Come osservare le stelle con il telescopio e diventare un astronomo principiante
Tra i requisiti per diventare un buon astronomo principiante ed ammirare le stelle o avere una buona visione della luna si ha bisogno innanzitutto, a prescindere da qualunque abilità personale, di tanta pazienza. Questo per motivi prettamente metereologici ed a volte anche astronomici. Occorre infatti del tempo prima di poter godere della serata giusta e limpida dal punto di vista atmosferico per l’osservazione delle costellazioni. E ci vuole senz’altro una buona conoscenza del cielo e delle stelle; ma nessuno come sappiamo nasce con specifiche conoscenze ed a tal proposito ci può venire in aiuto l’acquisto di una indispensabile, (anche economica per i primi tempi), mappa stellare in grado di fornirci una fotografia del cielo notturno. Appassionarsi al mondo dell’astronomia deve servire innanzitutto a rilassarsi e divertirsi. È consigliabile prendere questa passione con leggerezza e coltivare il nostro interesse senza farlo diventare un affanno.
Sarà utile per cominciare, conoscere il cielo ad occhio nudo, oltre all’uso del planisfero possiamo servirci di un programma per il computer come “Planetarium” che mostra il cielo in un determinato posto ad una determinata ora.
Tuttavia utilizzare le carte stellari servirà ad imparare le costellazioni principali come quelle di Orione, dell’Orsa Maggiore, o quelle del Cigno, della Lira e dell’Aquila, queste ultime tre formano quello che viene definito il “Triangolo Estivo”.
Le mappe stellari possono fornirci alcune informazioni sulle varie costellazioni, sulle stelle luminose, sui pianeti ed i satelliti ma per aumentare la luce debole dei corpi luminosi serve il telescopio ed una strumentazione adeguata. Quando si avrà una buona conoscenza di tutto quello visibile ad occhio nudo, ci si potrà avvalere del binocolo, meglio se fissato su un treppiede, col quale non solo vedere le stelle ma scoprire numerosi oggetti della sfera celeste: comete, satelliti di Giove, crateri lunari, nebulose e galassie.
La strumentazione: I modelli di telescopio
Il passo successivo, se possibile, prevede l’acquisto di un telescopio, anche se prima di comprarlo è preferibile provarne di diversi tipi e grandezze e farsi consigliare da amici o esperti in modo tale da trovare quello più adatto. Esistono vari tipi di telescopi, quelli più diffusi sono i cosiddetti riflettori che hanno la capacità di raccogliere la luce per mezzo di specchi parabolici e la concentrano sul fuoco della parabola, dal quale può essere osservata e fotografata. Lo specchio può raggiungere la misura massima di sei metri di diametro, oltre le quali l’immagine diverrebbe troppo sfocata, peggiorando la qualità anziché migliorarla. I riflettori sono i telescopi attualmente più utilizzati e più semplici da costruire per osservare le stelle. I telescopi rifrattori, invece, utilizzano un sistema di lenti che sfrutta il fenomeno della rifrazione. La componente ottica di questo telescopio è data dalla presenza sull’estremità frontale di due vetri ottici, (che formano l’obiettivo), che hanno la funzione di raccogliere la luce. L’obiettivo non fa altro che scomporre e ricomporre la radiazione luminosa di un determinato punto dato dalla lunghezza focale strumentale. La differenza tra rifrattori e riflettori sta sostanzialmente nel fatto che i primi hanno una struttura più massiccia e sono dunque più pesanti rispetto ai riflettori, hanno generalmente un costo superiore; in compenso non necessitano di periodici aggiustamenti e la definizione dell’immagine ed il contrasto sono generalmente buone, sono ottimi per l’osservazione del Sole, della luna e dei pianeti. In quanto ai riflettori si può dire che ad esempio col passare del tempo, le superfici degli specchi sono soggette al deterioramento, può succedere che gli specchi si possono disallineare non offrendo un grande contrasto dell’immagine. Tuttavia hanno costi decisamente inferiori rispetto ai rifrattori e vengono utilizzati per l’osservazione delle stelle e come macchina fotografica, sono compatti e non necessitano di montature sofisticate e pesanti, inoltre sono ideali per l’osservazione di oggetti dalla debole luminosità.
