Avremo una Luna più piccola?
Tutti ormai sono a conoscenza che la gravità che la Luna ed il Sole esercitano sul nostro pianeta influenza l'aumento o la riduzione del livello del mare, col fenomeno delle cosiddette maree.
Ma ciò che forse non tutti sanno è che anche il nostro pianeta, per via della forza gravitazionale, esercita non poca influenza sul satellite lunare. Gli studiosi, infatti, grazie all’aiuto di alcune sonde Nasa, tra le quali Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), hanno osservato delle modifiche sulla superficie lunare delle quali sembra responsabile proprio la Terra.
Gli astronomi, mediante delle immagini ottenute dalla videocamera della sonda LRO, lanciata nel lontano 2008, hanno evidenziato la presenza di circa 14 scarpate dalle dimensioni abbastanza ridotte, circa 10 kilometri di lunghezza per poche decine di metri di altezza. Le scarpate osservate pare siano causate dal progressivo raffreddamento del nucleo interno della Luna, oltre alla forza esercitata dalla gravità terrestre. Tutto ciò ha portato gli studiosi ad affermare che la superficie lunare si stia restringendo.
Forza gravitazionale e raffreddamento del nucleo interno
Nel frattempo, il lavoro della sonda LRO ha mappato quasi completamente la superficie lunare, aiutando gli astronomi a scandagliare la struttura del nostro satellite, costituita principalmente da crateri e scarpate. Queste ultime, sembra si siano formate in seguito al raffreddamento del nucleo interno, che man mano che diventa freddo e solido riduce la superficie della Luna.
Si aggiunga a questo fattore, la notevole forza gravitazionale della Terra nei confronti del nostro satellite, che non fa altro che contribuire al restringimento dello stesso. L’autore principale di questo studio pubblicato sulla rivista scientifica “Geology”, Thomas Watters, ha però tenuto a precisare che non è solo la Terra la responsabile del rimpicciolimento lunare. Sembra possibile l’azione di una forza esterna, in grado di plasmare la superficie della Luna con la formazione di scarpate e dirupi che ancora non risulterebbe ben identificata. Secondo Watters, la Luna potrebbe esserci contratta di circa 100 metri complessivi, ma ciò non comporterà nè la sua scomparsa come nemmeno la sua esplosione.
Sostanzialmente, le due forze note provengono una dall’esterno (la forza gravitazionale della Terra) ed una dall’interno (il raffreddamento del nucleo lunare). Mark Robinson, un altro studioso che sta seguendo da vicino la questione della riduzione del nostro satellite, ha sottolineato come siano state importanti le recenti scoperte riguardanti la morfologia della Luna, grazie anche al miglioramento delle tecniche di osservazione.
Le caratteristiche della superficie lunare, che gli studi hanno mostrato, appaiono di recente formazione. Molto probabilmente, secondo gli studiosi, la morfologia della Luna tenderà a cambiare ancora. La Lunar Reconnaisance Orbit Camera (LROC), ha consentito di comprendere come la Luna si dimostri sostanzialmente più “vulnerabile” nel soffrire la forza gravitazionale della Terra, quando la stessa si trova nel punto più lontano possibile dal nostro pianteta (apogeo).
I dati della sonda LRO, hanno permesso agli astronomi di studiare la Luna in maniera così approfondita, come ancora non avviene per lo studio degli altri pianeti o corpi celesti. Ha spiegato John Keller, Project Scientist della sonda, che sebbene i dati forniti da quest’ultima, siano molto spesso semplici dettagli, aiutano a comprendere meglio degli aspetti che altrimenti non potremmo conoscere.