Dipendenza affettiva: cos’è, cause, sintomi, caratteristiche delle relazioni tossiche, e trattamento per guarire dalla “Love Addiction”

09 Apr 2020 - Tag:

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Quando si tratta il tema della dipendenza affettiva, altrimenti chiamata anche love addiction, bisogna avere ben chiari gli aspetti di questo disturbo, comprendendone bene le ragioni e le cause scatenanti. Fondamentale è anche riconoscerne i sintomi e le caratteristiche per in intraprendere un percorso personale che possa permettere di lasciarsi definitivamente alle spalle le relazioni tossiche.

In questo articolo affronteremo pertanto il disagio della dipendenza affettiva, sempre più comune fra uomini e donne, adulti e adolescenti, e come si può guarire veramente dalla love addiction.

Dipendenza affettiva: cos’è

Scarsa autostima, ricerca costante di sicurezza negli altri o in fattori esterni, mancanza di fiducia nelle proprie capacità, ricerca di attenzioni continue sono alcuni dei tratti salienti che caratterizzano dipendenza affettiva, disturbo della personalità, frutto di un processo emotivo subdolo e complesso che porta a squilibri emotivi più o meno gravi ed intensi.

All’interno di una relazione sentimentale coloro che soffrono di dipendenza emotiva si trovano a fare i conti con disagi vari, che affondano le radici nel passato e che partono dalla tenera età. Molto spesso un dipendente affettivo non riesce ad ammettere una grande e dolorosa verità, ovvero di essere bisognosi di amore, quest’ultimo sentimento inteso come concetto ampio, piuttosto che essere innamorati di quella determinata persona.

Il dipendente affettivo cede al partner la chiave della sua autostima, della felicità e del suo benessere. Infatti sentire di non poter vivere senza l’altra persona è un sintomo chiaro di dipendenza affettiva. Quella parte interiore che si avverte come innamorata in realtà non è altro che il grido di un bambino o di un adolescente bisognoso di essere amato. In fondo il dipendente in preda ad una love addiction non non riesce a darlo amore a se stesso e agli altri.

Chi soffre la dipendenza affettiva avverte un vuoto incolmabile e aspetta che qualcuno lo riempia, perché intanto non ci si assume la responsabilità dei propri reali sentimenti di autostima. Chi dipende dal punto di vista affettivo lega il proprio valore ad un altro, motivo per cui non si riesce a stare lontano da quella persona e ne cerca il contatto continuamente.

Diversamente, quando ci si innamora in maniera consapevole e sana, e non come un bambino ferito o un adolescente bisognoso, il modo in cui viene vissuta la relazione è completamente diverso. Un adulto ha imparato non solo a dare e ricevere amore, ma anche a definire il proprio valore. Invece di aver bisogno di qualcuno che lo faccia sentire degno e amabile, sa già di meritare i sentimenti e di essere una persona valida.

Sperimentate questa pienezza interiore, dopo aver imparato ad assumere la la piena responsabilità dei propri sentimenti, oltre che dei bisogni, significa essere in grado di riempirsi d’amore. Il sentirsi colmi di amore proprio porta inevitabilmente a voler condividere il sentimento con un’altra persona, un partner altrettanto adulto, amorevole e colmo di sentimento. Il questo caso il desiderio alla base è di scambiarsi l’amore piuttosto che ottenerlo.

Insomma è possibile affermare che chi è emotivamente dipendente non è in grado di assumersi al 100% la responsabilità della propria emotività, perché è incapace di vivere la solitudine, l’impotenza, l’angoscia o altri sentimenti di dolore e negativi. In questo modo non è possibile vivere e scoprire le conseguenze di queste emozioni che a laro volta possono generare ansia, depressione, colpa, vergogna, gelosia, tristezza, malinconia ecc. Fintanto che vengono usate le dipendenze per sfuggire a questi sentimenti, invece di imparare a gestirli compassionevolmente, si continuerà a soffrire di dipendenza emotiva.

Tante volte si dimentica che questi sentimenti sono causati non noi stessi, ma anche dagli altri e dalle circostanze. Ognuno di noi ha il dovere di imparare ad accoglierli, per gestirli amorevolmente senza chiudersi e ricorrere alle dipendenze.

Chi è emotivamente dipendente non riesce a definire il proprio valore interiore ma si ostina ciecamente a cercare l’approvazione e l’attenzione degli altri, che rappresentano i responsabili del senso stesso di valore.

In questa maniera si diventa vittime delle scelte e del volere altrui. Questa è pura dipendenza emotiva. La situazione opposta, invece, è una condizione di libertà emotiva che si raggiunge quando si conosce come assumere la responsabilità di tutti i propri sentimenti.

