Costellazione Scudo, stelle principali e mitologia

20 Giu 2018

costellazione dello Scudo

La costellazione Scudo è la quinta costellazione più piccola di quelle visibili, occupando un'area di 109 gradi quadrati nella sfera celeste meridionale. Può essere vista da un osservatore situato tra i +80° e i -90° di latitudine, ed è visibile da giugno ad agosto.

Posizione della costellazione Scudo

La costellazione Scudo è la quinta costellazione più piccola di quelle visibili, occupando un’area di 109 gradi quadrati nella sfera celeste meridionale. Può essere vista da un osservatore situato tra i +80° e i -90° di latitudine, ed è visibile da giugno ad agosto. Lo Scudo si trova a sud-ovest della stella Altair della costellazione dell’Aquila, che segna il punto più meridionale del famoso asterismo del Triangolo d’Estate, e può essere localizzata seguendo, in direzione sud-ovest, una linea immaginaria che va da Altair a Deneb Okan all’Aquila e poi allo Scudo. Altre costellazioni confinanti con quella dello Scudo sono il Sagittario, a nord, e la Serprens Cauda, a est.

La famiglia delle Costellazioni di Ercole

Lo scudo fa parte della famiglia di costellazioni di Ercole, assieme a Aquila, Ara, Centauro, Corona Australis, Corvo, Cratere, Crux, Cigno, Ercole, Idra, Lupus, Lyra, Ofiuco, Sagitta, Sextans, Serpens, Triangulum Australe e Vulpecula

Storia della costellazione Scudo

Il re polacco Giovanni III Sobieski, assieme all’Impero asburgico e al Sacro Romano Impero, nel 1683 sconfisse l’Impero turco-ottomano che aveva assediato la città imperiale di Vienna. La vittoria segnò la fine della minaccia posta dagli ottomani al mondo cristiano, e così nel 1684 l’astronomo polacco Johannes Hevelius onorò il suo re nominando sua nuova costellazione Scutum Sobiescianum, Scudo di Sobieski, che in seguito fu abbreviata in Scudo.

Stelle principali

  • Ionnina (Alpha Scuti). La stella più luminosa della costellazione è una gigante arancione (KIII) situata a 174 anni luce dal nostro sistema solare che brilla con una magnitudine apparente di +3,85. Essendo una stella variabile, tuttavia, la sua luminosità varia del 10 percento. Questa stella vecchia di 2 miliardi di anni è circa 15 volte più grande del Sole, con una massa di 1,7 volte superiore di quella della nostra Stella e 132 volte più luminosa.
  • Beta Scuti. La seconda stella più brillante della costellazione dello Scudo è un sistema binario situato a 690 anni luce di distanza dal nostro sistema solare, e ha una magnitudine apparente di +4,22. La stella principale di questo sistema binario, Beta Sct A, è una gigante gialla di 55 milioni di anni (G5II), e ha una massa di circa 6 volte maggiore quella del Sole. La sua stella compagna, Bet Scuti B, è separata da circa 17 milli-arcosecondi. La coppia ha un periodo orbitale di 2,28 anni.
  • R Scuti. La terza stella più brillante è una supergigante che si trova a 1.400 anni luce da noi. È anche questa una stella variabile, con magnitudine che varia tra i +4,5 e i +8,6 per un periodo di 142 giorni. È circa 60 volte più grande del Sole, con sei volte la sua massa e tra 1.500 e 2.000 volte la sua luminosità.

Altre stelle di interesse in Scutum includono il sistema a stelle multiple Epsilon Scuti; la subgigante bianca Gamma Scuti; la gigante gialla Zeta Scuti, la gigante giallo-bianca Delta Scuti; il gigante arancione Eta Scuti; la pulsar PSR B1829-10, distante circa 30.000 anni luce e con una magnitudine apparente di 5,28.

Oggetti del profondo cielo visibili

Quella dello Scudo è una delle costellazioni più piccole nel cielo notturno ma, occupando una sezione luminosa della Via Lattea, è ricca di oggetti del cielo profondo visibili.

Wild Duck Cluster. Wild Duck Cluster (M11, NGC 6705) è un ammasso aperto distante 6.200 anni luce e contenente circa 2.900 stelle, che ne fanno uno degli ammassi più densi del suo genere. Questo ammasso di 220 milioni di anni ha magnitudine apparente di +6,3, e deve il suo nome insolito alla descrizione che ne fece l’astronomo inglese William Henry Smith, che lo paragonò a “un volo di anatre selvatiche”.

Messier 26. È un ammasso aperto che contiene circa 90 stelle distribuite su 22 anni luce di spazio. Questo cluster di 89 milioni di anni si trova a circa 5.000 anni luce di distanza, e ha una magnitudine apparente di +8.

IC 1295. È una nebulosa planetaria situata a 3.300 anni luce di distanza. È composta da una debole nana bianca circondata da una nebulosa planetaria di ossigeno ionizzato verde.

Mitologia di Scudo (“Scutum”)

La radice di Scutum (la parola latina da cui deriva “scudo”) è legata alla parola “cielo”. Nella mitologia, c’è una relazione tra il cielo e lo scudo. Varrone, un antiquario attivo circa nel I secolo a.C., scrive che il poeta Ennio chiamò il cielo caeli clipeus, “lo scudo dei cieli”.

Agamennone dice: “Nello scudo del cielo, quello suonò alto, essendo uno scudo una cosa vuota[…]” (Varrone, De lingua).

La parola coscienza, intesta come lo stato o la condizione di essere coscienti, proviene dalla stessa radice di Scutum, dal verbo latino scire, “sapere” o “essere consapevole di”. I buddisti chiamano lo stato di coscienza “consapevolezza a specchio”: il sé è completamente trasparente a se stesso, può vedere ed essere sé stesso pienamente, proprio come guardare nello specchio. A Perseo, che porta la testa mozzata della gorgone Medusa, non era possibile di guardare direttamente la temusta Medusa, avendo questa il potere di trasformare in pietra chiunque la fissasse. Perseo, allora, per avere ragione del mostro guardò la sua forma riflessa in uno scudo di bronzo lucido, evitando quindi il suo sguardo diretto. Perseo in seguito dette la testa mozzata di Medusa ad Atena, che la pose al centro del suo scudo: l’Egida. È interessante notare, qui, che l’umbone, ossia il centro di uno scudo, riflette l’immagine dell’avversario su sé stesso.