Costellazione Bulino, stelle principali e mitologia
Analizziamo ora una delle costellazioni che risultano essere maggiormente recenti e che sono facili da identificare viste le sue caratteristiche principali. La costellazione Bulino è formata da un numero abbastanza limitato di astri che permette quindi di avere una panoramica he risulta essere abbastanza semplice da comprendere ed analizzare.
La costellazione Bulino: gli astri principali che la compongono
In particolar modo sono ben due le stelle che riescono a contraddistinguersi in maniera unica e che identificano tale costellazione.
La prima di queste risulta essere Alfa Caeli: essa risulta essere quella maggiormente luminosa e dalle dimensioni abbastanza elevate che permettono, alla stessa costellazione, di poter essere facilmente individuata.
Inoltre si parla di una stella dalla colorazione che risulta essere gialla e facilmente notabile, dettaglio che ne permette l’individuazione immediata.
La seconda di queste stelle, che permette di identificare immediatamente la costellazione Bulino, risulta essere Y Caeli: si tratta di una stella gigante dalla magnitudine media che permette di essere identificata grazie alla colorazione arancione che la contraddistingue.
Pertanto sarà possibile notare Bulino grazie a questo genere di stelle.
Una costellazione senza un mito alle sue spalle
Al giorno d’oggi non è così raro, ma nemmeno molto probabile, trovare una costellazione che, alle sue spalle, non abbia un mito al quale essa è legata e che narri le leggendarie imprese degli Dei ed eroi dell’antica Grecia.
La costellazione Bulino, infatti, viene scoperta in tempi assai recenti e proprio per questo motivo, alla suddetta costellazione, non viene allegato alcun mito da raccontare.
Ma la storia della sua scoperta risulta essere abbastanza ricca di particolari che potrebbero essere facilmente definiti come miti o leggende della scoperta della stessa.
A scoprirla fu infatti Nicolas de Lacaille, un astronomo che decise di prendere parte ad una delle tante spedizioni che vennero organizzate nel Capo di Buona Speranza.
Durante quel lungo viaggio, lo studioso non lascio mai i suoi strumenti ed anzi, egli sembrava volesse osservare ogni singolo movimento del cielo e soprattutto analizzava, con estrema precisione, se quelle stelle che vedeva, così come la costellazione che analizzava, fossero già state scoperte.
Il suo scopo non era tanto quello di visitare la destinazione del viaggio della spedizione, ma capire se poteva trovare un astro o costellazione da poter attribuire a se stesso ed alla sua voglia di scoperta.
Passarono i giorni e Nicolas de Lacaille non riusciva a darsi pace: lui non trovava un astro nuovo o costellazione che non venne scoperta dai suo predecessori e questo non faceva altro che innervosirlo.
Per due anni decise di prendere parte a tutte le spedizioni che puntavano a Capo di Buona Speranza, augurandosi che il nome della destinazione potesse essere in grado di dargli quel tipo d’aiuto che egli voleva ricevere.
Per lui lo scopo principale della spedizione stava diventando quasi morboso, come se si trattasse di una sorta di ossessione che non voleva lasciargli in pace la testa.
Solamente alla fine delle ultime spedizioni un esausto e quasi frustrato Nicolas de Lacaille riuscii a trovare la costellazione nuova che andava cercando ormai da diverso tempo.
Per lui fu una scoperta sensazionale che lo lasciò letteralmente a bocca aperta: la sua missione finalmente venne portata al termine e per lui fu un enorme sorpresa scoprire che quella particolare costellazione non fu mai inserita in alcun documento ufficiale, cosa che rese maggiormente semplice a Nicolas de Lacaille riuscire ad inserire il suo nome nella storia di coloro che scoprirono una costellazione.
La storia diNicolas de Lacaille è quindi fatta di sacrifici e della grande voglia di lasciare un’impronta assai positiva per quanto riguarda l’astrologia.
Bulino, una costellazione particolare
La costellazione prende il nome di Bulino in quanto la posizione delle varie stelle, altro non fa che ricordare gli strumenti che utilizzano gli scultori per poter effettuare le sculture stesse.
Occorre mettere in risalto come, a proposito del nome, alcuni grandi pensatori del periodo volevano attribuire la suddetta al nome di uno degli scultori grechi, ma anche provenienti da altri luoghi, che scrissero la storia dell’arte.
Ma Nicolas de Lacaille era altamente contrario a questo particolare cambiamento: egli voleva infatti essere l’unico a poter decidere sul suddetto nome, cosa che effettivamente riuscii a fare.
L’astronomo dovette affrontare un lungo periodo di critiche ma, successivamente, anche i pensatori e studiosi del periodo decisero di lasciare questa sorta di riconoscimento a chi effettivamente fece il possibile per poter scoprire questa nuova costellazione.
Essa è una delle pochissime presenti ed attualmente scoperte che vien dedicata ad un oggetto inanimato.
Molti potrebbero sostenere che anche quella della bilancia, per fare un esempio, rappresenta un oggetto inanimato ma attenzione: la differenza sostanziale consiste nel fatto che questa viene associata alla costellazione della Vergine.
Pertanto si suppone che quella della Bilancia venga utilizzata dalla Vergine che, mediante i piatti dell’oggetto inanimato, riesce a somministrare con cura ed attenzione la giustizia.
Di conseguenza la costellazione scoperta da Nicolas de Lacaille, ovvero quella Bulino, risulta essere unica grazie anche a questo particolare che le permette di contraddistinguersi in maniera unica rispetto alle altre.