Costellazione Cigno, stelle principali e mitologia

OSR blog post

La costellazione del Cigno è una delle più imponenti fra le 48 descritte da Tolomeo. Alcune delle stelle che la compongono sono molti brillanti e visibili ad occhio nudo, soprattutto d'estate. La figura del cigno, che si può stilizzare anche con la forma di una croce, si svolge lungo la Via Lattea ed è quindi ricca si elementi molto luminosi.

La costellazione del Cigno: stelle principali

La coda dell’animale è formata dalla gigante blu Deneb (Alpha Cigni), una stella estremamente luminosa e facilmente visibile nonostante la sua grande distanza dalla Terra (1800 anni luce). E’ stato calcolato che se la stella fosse distante da noi quanto Sirio, la sua brillantezza sarebbe quasi pari a quella della Luna. Deneb è 60.000 volte più brillante del nostro Sole. All’altro capo della costellazione del Cigno, a rappresentare il capo dell’animale, si trova Albireo (Beta Cigni). Questa è una delle stelle doppie più note, perché i due corpi celesti sono facilmente distinguibili con un semplice binocolo. La stella più brillante del Cigno dopo Deneb è Sadr (Gamma Cigni), da cui si dipanano le ali dell’animale e, a Sud, la Via Lattea che ne costituisce il corpo.

Fra le altre stelle che formano la costellazione del Cigno si segnalano 61 Cigni, una delle stelle più vicine alla Terra (11,4 anni luce) e una delle prime di cui è stato possibile misurare la distanza, e il complesso 16 Cigni. Quest’ultimo è una stella doppia formata da due astri arancioni, facilmente visibili con un telescopio di media potenza. La stella 16 Cigni B ha un sistema planetario con un pianeta simile al nostro Giove. Diverse altre stelle appartenenti alla costellazione possiedono dei sistemi planetari, fra cui il più noto è probabilmente quello di Gliese777. Quest’ultima è una nana rossa abbastanza vicina (circa 52 anni luce) dotata di 2 pianeti, di cui uno dotato di una conformazione rocciosa e con una dimensione compresa fra quella di Giove e della Terra.

La costellazione del Cigno: mitologia

Alla costellazione del Cigno sono legati diversi miti, generalmente collegati a personaggi trasformati in uccello. Fra di essi c’è Cicno, uno dei molti figli di Poseidone. Quest’ultimo fu uno dei re alleati di Priamo durante la Guerra di Troia. Dopo la sua morte in battaglia, avvenuta per mano di Achille, il padre fu così addolorato che decise di riportarlo in vita sotto forma di cigno.

Secondo un’altra leggenda Zeus si era innamorato della ninfa Nemesi, che non ricambiava le sue attenzioni. Questa riuscì a sfuggire al dio trasformandosi in diversi animali finché lui, sotto forma di cigno, non riuscì a catturarla. La ninfa partorì quindi un uovo, che donò a Leda, regina di Sparta. Alla sua schiusa dall’uovo uscirono i gemelli Castore e Polluce e, secondo alcune versioni, anche Elena di Troia.

I nomi delle stelle principali, come Deneb e Albiero, sono di origine araba ed indicano le varie parti dell’uccello. Il primo, che indica la stella sulla coda del cigno, significa appunto “coda”, mentre il secondo ha un’etimologia bizzarra. Il termine deriva infatti da un’errata traduzione medievale dall’arabo e quindi, di fatto, la parola Albireo non significa nulla. Sadr invece, che costituisce la parte centrale della costellazione, significa “busto”.

La costellazione del Cigno assomiglia anche ad una croce e in quanto tale è stata molto importante nella simbologia cristiana secondo cui rappresenta, nelle diverse interpretazioni, la Passione di Gesù oppure la croce di Sant’Elena. La costellazione del Cigno è stata di recente associata alla cosiddetta Visione di Costantino, il primo imperatore a favorire la diffusione del cristianesimo nell’Impero Romano. Secondo questa nuova teoria la cosiddetta visione sarebbe in realtà un allineamento dei principali pianeti proprio con la costellazione del Cigno, interpretata dall’Imperatore come un segno divino.

La costellazione del Cigno: altri asterismi

La parte centrale della costellazione del Cigno, come detto ha la forma di una croce che comprende il corpo dell’uccello e la prima parte delle ali. L’asse verticale è formata da Deneb ed Albireo, ovvero coda e testa del cigno, mentre l’asse orizzontale è formato dalle stelle Gienah e Rukh, ovvero Epsilon e Delta Cigni. I due assi si incrociano nella stella Sadr (Gamma Cigni). La Croce del Nord è così chiamata in contrapposizione alla Croce del Sud, che si trova ovviamente nella direzione opposta.

La stella Deneb fa anche parte di un’altra configurazione stellare, ovvero il cosiddetto Triangolo Estivo. Questo è visibile nell’emisfero Nord da giugno a gennaio ed è formato da 3 stelle particolarmente luminose che ne costituiscono i vertici. Queste sono Deneb, Altair, della costellazione dell’Aquila e Vega, della costellazione della Lira. Questa formazione si individua abbastanza facilmente sullo sfondo della Via Lattea anche osservando la volta celeste ad occhio nudo. Il triangolo può essere utilizzato dai meno esperti per identificare le costellazioni vicine. Durante i primi mesi dell’anno il Triangolo Estivo non è visibile, anche se è possibile identificare in cielo una struttura molto simile. Si tratta del Triangolo Invernale, formato da Sirio, Procione e Betelgeuse. Visto che le stagioni sono invertite, nell’emisfero australe anche i nomi dei due triangoli sono invertiti.

Massimiliano Milli Scrittore presso Online Star Register

Massimiliano Milli: Laureato in Lingue e letterature straniere, aono appassionato di astronomia, comunicazione e cultura e mi dedico alla creazione di contenuti coinvolgenti e informativi, utilizzando le mie competenze linguistiche per raggiungere un pubblico internazionale. Collaboro come content creator per OSR dal 2020.