Tempeste solari: un fenomeno da non sottovalutare
Un gruppo di studiosi svedesi, rispettivamente delle Università di Uppsala e Lund, hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Nature Communications, nella quale sostengono l'ipotesi che il nostro pianeta, in passato, abbia subito almeno due tempeste solari di forte intensità.
Queste tempeste sono causate dall'emissione di materia derivante dalle eruzioni solari. Le particelle di materia giungono fino al nostro pianeta, in direzione dei rispettivi poli, dove danno luogo a fenomeni ottici come l'aurora boreale o australe.
Recenti fenomeni di tempeste solari
La Terra è stata oggetto di varie tempeste solari che nel corso degli anni si sono manifestate in maniera più o meno violenta. Molti ricorderanno l’episodio più recente avvenuto in Svezia nel 2003, nel quale una tempesta solare causò la sospensione della corrente elettrica. Meno recente è l’accaduto che coinvolse l’area del Canada nel 1989 anch’esso provocando problemi sulla distribuzione elettrica.
L’ultima tempesta solare è avvenuta verso la fine di ottobre di quest’anno, quando una violenta eruzione di materia sulla superficie solare ha prodotto semplicemente i classici fenomeni polari di aurora boreale ed australe.
Tuttavia, secondo i ritrovamenti degli studiosi nelle regioni della Groenlandia e dell’Antartide, le tempeste solari avvenute in passato sono state molto più violente rispetto a quelle registrate fino ad ora. Raimund Muscheler, geologo dell’Università di Lund, è convinto che se fenomeni di una portata così intensa come in passato, accadessero oggi sul pianeta Terra, le conseguenze sarebbero catastrofiche, giacchè coinvolgerebbero in maniera sconsiderata i vari sistemi di comunicazione, le reti elettriche e prima ancora anche i satelliti.
Gli studiosi dell’Università di Lund insieme a quelli dell’ateneo di Uppsala ed altri ricercatori americani, sono ancora al lavoro per conoscere nel dettaglio cosa sia rimasto delle tempeste solari avvenute nelle zone dei rispettivi poli.
Sembra che proprio queste tempeste solari del passato, abbiano comportato l’aumento del livello di carbonio radioattivo ritrovato sia nel tronco degli alberi di quelle zone, come in alcuni pezzi di ghiaccio portati in laboratorio. Analizzando gli anelli dei tronchi d’albero, si è giunti alla conclusione che questi fenomeni di brillamento possano aver avuto luogo negli anni del 700 e del 900 d.C.
Ovviamente, gli studi sulle antiche catastrofi solari, potranno dirci qualcosa in più in merito ai fenomeni di brillamento in modo tale da poter conoscere tutti i rischi nel caso di eventi futuri.
Siamo ancora in pericolo?
Sulle tempeste solari si è espresso anche il fisico Mauro Messerotti, attualmente al lavoro presso l’Osservatorio Astronomico di Trieste. Secondo Messerotti, risulta difficile stabilire se la tempesta solare avvenuta intorno la metà dell’Ottocento, sia stata più violenta di quella avvenuta negli anni venti del Novecento, visto che le misure dei dati relativi allo spettro delle particelle solari sono da poco disponibili, e per di più utilizzano indicatori come i radioisotopi che non sempre presentano una lettura corretta e precisa dei dati.
Le apparecchiature tecnologiche satellitari, nonchè i veicoli spaziali che sono attualmente in funzione, sono stati progettati tenendo presente un livello di resistenza alle tempeste solari pari a quelle avvenute di recente. Ma se pensiamo che dovesse svilupparsi una tempesta solare di potenza simile a quelle verificatesi nei secoli scorsi, il che non è da escludersi, ciò potrebbe avere effetti devastanti e catastrofici su tutte le strumentazioni tecnologiche presenti sia sulla Terra come nello spazio.
Per questa ragione, sarà indispensabile sapersi preparare per manifestazioni di questo tipo. Sebbene le probabilità che tempeste solari di quella portata si possano manifestare nuovamente siano basse, sono pochi i paesi al mondo coscienti di ciò che potrebbe accadere e delle drammatiche conseguenze.