Costellazione Gemelli, stelle principali e mitologia

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La costellazione dei Gemelli, traduzione dal latino 'Gemini', è una delle costellazioni principali del cielo settentrionale che è attraversata dall'eclittica - il percorso apparente che il sole compie in un anno rispetto allo sfondo della sfera celeste. La costellazione dei Gemelli si trova tra quella del Toro ad ovest, quella meno luminosa del Cancro situata ad est, la costellazione dell' Auriga a nord, e la costellazione dell'Unicorno e del Cane Minore a sud.

Considerazioni sulla costellazione dei Gemelli

Ciò che è importante sapere è la rappresentazione di tale costellazione. Esistono infatti due differenti tipi di rappresentazione grafiche: anche se comprendono l’unione delle stesse stelle, a seconda di come vengono tracciate le linee immaginarie i Gemelli assumono due aspetti diversi. La rappresentazione più significativa ritrae le sagome dei due fratelli che sono intenti nello scambiarsi un reciproco ed affettuoso abbraccio.
La costellazione dei Gemelli è una tra le più importanti costellazioni che si estende per 514° quadrati ed ha inoltre la caratteristica di essere ben visibile nella volta celeste grazie alla presenza di due stelle vicine tra loro molto luminose che corrispondono esattamente alle teste dei due gemelli.

Stelle Principali dei gemelli

Tra le stelle principali è bene evidenziare l’importanza delle due stelle che costituiscono le teste dei gemelli: Castore (Castor) e Polluce (Pollux). Queste due stelle sono molto luminose e sono quelle che hanno fatto pensare ai gemelli proprio per il bagliore particolarmente somigliante che presentano. Castore, il cavaliere, è un sistema di stelle molto particolare poiché composto da sei corpi celesti, tre stelle doppie di cui due stelle bianco-azzurre più una stella nana rossa. Osservando attentamente Castore al telescopio si ha la possibilità di scorgere in maniera dettagliata sia le due stelle bianco-azzurre, le quali orbitano intorno a se stesse, sia la nana rossa. Dalle osservazioni degli esperti è emerso che la prima coppia si sta allontano sempre di più negli anni, quindi col passare del tempo si potranno distinguere molto più semplicemente. Non si allontaneranno all’infinito, infatti è stato stimato che fino al 2065 circa continueranno ad allontanarsi per poi riavvicinarsi.
La stella multipla Castore ha un così forte magnitudo che rientra tra le più brillanti stelle nella volta celeste, tanto da essere la ventitreesima.

Polluce, il Pugile, è una gigante gialla leggermente più luminosa di Castore, infatti si classifica diciassettesima stella dell’universo per la sua luminosità. La sua vicinanza con Castore è solamente una questione di prospettiva se si tiene conto che la distanza è di 35 anni luce, mentre quella che ha con la terra è di 45 anni luce. Polluce è un esemplare di stella Arturno ed ha una temperatura di circa 4500 Kelvin, trentadue volte più luminosa del Sole.

Le altre stelle principali sono Alhena, con una luminosità di circa 80 volte maggiore a quell del Sole, Wasat, una stella binaria, Mebsuta, Propus e Mekbuda, una cefeide (una particolare classe di stelle variabili) ed altre di minore rilevanza.

Il Mito: Zeus e Leda il cigno

Secondo il mito Zeus si innamorò di Leda e si trasformò in un cigno per accoppiarsi con lei; ella, tuttavia, quella stessa nacqua, aveva giaciuto con il marito Tindaro.
Da queste unioni erano nati i Dioscuri, fra i quali, appunto, i due gemelli Polluce e Castore.
Tuttavia esistono varie versioni su quale fosse la reale progenie divina, infatti alcune versioni convergono sull’affermare che entrambi i gemelli, insieme alle sorelle Elena e Clitennestra, fossero figli di Zeus.
Una seconda versione, però, pone come solo Polluce, insieme alla sorella Elena, come reali discendenti divini di Zeus. In questo senso quindi il solo Polluce era, aveva ereditato il dono dell’immoratalità, mentre il gemello, Castore, nonostante la sua possente prestanza fisica, non poteva avere gli stessi privilegi del fratello ed era assolutamente mortale.

Secondo un’altra versione del mito Zeus, travestito da cigno e inseguito da un aquila,
si era rigugiato nel grembo di Nemesi, la quale, dopo un amplesso, avevo deposto un uovo, che Ermes successivamente posto tra le cosce di Leda durante il parto.

Castore e Polluce presero la decisione di unirsi alla spedizione degli Argonauti, la qual era guidata dal semidio Giasone alla ricerca del Vello d’Oro. Si distinsero particolarmente tra gli Argonauit per le loro inimitabili doti fisiche e loro abilità nella lotta. Castore era caratterizzato per la sua abilità di guerriero e di domatore di cavalli, il gemello Polluce invece per la sua spiccata esperienza pugilistica. Da Apollonio Rodio fu narrato l’episodio più emblematico della spediazione degli Argonauti in cui apparve una luce sulle teste dei due gemelli quando la nave Argo rischiava di affondare, e all’istante la tempesta si placò.

Traendo ispirazioni da questa leggenda, nell’epoca romana, furono dipinte diverse immagini dei due fratelli sulle navi. Castore e Polluce venivano identificati come protettori delle battaglie e soprattuto dei marinai.

Durante lo scontro con i cugini Ida e Linceo, Ida ferì a morte Castore mentre Polluce trafisse con una lancia Linceo. Terminata la battaglia, con l’intervento di Zeus incenerendo Ida con la folgore, il gemello Polluce chiese al padre divino di poter donare la sua immortalità all’amato fratello morto oppure di permettergli di raggiungerlo nell’Ade, il regno dei morti. Zeus diede la possibilità ai due gemelli di trascorrere l’eternità insieme, un giorno nell’Ade ed uno nell’Olimpo, ponendo in cielo le due nobili anime.