Come puntare il telescopio e i tipi di montatura
Di assoluta importanza risulta la montatura del telescopio. Molti neofiti sono erroneamente portati a sottovalutare questo assunto, con la conseguenza che spesso possiedono ottime ottiche ma su montature traballanti ed incerte, a discapito della qualità dell’immagine. La scelta della montatura va fatta in base all’attività che riteniamo svolgere. Se si è interessati ad una attività soltanto osservativa andrà bene sia la montatura azimutale sia quella equatoriale. Se predomina l’interesse per un’attività fotografica è necessaria una montatura equatoriale, più precisa e con caratteristiche adeguate al setup fotografico che intendiamo adottare.
La montatura azimutale è quella più semplice, e permette un movimento lungo l’orizzonte (Azimut) ed uno in altezza (rispetto all’orizzonte). Visto che gli oggetti celesti sono in movimento apparente, per la rotazione terrestre, l’osservatore deve inseguire ciò che sta osservando agendo sui due assi. Se si provasse ad esempio ad osservare la luna, usando una lente oculare che dia una trentina di ingrandimenti, si noterebbe presto l’astro spostarsi ed uscire dall’inquadratura. Ciò rende la montatura azimutale poco adatta agli ingrandimenti elevati, perché più si ingrandisce l’immagine, più velocemente si vedrà l’oggetto “spostarsi”. La montatura di un telescopio equatoriale invece è costruita in modo da emulare la rotazione della terra. Come la terra, essa è in grado di ruotare intorno ad un asse ( che chiameremo “Asse orario”). Un altro movimento è quello dei cerchi orari ( i meridiani celesti), che consente al telescopio di guardare le stelle a qualunque distanza dall’equatore celeste. Il grande vantaggio rispetto alla semplice montatura altazimutale è che mentre questa è in grado, se ben posizionata, di descrivere un cerchio sempre parallelo o perpendicolare all’orizzonte, l’equatoriale lo descrive invece parallelo o perpendicolare all’equatore celeste. Affinché quest’ultima montatura lavori al meglio, è necessario impostare lo strumento mediante un accurato allineamento polare.
Per controllare l’orientamento del telescopio, bisogna avvalersi del cercatore, un piccolo cannocchiale che viene montato sul tubo del telescopio e serve per il puntamento del telescopio stesso. Bisogna muovere il tubo avanti e indietro sull’asse polare; se il Polo rimane al centro del campo del cercatore, l’allineamento è corretto. Se l’allineamento non è buono, si può spostare lievemente il piedistallo, magari facendo un segno sul pavimento per rendere in seguito la sistemazione del treppiedi e del piedistallo più facile.
Quando si assetta il telescopio di solito non è sufficiente puntare semplicemente il tubo, ma è necessario usare il cercatore. Se quest’ultimo è allineato correttamente con il tubo, un oggetto al centro del cercatore si troverà anche al centro dell’oculare. Con il cercatore è facile individuare i corpi luminosi, ma per corpi di debole luminosità sarà necessario il metodo “a passi”. Con l’aiuto delle carte celesti si prende nota della posizione del corpo rispetto alle stelle vicine più brillanti e usando queste come punto di riferimento ci si avvicina all’oggetto cercato.
Le magnitudini stellari
A proposito di luminosità delle stelle, nell’antichità quando questa non poteva essere misurata con esattezza si utilizzavano sei classi di grandezza, secondo un sistema utilizzato da Ipparco, (un astronomo greco vissuto nel II secolo d.c.), per il suo catalogo stellare. Le stelle più luminose erano classificate di prima grandezza, seguivano quelle di seconda grandezza e via via tutte le altre appena percepibili a occhio nudo. La scala delle magnitudini di Ipparco era approssimativamente logaritmica. La teoria di classificazione dell’astronomo greco è rimasta valida fino alla metà dell’Ottocento, quando le magnitudini stellari vennero ridefinite dall’astronomo inglese Pogson, il quale distinse tra una magnitudine apparente ed una assoluta. La prima indica la quantità di energia di una stella raccolta nell’unità di tempo dall’unità di superficie di un rivelatore disposto perpendicolarmente alla radiazione incidente, al di fuori dell’atmosfera terrestre. La magnitudine assoluta, invece, misura la luminosità intrinseca di una stella, cioè la sua energia irradiata nell’unità di tempo.
