro.
Traccia nella mente una linea che le congiunga e prolungala verso nord per una lunghezza pari a cinque volte quella che è la distanza tra le stesse Dubhe e Merak. Una volta trovata Polaris, è facile ricostruire il Piccolo Carro nel firmamento.
Affinché tu possa goderti la bellezza del Piccolo Carro, è importante che il cielo sia terso e l’inquinamento luminoso praticamente nullo, in quanto la costellazione è meno visibile dell’Orsa Maggiore e del Grande Carro.
Grande Carro e Piccolo Carro: ecco le loro caratteristiche comuni
L’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono due costellazioni dell’emisfero boreale assai similari, per forma e numero di stelle che compongono i loro due asterismi principali: sono infatti sette le stelle che plasmano il Piccolo e il Grande Carro.
Si tratta poi di due costellazioni circumpolari, che ruotano cioè attorno a un cardine rappresentato dalla Stella Polare, la quale dista dal Polo Nord Celeste nemmeno 1°: in realtà Polaris si trova nel suo momento di massima vicinanza al punto più settentrionale dell’asse terrestre, grazie al cosiddetto moto di precessione.
Essendo circumpolari, sia il Piccolo Carro che il Grande Carro sono sempre visibili in cielo, non scendendo mai al di sotto della linea dell’orizzonte: solo in autunno e in inverno non sono nella parte più alta del cielo ma in quella più bassa, senza però mai scomparire.
La leggenda narra che sia colpa di Era, la quale maledì Callisto e Arcas, ossia l’amante di Zeus e il loro figlioletto, tramutate da quest’ultimo in Orsa Maggiore e Orsa Minore per salvarle dalla vendetta di Era. La dea però condannò le due costellazioni a un moto perpetuo senza riposo nelle acque dell’oceano, dunque senza tramontare mai.