Costellazione Telescopio, stelle principali e mitologia
Osservare il cielo stellato è sempre una grande emozione ancor di più se si conoscono le costellazioni e le relative stelle. Focalizziamo oggi la nostra attenzione sulla costellazione del Telescopio, indicando le principali stelle, alcuni cenni sulla mitologia e qualche curiosità che la caratterizza.
Principali stelle della Costellazione del Telescopio
Questa costellazione si trova a Sud delle costellazioni della Corona e del Sagittario, precisamente sul lato orientale della via Lattea e rappresenta una scoperta relativamente giovane. La principale caratteristica della Costellazione del Telescopio è data dal fatto che le sue stelle risultano non particolarmente luminose. La maggior parte delle stelle che ne fanno parte, infatti, sono di quarta e quinta magnitudine, mentre solo la sua stella principale, la α Telescopii, presenta una magnitudine pari a 3,5. Altro aspetto importante è che la maggior parte delle stelle sono collocate nel la parte nord occidentale della costellazione, con la conseguenza che la restante parte risulta davvero oscura. Per quanto concerne le stelle principali abbiamo:
- la α Telescopii;
- ζ Telescopii;
- ε Telescopii.
Abbiamo già parlato della prima, una stella azzurra che nonostante non presenti una magnitudine elevata è quella più luminosa della costellazione. La ζ Telescopii è invece una gigante arancione che si trova a circa 130 anni luce dalla terra e che per via delle sue dimensioni risulta ben visibile, nonostante venga classificata di magnitudine 4,1. Infine abbiamo la ε Telescopii classificata come una gigante gialla di magnitudine 4,5 che si trova a 420 anni luce dalla terra.
Oltre a queste tre stelle principali, la Costellazione del Telescopio presenta anche diverse stelle doppie fra le quali dobbiamo menzionare la δ Telescopii che in realtà è una doppia apparente, cioè due stelle che sembrano vicine ma che in virtù del gioco delle prospettive sono molto lontane, e che in condizioni meteorologiche perfette risulta visibile ad occhio nudo.
Aspetti mitologici della Costellazione del Telescopio
Come abbiamo già accennato in precedenza, la Costellazione del Telescopio può essere considerata una costellazione relativamente nuova. Fu l’abate e astronomo francese Nicholas de La Caille, nel corso del XVIII secolo ad introdurre ben 14 nuove costellazioni, tra le quali appunto quella del Telescopio.
Ne consegue che essendo una scoperta dell’età rinascimentale mancano riferimenti ad eroi, imprese e leggende dell’età mitologica. Forniamo in ogni caso alcuni spunti interessanti dal punto di vista storico. Il nome Télescope gli fu attribuito in quanto ci si riferiva al famoso Tubus Astronomicus, ossia il cannocchiale astronomico sospeso ad un palo che permetteva di vedere le stelle del firmamento.
Nello stesso periodo, un altro astronomo, l’austriaco Hell, inserì nel panorama delle stelle due costellazioni: il piccolo e il grande cannocchiale di Herschell, in onore dell’omonimo astronomo inglese che però furono estinte dopo un breve periodo. Precisiamo inoltre che non mancano anche testimonianze della presenza nel firmamento di rappresentazioni dello strumento fondamentale per il lavoro degli astronomi, il telescopio appunto, le cui prove sono molteplici nel corso degli anni.
Possiamo menzionare ad esempio la presenza di un telescopio nel corso del 1600 da una lettera inviata ad un Comitato di Conciliatori o come non parlare di Galileo Galilei che con i suoi strumenti rudimentali era riuscito ad ottenere ingrandimenti di circa 30 volte delle stelle e dei pianeti.
Caratteristiche e curiosità sulla costellazione del Telescopio
Il miglior periodo per vedere la Costellazione del Telescopio è sicuramente quello estivo, nell’emisfero boreale, quando la stessa passa in meridiano ed è facilmente visibile a sud di quella del Sagittario. In ogni caso, presenta una connotazione tipicamente australe per cui nell’emisfero settentrionale, la sua migiore visibilità è garantita nella fascia temperata di questo emisfero in prossimità del Tropico. Nell’emisfero australe, invece, la costellazione è visibile per buona parte dell’anno.
Per identificarla rapidamente basta vedere nella parte inferiore del Sagittario anche se una modalità alternativa è quella di concentrare la ricerca tra la coda dello Scorpione e Peacock nel Pavone. Circa la sua visibilità in Italia, a causa della sua bassa declinazione, non risulta una costellazione visibile su tutto il territorio nazionale.
Nel momento in cui si riesce a identificare nel cielo la Costellazione del Telescopio, si verificherà immediatamente che non si tratta di un corpo celeste particolarmente luminoso, circostanza ulteriormente avvalorata dal fatto che non risulta presente nessuno sciame meteorico che potrebbe fornire maggiore luminosità. Si segnala invece, dal punto di vista di corpi celesti non stellari, la presenza di un ammasso globulare denominato NGC 6584.
Altro elemento di interesse nel visualizzare questa costellazione è dato dalla galassia a spirale NGC 6850 e dalle due galassie ellittiche NGC 6861 e 6868. Soprattutto la prima assume particolare importanza in quanto risulta essere la più luminosa di un gruppetto di galassie presenti all’interno di questa costellazione.
La galassia NGC 6861, più volte fotografata fin dalla sua scoperta nel 18216, presenta un aspetto alquanto misterioso e per certi versi anche spettrale, in virtù della presenza di alcune bande oscure che sono visibili in prossimità del centro della galassia. In realtà si tratta solo di una enorme concentrazione di polvere che riesce ad oscura la luce emessa dalle stelle. In realtà sarebbe più corretto parlare di galassia lenticolare ossia che racchiude le caratteristiche tipiche delle galassie ellittiche e di quelle delle galassie a spirale.