Costellazione Andromeda, stelle principali e mitologia
Ognuno di noi, volendo gli occhi al cielo, in una notte stellata si sarà accorto delle innumerevoli stelle, più o meno luminose, che lo animano, e probabilmente qualcuno si sarà anche accorto che alcuni insiemi di stelle vicine tra di loro formano come delle figure di linee rette, semicurve, quadrati o triangoli. Ad uno sguardo più attento e costante, queste figure s'incontrano tra loro e si legano, andando a disegnare in modo stilizzato la sagoma di una figura vera e propria come un cigno, un delfino, un'orsa: ebbene sono le costellazioni.
Cos’è davvero una costellazione? Vediamo Andromeda..
Possiamo definire, quindi, le costellazioni come gruppi di stelle che si legano a creare una rappresentazione animale o che rimanda alla tradizione mitologica.
L’idea di suddividere il cielo in costellazioni per orientarsi e stabilire una sorta di “confini astrali” risale a migliaia di anni fa, da allora le costellazioni individuate sono state numerose, tanto che ad oggi il cielo ne conta 88 (individuate dall’Unione Astronomica Internazionale). In astronomia vengono considerate delle vere e proprie “porzioni” che costituiscono il cielo, ciascuna delle quali contiene galassie, ammassi e svariati altri oggetti celesti. Tra le più note citiamo le dodici costellazioni dello zodiaco, quella dell’Orsa maggiore, il Dragone, Andromeda, Cassiopeae così via vino ad arrivare ad 88. Ovviamente la maggior parte di esse non è visibile ad occhio nudo, ma i più curiosi possono armarsi di telescopio ed esplorare, in stagioni diverse, la volta celeste, alla ricerca di queste figure nascoste nel cielo.
La costellazione di Andromeda è una costellazione tra le più note, dalla forma a V, una sorta di cuneo che si delinea a partire da una doppia linea curva. Nel cielo Andromeda racconta una storia che la vede associata alla madre, Cassiopea, alla Balena da cui sta per essere divorata e a Perseo, da cui verrà tratta in salvo: tutti questi personaggi identificano varie costellazioni che confinano con Andromeda.
La costellazione di Andromeda, (nome latino) si individua con facilità avendo come riferimento il Quadrato di Pegaso o Cassiopea: nel primo caso, a partire da quella che per molti anni è stata considerata una stella di Pegaso, ovvero α And, Alpheratz (o Sirrah), proseguendo da questa, verso sinistra si individuano altre tre stelle δ, β e γ1, le più brillanti della costellazione, che vanno a disegnare la sagoma di una figura che, nella tradizione mitologica, rimanda alla storia di una “principessa incatenata”,
Andromeda appunto. L’individuazione di questa costellazione è facilitata, inoltre, dalla figura di Cassiopea, che si trova più a nord; in sostanza, si può affermare Andromeda si colloca in quella porzione di cielo che confina con le stelle di Pegaso e con quelle di Cassiopea, che giace sulla via lattea. Andromeda, nei suoi confini celesti, si estende per 722 gradi quadrati, da +51° Nord fino a +21° Sud, e va da 2h 35m Est a 22h 55m Ovest. Nonostante le sue grandi dimensioni non è sempre visibile a occhio nudo, solitamente il periodo migliore per ammirarla, nell’emisfero boreale, è quello che va da settembre a gennaio, mentre alle nostre latitudini è possibile ammirarla nel mese di Novembre.
La costellazione di Andromeda deve molta della sua fama all’omonima galassia che si trova al suo interno: la galassia di Andromeda appunto, M31, simile alla nostra per la la sua forma a spirale, che però non è la sola della costellazione, ricordiamo anche e M32 ed M110, entrambe galassie satellite.
Le stelle principali della costellazione Andromeda
Le stelle principali di Andromeda, nonché quelle più brillanti, sono α Andromedae più nota come Alpheratz o Sirrah e α, β e λ Pegasi: insieme, vanno a formare il Quadrato di Pegaso. In particolare Alpheratz si identifica idealmente con il vertice che rappresenterebbe la giovane figlia di Cefeo, ha un colore bianco-azzurro e presenta una maggiore magnitudine rispetto alle altre (2.1). D’altra parte, capita spesso che la stella β Andromedae la superi, invece, in brillantezza. Alpheratz, conosciuta in precedenza come Sirrah (dall’arabo “Al Surrat al Faras”), ovvero “l’ombelico del cavallo” era, un tempo, considerata una stella appartenente alla costellazione di Pegaso con la sigla δ Pegasi, successivamente accomunata ad entrambe le costellazioni ed infine attribuita ad Andromeda. Altra stella fondamentale è Mirach ovvero β Andromedae, il suo nome proviene dall’arabo e significa cintura o corpetto, in relazione alla rappresentazione della principessa Andromeda. Si tratta di una gigante rossa di magnitude 2,1, distante 88 anni luce che, in alcuni periodi, in virtù dei suoi oscillamenti arriva a brillare più di ogni altra. Segue la stella γ Andromedae detta anche Almach, è in realtà un sistema costituito da tre stelle (dal colore giallo-azzurro), le cui due principali sono ben visibili con un semplice telescopio, si trova all’estremo sud della costellazione.
Oltre alle stelle principali, i confini di Andromeda vedono, ovviamente, numerose altre stelle, come 56 And ovvero una coppia di stelle giganti, ma anche galassie come M31, la galassia di Andromeda e nebulose come NGC 7662, una delle più luminose nel cielo.
La mitologia di Andromeda
La figura mitologica che dà il nome a questa costellazione, è quella della giovane Andromeda, figlia della regina Cassiopea e del re Cefeo. La storia narra che per placare l’ira scatenata in Podeidone, dalla moglie Cassiopea che aveva osato vantarsi di essere più bella delle ninfe del mare, il re decise di offrire in sacrificio la figlia, Andromeda, al mostro marino Ceto (una balena) inviato dal dio del mare. Ad un tratto però, mentre la giovane giaceva legata allo scoglio dove sarebbe stata immolata, giunse Perseo, figlio di Zeus, che rapito dalla sua bellezza decise di affrontare il mostro marino che vinse con astuzia tanto, alla fine, trasse in salvo Andromeda e la sposò.