Similitudini nella formazione di stelle con massa diversa
Da un recente studio realizzato da alcuni astronomi in collaborazione con i colleghi dell'Università di Leeds, che si sono avvalsi del prezioso contributo del radiointerferometro ALMA (Atacama Large Millimeter Array), situato a circa 5000 metri di altitudine, si è osservato come una stella massiccia di dimensioni pari a 25 volte quelle del Sole, si stia formando allo stesso modo di stelle di masse molto più ridotte.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista dell’Astrophysical Journal Letters. Katharine Johnston, che lavora presso la School of Physics and Astronomy dell’Università di Leeds, ha spiegato che l’oggetto massivo osservato risulti ancora in fase di formazione; ed ha aggiunto che l’energia necessaria per la sua nascita proviene da un disco di materia che circonda l’astro, così come avviene per le stelle di massa più piccola simili al Sole.
La Johnston ha sottolineato inoltre l’importanza che ha questo disco di materia, in grado di trasportare interamente tutta l’energia necessaria alla formazione dell’astro e di non farla disperdere nello spazio, vincendo anche la forza del vento stellare, emesso dalla stella neonata. Questa ricerca ha permesso agli studiosi di conoscere meglio le fasi della vita stellare, in particolare delle stelle più massicce, appartenenti alla classe spettrale di tipo O.
Questa tipologia di stelle, una volta arrivate alla fine della loro vita, esplodono come supernovae ed emettono nello spazio una quantità notevole di elementi pesanti, quali il ferro e l’oro che iniziano a fluttuare nello spazio interstellare.
Stelle massicce: si può parlare sempre di dischi di materia?
Con le osservazioni e gli studi condotti nel corso degli anni, si è giunti alla conclusione che le stelle massicce si formano allo stesso modo di quelle più piccole o di massa notevolmente inferiore. Ma in realtà, andando più specificatamente nel dettaglio, i dischi di materia come quelli presenti nelle stelle più massicce, sono stati osservati soprattutto nelle stelle di classe spettrale B, che appaiono fino a diciotto volte più piccole del Sole.
Se invece parliamo di stelle con massa superiore fino a diciotto volte quella del Sole, non possiamo dire con certezza della presenza di dischi di materia. Pare che intorno a queste stelle enormi, ruotino delle strutture molto più grandi dei suddetti dischi di materia, simili a delle ciambelle di notevoli dimensioni.
Questo aspetto ha indotto gli astronomi a pensare che forse in questi casi non si possa parlare della presenza di dischi di materia e che le stelle super massicce possano avere un’origine diversa rispetto alle loro simili. Si tratterebbe, secondo la Johnston, di un processo di formazione molto più dinamico e diverso rispetto a quello che ha caratterizzato la nascita del nostro Sole.
Tuttavia, grazie alle osservazioni effettuate con ALMA, il gruppo di studiosi è riuscito ad osservare un disco di materia attorno ad una stella di classe spettrale O, che appare molto affine al disco responsabile della formazione del Sole e del nostro Sistema Solare. Ovviamente, ciò che cambia sono le dimensioni del disco di queste stelle, che arriva ad essere più grande di circa dieci volte rispetto a quello individuato nelle stelle più piccole e recenti.
In generale, questa scoperta non è stata semplice, visto che le stelle di classe spettrale O così come tutte quelle massicce, sono in numero inferiore rispetto a quelle di massa più piccola. Perciò, la ricerca ha bisogno di tempi molto lunghi prima di poter dare i propri frutti.
Melvin Hoare, dell’Università di Leeds e co-autore dello studio, è soddisfatto della scoperta, ma ha dichiarato che il suo team avrà bisogno di tecnologie ancora più sofisticate, per poter approfondire lo studio sui dischi di materia che circondano le stelle massicce. Secondo Hoare, non è da escludere la possibilità che da questi dischi possano nascere non solo stelle ma anche pianeti. La sfida continua.