Ultimi consigli per osservare le stelle e diventare un astronomo
Ma questi ultimi concetti sono forse troppo avanzati per chi volesse semplicemente svolgere questa attività come un hobby divertente. Ricapitolando ed aggiungendo qualche utile consiglio per diventare un buon astronomo principiante, diciamo che si potrebbe in primo luogo visitare alcuni osservatori che hanno enormi telescopi in grado di offrire delle esperienze emozionanti permettendoci di osservare le molte meraviglie del cielo. Oppure recandosi presso i planetari si può assistere allo spettacolo di appositi proiettori che riproducono in una stanza buia delle viste artificiali del cielo notturno.
Successivamente, diviene indispensabile procurarsi una mappa stellare per capire cosa si sta guardando e come osservare il cielo. Queste carte stellari possono essere reperibili in libreria o scaricabili da Internet. Poi bisognerebbe individuare un luogo buio, lontano dal luccichio della città per osservare. Una buona scelta sarebbe quella di un parco statale o nazionale dove inizialmente usare i propri occhi per guardare all’insù ed ottenere la sensazione di come gli antichi astronomi praticassero la loro arte. Se si è sufficientemente preparati si può localizzare facilmente la stella Polare e seguire la mappa del cielo. Solo in un secondo momento si può procedere all’acquisto di un binocolo per scrutare il cielo notturno più da vicino, un 10×50 va già bene per osservare le stelle. Se il binocolo non ci soddisfa più, allora si può cominciare ad osservare il cielo col telescopio, tuttavia non c’è bisogno di acquistare il più costoso per godere dei piaceri dell’astronomia. Una caratteristica importante di questo strumento è la sua apertura, ovvero la misura della parte del telescopio da dove entra la luce. Più questa è grande, più sarà luminosa l’immagine. Un’altra caratteristica importante riguarda la lente focale del telescopio che determina quanto del cielo si riesce a vedere nell’immagine. L’ingrandimento, invece, è molto meno importante rispetto alla qualità delle ottiche. Un modo per scegliere il telescopio sarebbe quello di partecipare a delle feste stellari e chiedere ai soci di provare la loro attrezzatura in modo da avere preziosi consigli in merito. Le feste stellari sono incontri organizzati da astronomi amatori che si riuniscono insieme per guardare il cielo e scambiare nuove informazioni. L’astronomia popolare è abbastanza diffusa in tutte le città ed i paesi e per accrescere la propria esperienza sarebbe interessante entrare a far parte di qualche associazione locale di astronomia per imparare nuove cose da persone più esperte e conoscere gente che condivide lo stesso interesse. Inoltre c’è la possibilità di abbonarsi a molte riviste di astronomia, come “Sky and Telescope” e “Astronomy”. Queste riviste forniscono calendari mensili e curiosità oltre a utili suggerimenti su come osservare il cielo, oltre alla pubblicazione di splendide fotografie.
Infine si può diventare membro di qualche Lega astronomica o importanti organizzazioni del settore che offrono molto spesso la possibilità di mettersi in comunicazione con importanti astronomi o partecipare a programmi di osservazione, nei quali ciascuno può presentare le proprie osservazioni o piccole scoperte ricevendo un certificato di completamento oltre ad una grande quantità di conoscenze. L’astronomia può davvero essere un’attività ed un hobby divertente per tutta la vita, perché ci sarà sempre qualcosa da scoprire ed osservare in un universo del quale si conosce forse ancora troppo poco.