Costellazione Cratere, stelle principali e mitologia

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La costellazione Cratere viene caratterizzata da alcune peculiarità che non devono essere sottovalutate: ecco tutto quello che bisogna conoscere della suddetta.

La composizione della costellazione Cratere

La costellazione Cratere è composta da tre astri principali, i quali sono quelli maggiormente visibili seppur solo una di esse riesce ad avere una dimensione ed un potere luminoso tale da poter consentire la suddetta operazione.

Occorre mettere in risalto come, seppur ci siano diverse difficoltà nel poterla osservare, Tolomeo riuscii a descriverla in maniera perfetta.

Non è ben chiaro come questa operazione accadde, visto che la costellazione è anche una delle ottantotto moderne, ovvero quelle che sono state scoperte nell’epoca moderna dove la tecnologia consente di individuare le costellazioni e non solo.

L’astro maggiormente importante di Cratere risulta essere Delta Crateris: si tratta di un astro gigante dalla colorazione arancione che, coi dovuti strumenti, risulta essere anche quella maggiormente semplice da scrutare in cielo.

Essa è l’unica delle stelle, sia principali che secondarie, ad assumere una dimensione tale da superare la quarta magnitudine: essa dista circa duecento anni luce dal pianeta Terra.

Gamma Crateris assume invece una colorazione bianca luminosa e dista solo ottantaquattro anni luce dal nostro pianeta.

Vista la sua dimensione abbastanza ridotta essa è impossibile da scrutare e la stessa sorte accade anche ad Alfa Crateris, la quale ha una dimensione ancor più ridotta ed è presente ad una distanza superiore rispetto le altre due stelle principali della costellazione.

La costellazione Cratere è poi composta da diversi astri variabili, come RU Crateris, che sono piccoli e che spesso tendono ad essere associati alle altre costellazioni che confinano con Cratere stessa.

Inoltre vi sono circa quattro coppie di astri che compongono la costellazione ma, anche in questo frangente, la situazione visiva non subisce alcuna modifica.
Pertanto la costellazione è composta da tre grandi stelle che riescono a far identificare, seppur con non poche difficoltà, la sua esatta posizione.

Mitologia di Cratere

Sono poche le notizie sulla mitologia che accompagna questa particolare costellazione.

Questo per il semplice fatto che, essendo ridotta per dimensioni e luminosità, in passato non poteva essere scrutata in cielo e quindi è divenuto quasi impossibile attribuirle un oggetto oppure personaggio della mitologia ben preciso.

Inoltre, trattandosi di un astro scoperto in tempi moderni, la ricerca di un mito che possa essere facilmente associato a questo tipo di costellazione è stata svolta con difficoltà e quindi vi è solo un piccolo accenno ai tempi delle divinità greche.

Secondo una recente teoria mitologia Cratere rappresenta il calice dal quale Apollo beveva il nettare degli Dei che: trattandosi di una divinità che aveva il vizio di bere parecchio, seppur non come Bacco, Apollo ruppe il calice che venne poi riportato nelle costellazioni del firmamento come segno della sua debolezza.

Il mito della costellazione è quindi abbastanza breve ed incompleto di una storia articolata come accade ad altre costellazioni storiche che spesso vengono seguite appunto da una descrizione dettagliata che spiega il perché della sua presenza nel firmamento.

Una costellazione quasi oscura

Perché definire questa costellazione come oscura rispetto alle altre?

Questo non per il semplice fatto che Cratere sia caratterizzata da stelle che minacciano il pianeta Terra o comunque da astri neri che potrebbero avere, seppur in maniera alquanto fantasiosa, delle influenze negative su alcune persone.

Tale definizione viene data in quanto si tratta di una costellazione che non è possibile osservare ad occhio nudo, seppur essa non sia troppo lontana dall’atmosfera e quindi possibile da vedere come tante altre.

La costellazione Cratere è caratterizzata da una serie di astri poco potenti, la cui magnitudine non supera la quarta grandezza: solo una delle stelle principali riesce in tale impresa ma, allo stesso tempo, risulta essere molto complesso riuscire a scorgerla in cielo.

Occorre sottolineare il fatto che il potere dell’invisibilità di tale costellazione viene confermata dal fatto che seppur il cielo sia limpido, come potrebbe essere quello tipicamente estivo privo di nubi nere che oscurano la visuale, la costellazione Cratere è impossibile da notare.

Anche il fattore inquinamento, spesso reso come elemento importante che non permette di osservare degli astri che possono essere facilmente visualizzati a occhio nudo, non ha alcuna incidenza sulla visibilità di questo particolare astro.

Occorre quindi ribadire il fatto che, trattandosi di una costellazione i cui astri sono deboli per potenza luminosa, la costellazione Cratere assume dei tratti oscuri, così come viene definita, proprio in quanto essa non può essere scovata in cielo.

Per poterla ammirare occorre individuare prima le costellazioni della Vergine e del Leone, in quanto Cratere si trova quasi in mezzo ad esse.

Solo nei paesi dell’emisfero australe è possibile riuscire ad ammirare questa costellazione seppur le ore di luce, durante il periodo invernale e quindi quello di maggior visibilità della stessa costellazione, sono molto ridotte, rendendo complesso riuscire ad osservare la stessa Cratere.

Massimiliano Milli Scrittore presso Online Star Register

Massimiliano Milli: Laureato in Lingue e letterature straniere, aono appassionato di astronomia, comunicazione e cultura e mi dedico alla creazione di contenuti coinvolgenti e informativi, utilizzando le mie competenze linguistiche per raggiungere un pubblico internazionale. Collaboro come content creator per OSR dal 2020.