Costellazione Orsa Minore, caratteristiche, stelle principali e mitologia
Per noi uomini moderni dotati di smartphone, navigatori e prima ancora dell'ausilio di una bussola, il Nord non è mai un mistero; ovunque ci troviamo basta buttare un occhio alla strumentazione. Nonostante ciò la stella Polare e l'Orsa Minore per l'importanza rivestita nei millenni scorsi, ancora oggi rappresentano i corpi celesti più segnificativi per l'Umanità stessa.
Per migliaia di anni hanno consentito l’orientamento a tutti i viaggiatori, specialmente a naviganti e carovanieri dei desererti, dove non esistono punti di riferimento.
L’Orsa Minore è una costellazione tipica dell’estremo Nord dell’emisfero settentrionale. Visibile durante tutto l’anno e intramontabile, è una versione in scala dell’Orsa Maggiore. A differenza di quest’ultima è composta da stelle non molto brillanti e cicliche, cioè la loro luminosità aumenta e diminuisce in determinati periodi. E’ dunque molto meno visibile dell’Orsa Maggiore per grandezza e intensità di luce, ma la brillantezza della stella Polare e la vicinanza con il grande carro, ne consentono comunque una immediata individuazione.
Le stelle principali dell’Orsa Minore
Le stelle principali che la rappresentano sono:
- Polaris (α Ursa Minoris), la stella Polare. E’ la più luminosa con una magnitudo 1.97 ed è una stella gialla. Rappresenta la punta della coda dell’orsa ed è considerata il prolungamento dell’asse terrestre, esseendo perfettamente coincidente con questo. I cinesi antichi la battezzarono “Stella magnetica” avendo notato una correlazione tra questa e l’ago della bussola perennemente orientato al Nord. Per individuarla facilmente anche nelle notti non perfettamente cristalline, ci si basava sulla maggiore visibilità dell’Orsa Maggiore. Prolungando la linea immaginaria del lato minore del grande carro, dopo circa cinque lunghezze si intercetta la stella Polare. Dista 431 anni luce dalla Terra ed è una stella doppia composta da Mv 2.1 che è la componente primaria, molto luminosa e di un colore giallo, mentre la compagna secondaria Mv 9.1 è bianca ma molto meno brillante. Le due sono separate da 18.2 secondi d’arco e un angolo di posizione di 321 gradi. Un telescopio di medie dimensioni dovrebbe bastare per distinguere la doppiezza e la risoluzione delle due stelle. Questa viene utilizzata quale riferimento per testare piccoli telescopi acromatici.
- Kochab (β Ursa Minoris) è il secondo oggetto più luminoso dell’Orsa Minore. È situata in posizione opposta rispetto alla stella Polare, è una gigante arancione di classe K4III, ha un raggio 42 volte quello del Sole ed è 390 volte più luminosa. Dista 131 anni luce dalla Terra ed è considerata la ex stella Polare, infatti dai moti di precessione terrestri un tempo doveva essere posizionata esattamente sull’asse terrestre, come oggi la stella Polare. A riprova di ciò va detto che il suo nome probabilmente deriva dall’arabo “Al Kaukab al Shamaliyy” che letteralmente significa “Stella del Nord”.
- Pherkad (γ Ursa Minoris) di Magnitudine 3.0 dista 480 anni luce dalla Terra ed è una stella bianca variabile Delta Scuti; la sua luminosità varia anche di 0.05 magnitudini in 3.43 ore e in maniera irregolare. Risulta facilmente osservabile ad occhio nudo solo ad alte latitudini, essendo un corpo celeste circumpolare per 18° N. È classificata A3lab, cioè è una supergigante intermedia ma secondo altre classificazioni sarebbe una A3II-III, cioè a metà strada tra una gigante e una gigante brillante. E’ circa 85 volte il Sole e ruota ad una velocità altissima (170 km/sec). E’ una stella binaria e fa coppia con Pherkad minor o 11 Ursa Minor con la quale condivide l’orbita. Il contrasto cromatico delle due ne permette l’individuazione anche con piccoli telescopi, essendo una stella bianca l’una e arancione l’altra.
Pherkad e Kochab sono chiamate “I guardiani del Polo”. - Yildun (δ Ursi Minoris) è come le altre una stella peripolare boreale, il suo nome deriva dal turco e significa semplicemente “stella”. Discretamente visibile anche in presenza di parziale foschia essendo di Magnitudine 4,3, è la più vicina all’asse terrestre oltre alla stella Polare, dal quale dista solamente 3,5°. È una stella bianca di sequenza principale di classe A1vn, è 2,8 volte il Sole e 47 volte più luminosa. Ha una velocità di rotazione di circa 180 Km/sec, paragonata al Sole la sua rotazione completa dura 19 ore mentre per il Sole occorrono 26 giorni terrestri.
Storia e Mitologia dell’Orsa Minore
Non esistono ulteriori oggetti celesti particolarmente interessanti all’interno dell’Orsa Minore e forse anche per la parziale visibilità, l’Orsa Minore non è stata oggetto di racconti mitologici particolari, se non di riflesso. Infatti la ninfa Callisto dopo essersi congiunta con Zeus ed avere attirato le ire di Artemide, fu trasformata in un’orsa (l’Orsa Maggiore). Zeus per porre fine alle vendette trasformò tutti in stelle ma Era non fu paga e chiese aiuto a Teti, la Dea marina. Questa rivolse una maledizione a tutte le costellazioni circumpolari affinchè ruotassero in eterno senza mai riposarsi, di fatto queste non tramontano mai.
Probabilmente non sarebbe mai nemmeno stata notata, infatti la stella Polare veniva evidenziata prolungando idealmente un lato dell’Orsa Maggiore.
Le stelle che la compongono non sono tutte ugualmente visibili e non a tutte le latitudini. Fu solo grazie a Tolomeo che fu inserita ufficialmente nell’elenco delle 48 costellazioni ufficiali (Telemaiche).
Oggi costituisce un dispositivo naturale per classificare la visibilità notturna. Essendo composta da stelle di magnitudine che oscilla tra 2 e 5, a seconda di quelle visibili in un determinato istante e luogo, viene espresso un valore che identifica la limpidezza del cielo notturno.