Satelliti starlink: cosa sono e come vederli
Se in cielo si notasse una costellazione non riportata sull'astrolabio, non si tratta di nuovi astri, ma semplicemente di satelliti Starlink.
Cos’è Starlink e quando è nato?
Starlink è una costellazione satellitare per l’accesso di internet globale a banda larga e con bassa latenza, ossia un sistema in grado di ridurre i tempi tra l’invio dati e la ricezione. L’idea viene messa in pratica per la prima volta nel 2015, con due prototipi attivati per il volo di prova che li hanno portati definitivamente ad essere lanciati in orbita nel 2018, nel mese di febbraio.
Il primo schieramento ufficiale di una sessantina di satelliti in orbita, partì il 24 maggio 2019. Questo progetto imponente è stato realizzato dalla società statunitense SpaceX, azienda aerospaziale privata il cui CEO è Elon Musk.
Elon Musk
Come è ben noto, Elon Musk è un imprenditore di fama mondiale. A soli 51 anni è uno degli affaristi più potenti al mondo.
Riconosciuto da tutti per essere l’amministratore nonché progettista della Tesla, Musk ricopre molti altri ruoli in società il cui scopo comune è una modernizzazione globale: ha fondato Neuralink, realizzatrice di interfacce neurali impiantabili.
È presidente dell’impresa Solar City, che si occupa di finanziare ed installare sistemi ad energia solare. Fondatore di OpenAl, un’associazione no profit che studia e progetta un’intelligenza artificiale amichevole. Suo il progetto di Hyperloop, con l’idea di fornire un veicolo di massa ecosostenibile ed efficace: il suo progetto contempla una capsula sistemata su un cuscino ad aria forzata che possa far percorrere migliaia di chilometri in poco più di mezz’ora.
Per ora di questa idea sono solo stati fatti pochi test. Menti troppo conservatrici preferirebbero investire nell’ampliamento delle reti ferroviarie.
Dal 2016, con l’impresa The Boring Company, vuole realizzare tunnel sotterranei per limitare l’inquinamento atmosferico provocato dall’elevato traffico in superficie. Il primo tunnel realizzato si chiama VegasLoop. Per concludere, è amministratore delegato nonché direttore tecnico di SpaceX che, oltre ad occuparsi del progetto Starlink, rifornisce la Stazione Spaziale Internazionale, più comunemente conosciuta con la sigla ISS.
Musk ebbe già un approccio con il mondo dello spazio, quando nel 2001 ideo Mars Oasis, un progetto ambizioso, che permetteva, attraverso semi liofilizzati in gel, di piantare mini serre su Marte. L’obiettivo di Elon Musk e Spacex è duplice: primo, creare prodotti aerospaziali privati per abbattere i costi delle missioni spaziali gestite dallo Stato, e secondo rendere l’umanità in grado di vivere non solamente sulla Terra. Riuscire ad abbattere le diffidenze di chi ha una mente conservatrice non è semplice, ma l’ideale di Musk è trasmettere un atteggiamento proattivo verso le innovazioni, in modo che tutti possano goderne i benefici.
Come funziona Starlink
Starlink è un sistema di navigazione satellitare. A differenza di altre aziende competitor, l’innovazione non è tanto nella tecnologia, quanto nella sua attuazione. Infatti il sistema Starlink funziona tramite vere e proprie costellazioni create da satelliti che vengono lanciati a 500km di altezza.
Questa rivoluzionaria opera tecnologica è considerata una delle idee più interplanetarie del mondo delle connessioni internet. Elon Mask infatti non ha creato un nuovo tipo di collegamento, ma ne ha modificato il sistema di trasmissione. Ogni satellite è dotato di quattro antenne rivolte verso la Terra.
Utilizzano tre differenti bande di frequenza e riescono a trasmettere un segnale continuo che arriva alla velocità di 610 Mbps. Questo darà la possibilità a chiunque di possedere una connessione internet, anche in posti isolati, dove per mancanza di strutture o in luoghi geografici remoti è impossibile collegarsi via web.
Elon Musk ha comunque tranquillizzatogli utenti: i competitor, attualmente, raggiungono velocità di trasmissione di 1Gbps. Lo scopo finale del progetto Starlink è portare la velocità a 10 Gbps. Il vero scopo di questo progetto imponente non è solo una connessione veloce, ma anche abbassare la latenza, ossia l’interconnessione input/output. Nella fibra ottica è di 10 ms, ma nelle connessioni satellitari arriva a 500ms. Per questo motivo i satelliti Starlink sono stati inviati a soli 500 chilometri dal suolo terrestre. In questo modo, essendo molto più bassi rispetto ai satelliti competitor, il segnale effettuerà un tragitto più breve, diminuendo così la latenza.
