Costellazione Croce del Sud, stelle principali e mitologia
La Costellazione Croce del Sud conosciuta anche con il suo nome latino Crux, è così chiamata per la particolare posizione delle quattro stelle principali che la compongono, disposte appunto in modo da disegnare nella volta celeste una riconoscibilissima croce.
Il nome della Costellazione Croce del Sud
Essa si colloca nell’ambito della Via Lattea, rappresenta una tra le costellazioni più luminose del cielo australe e si colloca tra le 88 costellazioni cosiddette moderne. A seguito delle osservazioni di Tolomeo, si credeva che appartenesse alla Costellazione del Centauro, rappresentandone le zampe posteriori, solo più tardi intorno al 1600 circa venne invece considerata una Costellazione autonoma.
La posizione di Croce del Sud
Questa costellazione, che dista circa 320 anni luce dal sistema solare, è visibile nella sua interezza a sud del 27′ parallelo nord. Il periodo migliore per apprezzarne la bellezza è compreso tra febbraio e luglio. In estate quando la costellazione raggiunge la posizione più alta, indica che la bella stagione sta per volgere al termine, tuttavia il punto più alto in assoluto rispetto all’orizzonte viene raggiunto nelle sere d’autunno. A sud la Costellazione Croce del Sud confina con la costellazione della Mosca, mentre sugli altri tre lati confina con la Costellazione del Centauro. Le stelle principali che la compongono sono indicate di seguito.
Stelle principali della costellazione
Acrux
È la stella principale di questa costellazione e rappresenta la tredicesima più brillante del cielo notturno. Si tratta di un vero e proprio sistema stellare costituito da tre componenti e il suo colore è azzurro. La particolare posizione che la colloca a sud della costellazione rende tutt’altro che agevole la sua osservazione specie dall’emisfero boreale, pertanto ciò che si sa di questa stella è ancora molto poco.
Mimosa
Il nome probabilmente deriva proprio dal noto fiore, è chiamata anche Becrux ed è la ventesima stella più luminosa del cielo notturno. Anche in questo caso si tratta di un sistema stellare composto da tre componenti, essa è una stella azzurra posta ad est della costellazione Croce del Sud.
Gacrux
È una stella rosso vivo posta a nord della Costellazione Croce del Sud che ha la particolare caratteristica di possedere un moto proprio, visibile solo considerando periodi di osservazione molto lunghi.
Mitologia
Ci sono molte leggende che i popoli specialmente più antichi hanno elaborato e che ruotano intorno alla Costellazione della Croce del Sud. Al di là del fatto in se delle storie, più o meno fantasiose, c’è da sottolineare che esse dimostrano non solo che questa costellazione era già nota presso antiche popolazioni, ma che da sempre suscita attrazione e misticismo. I motivi sono vari, forse per l’eccezionale luminosità o forse per la particolare forma che disegna nel cielo, ritenuta evocativa è fortemente suggestiva.
In Perù
In Perù per esempio, pare che la nota Festa della Croce sia ispirata al culto che gli antichi dedicavano proprio a questa costellazione. In passato, probabilmente, coincideva con la costellazione del Condor e veniva usata per orientarsi verso il Sud geografico.
In Africa
Il popolo dei San, chiamati anche Boscimani, abitanti del Kalahari, una terra collocata in Africa Sudoccidentale esattamente tra la Namibia, il Botswana e il Sudafrica, ritiene che la Costellazione Croce del Sud rappresenti l’albero della vita.
Australia
Questo continente ha elaborato nel corso dei secoli moltissime leggende sparse tra le varie regioni, nella zona centrale la Croce del Sud era chiamata Zampa dell’Aquila. Alcuni aborigeni australiani ritenevano che la Costellazione rappresentasse una razza inseguita da uno squalo. Altri avevano individuato nelle quattro stelle principali rispettivamente due fuochi da campo e due persone, nello specifico due fratelli che li avevano accesi e che stavano cucinando un pesce completamente nero.
Curiosità sulla Croce del Sud
La Costellazione Croce del Sud è rappresentata in molte bandiere dei paesi appartenenti all’emisfero australe come Australia, Nuova Zelanda e Brasile. Sembra inoltre che Dante Alighieri abbia citato tale Costellazione nel primo canto del Purgatorio, il che appare alquanto strano dal momento che all’epoca tale Costellazione, non solo non era visibile dall’Italia, ma anche le rappresentazioni astronomiche che potevano ispirarlo non esistevano ancora, essendo state realizzate circa tre secoli dopo.
Molte sono le teorie elaborate, ciò che appare certo è che il poeta fosse consapevole della progressione degli equinozi e in ogni caso, essendo molto complesso poter dare una risposta, si preferisce rimanere fedeli alla spiegazione più ricorrente che riconduce le stelle alle 4 virtù cardinali ossia giustizia, fortezza, temperanza e prudenza.
Un’altra curiosità circa tale Costellazione è relativa al fatto che nella parte centrale della stessa vi è una nebulosa, ossia un ammasso di polvere che dà origine ad una nuvola scura chiamata Nebulosa Sacco di Carbone. Essa molto spesso ha ispirato leggende e credenze popolari in genere, non a caso infatti nella leggenda dei due fratelli australiani sopracitata, il pesce rappresenta proprio la nebulosa. La profonda suggestione che genera tale Costellazione è stata perfino di ispirazione a molti artisti, come il gruppo musicale Banco del Mutuo Soccorso che l’ha citata nel famosissimo brano targato anni ’80 Moby Dick o ancora il geniale artista Vinicio Capossela che ne fa menzione nel brano Le Pleiadi.