Cintura di Orione e Piramidi d’Egitto

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Facciamo chiarezza su uno dei più grossi misteri che per anni ha attirato l’attenzione dei maggiori esperti di astronomia e non solo. Per capire di cosa stiamo parlano dobbiamo ritornare alle origini della civiltà egizia, all’epoca dei Faraoni e delle Piramidi. Gigantesche opere architettoniche che avrebbero ospitato i Faraoni nella loro seconda vita.
La cintura di Orione nasconde dei misteri legati a delle teorie che la mettano in relazione proprio con le Piramidi.

Il termine Cintura di Orione sta ad indicare le 3 stelle allineate al centro della costellazione di Orione che nella raffigurazione mitologica è rappresentata appunto dal gigante Orione. Quasi a cavallo dell’Equatore Celeste è visibile da tuttele latitudini della Terra. Le tre stelle che formano la Cintura sono AlnitakAlnilam e Mintaka. Queste stelle sono molto brillanti e messe in fila permettono di localizzare con facilità la costellazione di Orione anche ad occhio nudo. Negli anni sono state formulate diverse teorie secondo cui le tre piramidi della pianura di Giza rispecchierebbero lo schema della cintura di Orione riguardano, altre, meno accreditate affermano che tale coincidenza è la prova di un contatto alieno con il pianeta terra alle origini dell’umanità.

Piramidi di Giza

La prima teoria sulla correlazione di Orione fu avanzata da un certo Robert Bauval nel 1983.  Tuttavia il successo della teoria venne coronato solo nel 1994 con la pubblicazione del libro “Il mistero di Orione” che contribuì a far crescere la popolarità di Bauval e delle sue idee fino ai nostri giorni. Dal libro si evince che la posizione delle tre Piramidi Egizie sulla Piana di Giza è incredibilmente correlata alle posizioni delle tre stelle della costellazione di Orione.

Solo negli ultimi anni queste teorie sono state prese in esame da vari scienziate e rielaborate. Tra gli oppositori più accaniti alla teoria di Bauval ricordiamo il professor Archie Roy della Glasgow University, Percy Seymour astrofisico della Plymouth University e Ed Krupp dell’Osservatorio di Griffith Los Angeles che pubblicarono numerose smentite accusandolo di aver truccato volutamente e ad arte i rilevamenti dei suoi studi così da farli combaciare con le sue teorie.

Secondo altri esperti alla luce degli ultimi rilevamenti l’allineamento con le tre stelle della costellazione di Orione non ricalca pienamente quello delle tre Piramidi di Giza che corrisponderebbe alla perfezione invece a un altro gruppo di stelle nella costellazione del Cigno.

Krupp fece notare in un documentario trasmesso in onda che anche la Sfinge, un altro monumento  a cui faceva si riferimento nella teoria non rispecchiava le relazioni con le stelle tanto enfatizzate nel libro di Bauval.

La grande sfinge di Giza è una statua di alta circa 20 metri con testa di uomo e corpo di leone. Scolpita sul calcare è la più grande statua monoblocco mai realizzata e una delle più antiche del mondo.

Ancora si dibatte su chi fece da modello per la statua, il periodo della costruzione e l’artefice di tanta maestosità. Tuttavia gli egittologi sono d’accordo che la sfinge rappresenti con molte probabilità Chefren, ovvero il suo costruttore. Se così fosse la sua costruzione risalirebbe al 2520 e il 2495 a.C. ma dato che ancora esistono parecchie supposizioni di altri costruttori e le prove che porterebbero a Chefren sono troppo circostanziali, l’idea di quando e chi costruì la Sfinge rimane ancora un mistero.

Wired_Piramidi

Agli occhi di Bauval anche la Sfinge aveva una chiara correlazione con i corpi celesti: “così come il Nilo coincide con la direzione della Via Lattea anche la posizione delle stelle in cielo coincide con la posizione delle Piramidi sul terreno. Se consideriamo anche orientamento e disposizione della Sfinge ci accorgeremo che insieme alle piramidi e al Nilo rispecchia la Costellazione del Leone”.

Ma la storia della Sfinge non fu molto convincente, tanto che lo scrittore Collins smentì ripetutamente Bauval e quando questi nel Maggio del 2008 annunciò la presunta scoperta di una nuova Piramide, Collins e gli oppositori vollero subito accertarsi della veridicità delle dichiarazioni.

La scoperta della Piramide si rivelò una bufala creata ad arte e Bauval perse definitivamente di credibilità.

Infine sempre Collins fece notare che l’intera teoria di correlazione con la Cintura di Orione è una bufala visto che le foto usate da Bauval per dimostrare la sua teoria erano state ritoccate. Infatti nelle foto erano state ampliate le stelle. Anche altri astronomi e studiosi di fama internazionale come Archie Roy, Percy Seymour, Mary Bruck, Giulio Magli fecero notare l’infondatezza della teoria di Bauval. Quest’ultimo non ha mai ammesso di aver truccato le foto e anche se negli anni la veridicità della sua teoria ha vacillato più volte, il mistero che nasconde la costellazione di Orione continua ad affascinare gli appassionati di astronomia di tutto il mondo.

Massimiliano Milli Scrittore presso Online Star Register

Massimiliano Milli: Laureato in Lingue e letterature straniere, aono appassionato di astronomia, comunicazione e cultura e mi dedico alla creazione di contenuti coinvolgenti e informativi, utilizzando le mie competenze linguistiche per raggiungere un pubblico internazionale. Collaboro come content creator per OSR dal 2020.