L’unico problema che poteva nascere era la velocità di transito nell’orbita del satellite: il problema è stato risolto creando una costellazione satellitare, in grado di orbitare sempre e in modo continuo, garantendo una connessione continua. Per accedere alla connessione di Starlink basta acquistare con meno di cinquecento euro il kit di installazione iniziale, che comprende la parabola per captare il segnale ed un software di installazione. L’abbonamento mensile, con un costo inferiore ai cento euro, potrà essere rescisso quando si vuole, anche se difficilmente verrà fatto, visto che i progressi fatti negli ultimi periodi sono tangibili.
Come vengono immessi in orbita i satelliti Starlink
La programmazione di lancio è organizzata dal 2019, per cinque anni, con un piazzamento in orbita a fine progetto di dodicimila satelliti, con un’idea di estensione fino a quarantaduemila. Vengono inviati a gruppi. Ad oggi sono stati spediti 775 satelliti, suddivisi in 13 gruppi.
A breve partirà il prossimo lancio, denominato missione Starlink 4-19: in progetto un lancio di 53 satelliti Starlink di nuova generazione. I primi, della serie Starlink 1.0, pesavano 260kg, mentre quelli di nuova generazione, denominati Starlink 2.0 arrivano a pesare 1250kg.
L’unico a sopportare il peso di questi satelliti è il razzo Starship, navicella di proprietà della SpaceX. I satelliti di prima generazione, invece, sono stati portati in orbita dal razzo Falcon 9, non idoneo a trasportare i satelliti aggiornati, in quanto non avrebbe né volume né massa necessari a mettere in orbita Starlink 2.0.
Come individuare i satelliti Starlink in cielo
I satelliti Starlink orbitano in cielo come una costellazione luminosa lineare composta, attualmente, da 2706 unità.
Per individuarli, basta scaricare un’ app che ci permette di individuarli.
Satellite Tracker
Satellite Tracker è, come si capisce dal nome, un’applicazione che monitora la posizione dei satelliti che transitano in cielo: app nata soprattutto per monitorare il passaggio della Stazione Spaziale Internazionale, oggi è molto in voga per vedere la costellazione Starlink. Il suo funzionamento è molto semplice: basta cliccare sulla sezione chiamata SpaceX’s Starlink, selezionare la missione che vogliamo monitorare e scegliere quali satelliti seguire.
Inoltre si potrà scegliere di guardare in 3d l’orbita del satellite attorno alla Terra, o di vedere, sempre in 3d, la prospettiva direttamente dal satellite.
A disposizione anche la modalità Cielo: in questo caso, tramite un puntatore, verrà segnalato il punto esatto in cui il satellite sta orbitando.
Le sue molteplici funzioni permettono di rimanere sempre aggiornato sui satelliti che interessano: si potranno scegliere uno o più satelliti da seguire contemporaneamente, impostando il timer per non perdersi il prossimo passaggio. Interessante anche la funzione che permette, grazie al geolocalizzatore, di vedere in tempo reale quali satelliti stanno transitando nei cieli.
Come vedere i satelliti Starlink
A differenza di ciò che si pensa, i satelliti Starlink, una volta individuati, si possono vedere ad occhio nudo. Appaiono come una costellazione lineare luminosa. Girando intorno all’orbita, il passaggio sulle nostre teste è ciclico.
Con queste condizioni, riuscire a vedere ad occhio nudo il passaggio di una costellazione satellitare Starlink è abbastanza semplice: hanno una luminosità paragonabile alle normali stelle ma, a differenza di queste ultime, si muovono più velocemente.
Per sapere quando guardare i satelliti, oltre all’app esistono numerosi siti per rintracciarli.
Una volta scoperta la data del passaggio, sono necessarie tre condizioni fondamentali:
- Un cielo buio
- Un luogo possibilmente lontano da fonti di luce: abitare in città non è favorevole per scrutare un cielo notturno.
- Un cielo sereno e privo di nubi.
Ovviamente, come per tutti i satelliti, se il passaggio avviene nelle ore diurne, è impossibile vederli.
Esistono due momenti ideali in cui riuscire a vedere i satelliti Starlink:
- Appena dopo il lancio: in questo caso basta conoscere la programmazione dei lanci. Partendo dalla costa orientale della Florida, ci vogliono all’incirca venti minuti per arrivare sui cieli italiani.
- Qualche giorno dopo il lancio: nel caso in cui il lancio venga effettuato con condizioni climatiche sfavorevoli, o in ore diurne, basta attendere qualche giorno e sarà più semplice avvistarli.
I satelliti Starlink, specie subito dopo il lancio, formano dei trenini, in quanto le unità sono molto ravvicinate tra loro: è solo nei giorni successivi che si separano, creando così delle costellazioni lineari.