In caccia d’acqua nell’Universo: come sfruttare il telescopio più grande del mondo

From the OSR Blog

L’acqua è alla base della vita, lo sappiamo bene.


Si tratta di una componente irrinunciabile della nostra quotidianità.


Se tanto vale per noi, immaginiamo il valore che può assumere all’interno dell’Universo intero.


Dove c’è vita nei pianeti lì significa che c’è acqua: la grande ricerca di essa, condotta da anni sugli altri pianeti, è stata da sempre osannata, assumendo oggi una dimensione tutta naturale e non più “fantascientifica”.


L’esperienza stimolante della ricerca di acqua sul suolo degli altri pianeti sembra non bastare più ed ecco che la ricerca si pone degli obiettivi più alti: andare a caccia dell'acqua dell'Universo, ivi compresa quella che potrebbe scorrere su mondi “alieni” simili alla Terra.

Sepia: il cacciatore d’acqua a spasso per l’Universo

Tale ambiziosa e nobile impresa è stata assegnata allo strumento appena installato su uno dei telescopi più potenti del mondo, Apex, gestito dall’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) e che attualmente naviga ad oltre 5.000 metri di quota sulle Ande del Cile.

Lo strumento in questione si chiama Sepia, acrononimo di Swedish ESO PI receiver for Apex, ed è stato concepito in via sperimentale per identificare segnali cosmici anche molto deboli, come quelli appunto emessi dall’acqua che si trova distante da noi e da altre sue molecole nella Via Lattea, presente in altre galassie vicine e nell’Universo primordiale.

Secondo alcune indiscrezioni dopo il test condotto “a bordo” del telescopio Apex, Sepia verrà installato anche sul telescopio Alma, sempre sulle Ande cilene, un evento di straordinaria importanza al quale l’Italia parteciperà con l’Eso e con la Thales Alenia Space.

Il posto da privilegiare per mettere a punto queste osservazioni è il cielo del deserto di Atacama: trattasi di un luogo completamente avulso dalla presenza di fonti di inquinamento luminoso e che presenta altresì un’atmosfera molto secca, ideale per rintracciare i segnali emessi dall’acqua, per loro natura estremamente deboli.

Cosa rivelano le prime misurazioni

Gli scenari che si aprono al lancio di questo nuovo, spettacolare strumento di misurazione hanno davvero dello straordinario. Da questa incredibile finestra sullo spazio abbiamo davvero la possibilità di verificare la presenza di acqua nell’Universo come mai fatto fino ad ora.

E’ quanto affermato anche da John Conway, direttore dell’Osservatorio Onsala, dell’università svedese di Chalmers, il quale mette in evidenza il ruolo di primaria importanza assolto nella vita dall’acqua nell’Universo, quale elemento fondamentale per l’esistenza di tutte le creature, ed altresì spia di fenomeni cosmici, come la formazione delle stelle.

Il nuovo ricevitore Sepia è stato già usato in questi mesi precedenti per alcuni test astronomici su APEX ed ha già dato i primi sconvolgenti risultati, che ancora non è possibile dettagliare e mettere a nudo completamente, sarebbe prematuro farlo ora, essendo decorso davvero troppo poco tempo.

Quello che è certo è che il nuovo rivelatore montato su APEX sta rispondendo molto meglio di quanto non ci si attendesse. Ecco perché dopo questa verifica, Sepia verrà reso disponibile per tutti gli astronomi che potranno richiedere osservazioni tramite questo favoloso strumento.

Ben si comprende, da tutto ciò, come questa finestra sull’Universo rappresenti un canale privilegiato per tutta la comunità scientifica, che da sempre è stata desiderosa di svelare la possibile presenza di acqua, quale fonte d vita, nell’Universo.

Massimiliano Milli Scrittore presso Online Star Register

Massimiliano Milli: Laureato in Lingue e letterature straniere, aono appassionato di astronomia, comunicazione e cultura e mi dedico alla creazione di contenuti coinvolgenti e informativi, utilizzando le mie competenze linguistiche per raggiungere un pubblico internazionale. Collaboro come content creator per OSR dal 2020.