Pianeti con anelli: quali sono quelli nel Sistema Solare?
Ti sarà certamente capitato almeno una volta di ritrovarti davanti a quelle mappe dello spazio, dove sono rappresentati i principali corpi celesti del nostro Sistema Solare e quindi il Sole, la Luna, le principali costellazioni, le galassie più famose e ovviamente i pianeti, ognuno con le proprie caratteristiche, dalla Terra ricca di acqua e di terre emerse a Marte, il cosiddetto “pianeta rosso” fino a quei pianeti con gli anelli, con la loro immagine così iconica all’interno del Sistema Solare.
Pianeti con anelli: alla scoperta di tutti questi pianeti
I pianeti sono corpi celesti che, a differenza delle stelle, non brillano di luce propria in quanto al loro interno non si svolge alcuna fusione nucleare: quelli che fanno parte del Sistema Solare orbitano, come ben saprai, attorno al Sole e possiedono una gravità così forte da mantenere una forma sferica e da liberare completamente lo spazio a loro circostante.
La Terra su cui vivi è un pianeta terrestre, caldo, composto da roccia e circondato da un’atmosfera di gas: queste caratteristiche sono proprie anche di Venere, Mercurio e Marte e tutti sono i pianeti più vicini al Sole (chiamati interni). Tutti gli altri, ossia Nettuno, Uranio, Giove e Saturno sono invece pianeti gassosi, freddi e molto grandi: si trovano oltre la cosiddetta Fascia degli Asteroidi e sono molto lontani dal Sole. I pianeti esterni sono accomunati anche da un’altra caratteristica più o meno evidente: hanno gli anelli.
Se qualcuno dovesse chiederti il nome di un pianeta con gli anelli, risponderesti con ogni probabilità Saturno, convinto che sia anche l’unico con questa. Pensa che da quando Christiaan Huygens individuò un singolo anello del pianeta, per lungo tempo si credeva che Saturno fosse l’unico pianeta con questa singolarità. Fu in ogni caso un bel passo avanti rispetto a Galileo Galilei, che non avendo a disposizione potenti telescopi, aveva scorto solo delle protuberanze attorno a Saturno, come se avesse delle orecchie.
Solo con l’affinarsi delle tecnologie si è capito che ad avere un vero e proprio sistema ad anelli fossero ben quattro pianeti, Saturno, Urano, Nettuno e Giove, nonostante questi ultimi tre abbiano anelli poco visibili e percettibili solo grazie alla luce solare.
Saturno: il pianeta con gli anelli per eccellenza
Se avessi la possibilità di osservare Saturno, noteresti i suoi sette anelli composti di ghiaccio e rocce, talmente definiti da sembrare quasi solidi e compatti: questa impressione è dovuta alla forza di gravità di Saturno che permette a queste componenti di orbitare in maniera continua e a differenti velocità, a seconda della loro massa, morfologia e ovviamente il peso.
Gli anelli di Saturno sono grandissimi, sfiorando i 140.000 km di larghezza, ma sono sottilissimi (solamente 100 m). Gli anelli di Saturno sono molto brillanti, in particolare i primi due, che sono separati dagli altri da una zona quasi vuota chiamata Divisione Cassini.
Giove: il pianeta più grande del Sistema Solare
Questo è il pianeta più grande dell’intero Sistema Solare: è gassoso e non può logicamente ospitare vita sulla sua impalpabile superficie, ma così non è per alcune lune di Giove che, come affermò lo stesso Galileo Galilei, custodiscono al di sotto della crosta dell’acqua.
Nelle mappe spaziali, Giove non viene mai raffigurato con gli anelli: in realtà ne possiede ma sono davvero debolissimi e quasi estemporanei e sono stati scoperti solamente grazie a Voyager 1, la sonda in viaggio nello spazio nel 1979.
La “colpa” della mancanza di anelli più definiti su Giove è, secondo l’Università di California, di Gianimede: non è solo una luna ma è anche la più grande del Sistema Solare, le cui mole e orbita impediscono di fatto la composizione di anelli planetari più compatti e duraturi.
Urano: il pianeta con 13 anelli
Sono ben 13 gli anelli che cingono la superficie gassosa di Urano: nonostante meno brillanti di quelli di Saturno, sono certamente molto più grandi e definiti del sistema di anelli di Giove.
La particolarità del sistema di Urano è la loro apparente posizione, quasi verticale in relazione al piano orbitale del pianeta: ciò è dovuto chiaramente all’inclinazione particolare dell’asse di rotazione.
Il pianeta con anelli più freddo del sistema Solare: ecco Nettuno
Il pianeta che porta il nome del Dio del Mare è il più freddo di tutto il Sistema Solare e, insieme a Urano è soprannominato Pianeta Glaciale perché le atmosfere sono particolarmente ricche di gas e ghiaccio.
Nonostante siano piccoli e difficili da scorgere se non con telescopi professionali molto potenti, possiede 5 anelli: sono composti da giaccio, silicati e materiale organico e portano il nome, alquanto curiosi, di coloro che sono stati coinvolti nella scoperta dello stesso pianeta Nettuno (Adams, Arago, Lassel, Le Verrier e Galle).
Pianeti con anelli: perché alcuni pianeti hanno questa particolarità?
La domanda che nasce spontanea è: perché solo alcuni pianeti hanno gli anelli e altri no?
Una risposta certa a questo quesito: si ipotizza che essendo Saturno, Giove, Nettuno e Urano pianeti molto grandi e densi, eserciterebbero al loro attrazione sui detriti circostanti (cristalli di ghiaccio, rocce e polveri), i quali si ritroverebbero così a formare gli anelli. In ogni caso, è certo che la loro composizione è in divenire nel tempo, perché i processi fisici che possono verificarsi sul pianeta di riferimento influenzerebbero l’evoluzione e la struttura stesse degli anelli.
Anello planetario: ecco da che cosa è composto
Si può dunque definire l’anello planetario come un cerchio, simile a un hula-hoop, composta rocce più o meno grandi, da polvere di ghiaccio, silicati e altre particelle: ritrovandosi ad orbitare attorno al pianeta, assumono non solo la forma tondeggiante ma anche schiacciata, come un disco totalmente piatto.
Ci si chiede da dove provengano questi detriti, forse da un pianeta disintegratosi, da un disco protoplanetario (fase iniziale della formazione di un pianeta) oppure dalla distruzione di lune o nebulose.
Una curiosità: molti studiosi ipotizzavano che gli anelli planetari avessero vita “breve”, di pochi milioni di anni: la situazione di Saturno però smentisce questa teoria visto che i suoi anelli sono nati insieme al Sistema Solare, ossia più di 4 miliardi di anni fa.