Cause della dipendenza affettiva

Le ragioni di tanti disturbi della personalità sono strettamente legate al periodo iniziale della propria vita e questo vale anche in caso di love addiction e di incapacità nel distaccarsi dall’altro. Basti pensare a quando si è ancora nel grembo materno o la prima volta che si piange. Entrambe le esperienze rappresentano episodi di dipendenza emotiva. In quelle situazioni abbiamo avuto bisogno di altre persone, affinché queste facessero qualcosa per noi o almeno ci spiegassero come farle.

Bisogna considerare che in linea di massima tutti necessitiamo di altre persone accanto perché siamo naturalmente esseri sociali ed emotivi. Questo, tuttavia, non deve portare a pensare che siamo indistintamente e naturalmente vittime delle dipendenza emotiva.

Il disturbo della dipendenza comincia quando un bambino non viene amato in modo appropriato dalle persone che per lui significano di più, come i genitori, i fratelli o altri familiari cari. Questa carenza di amore genera scarsa autostima, un disagio che tende ad aumentare sensibilmente durante l’adolescenza. Una volta adulto, il dipendente emotivo ricrea situazioni in cui svolge un ruolo sottomesso, cercando sempre di compiacere gli altri al fine di mantenere il legame di relazione armonioso a tutti i costi. Questo gli consente di evitare la terrificante prospettiva di rifiuto.

La mancanza di autostima, che parte già dall’infanzia e prosegue in età adulta, è la ragione che scatena la dipendenza emotiva. Il risultato si traduce in un ricatto: il bambino è convinto che che sarà amato solo dopo aver soddisfatto le aspettative dei suoi genitori o delle altre persone che per lui sono importanti. Qualsiasi sforzo per affermarsi o per mostrare la sua individualità sarà rimproverato, mortificato, bloccato sul nascere o punito. Le sue ali sono pertanto tagliate. Il bambino impara rapidamente a non creare conflitti o a non disturbare i suoi genitori se vuole ottenere l’affetto di cui ha bisogno.

Relazioni tossiche: cosa sono e come uscirne

La dipendenza emotiva porta inevitabilmente a vivere relazioni familiari di amicizia o sentimentali tossiche in cui non vi è un sostegno reciproco e dove si delineano profili di pura sottomissione emotiva. Il dipendente viene schiacciato dall’altro per mancanza di coesione, non sa decidere o comprendere ciò che davvero desidera.

In campo amoroso molti uomini e donne dipendenti si ritrovano a cadere nelle grinfie del narcisista. Chi soffre di dipendenza emotiva perderà gradualmente la propria individualità, autonomia e libertà di scelta, al puro scopo di compiacere l’altro, pensando così di ricevere amore. Questo porterà ad una situazione di sfruttamento non solo emotivo ma anche fisico che, nei casi più gravi ed estremi, può persino sfociare anche in violenza.

Occorre tenere sempre a mente che all’interno di una relazione sana gli aspetti di dipendenza possono esistere e sono assolutamente normali, a patto che vengano bilanciati da altri sentimenti sani come il rispetto, la fiducia e la stima reciproci. Quando la relazione non è tossica i partner godono entrambi di autodeterminazione e mantengono la piena capacità di scelta.

Il rapporto tossico si riconosce perché si muove a senso unico: c’è sempre una parte che finisce per essere succube e asservito verso l’altra. Naturalmente quello che si lascia prevaricare e sfruttare sarà il dipendente, proprio quello che in modo del tutto paradossale necessità invece di maggior supporto e considerazione.

Sintomi e caratteristiche della dipendenza affettiva

Come si può capire quando si soffre di dipendenza emotiva? In realtà esistono diversi segnali che possono aiutare a comprendere quando il disturbo è in atto. Questi indizi permettono anche di riconoscere una relazione tossica. Ecco un elenco che racchiude quelli più comuni e ricorrenti:

  • incapacità nel sentirsi amati e degni senza ottenere l’approvazione dell’altro
  • necessità di continue attenzione da parte dell’altro per avvertire un senso di benessere
  • sfiducia verso i propri sentimenti e necessità che questi vengano sempre confermati da altri
  • paura del rifiuto
  • incessante propensione ad essere perfetti, concordando sempre con l’altro per evitare di essere abbandonati e avere scontri
  • paura di rimanere da soli
  • sensazione di vuoto interiore costante
  • sensazione di ansia in compagnia dell’altro
  • provare una forte gelosia per la propria relazione
  • provare dolore e rabbia in mancanza dell’altro
  • sentirsi ripetere di essere troppo bisognoso
  • incapacità di essere se stessi con l’altro
  • incolpare gli altri per i propri sentimenti di rabbia, vuoto, insicurezza, ansia e così via
  • credere che il proprio benessere interiore o la propria sicurezza dipenda dall’altro e dalle sue dimostrazioni d’amore
  • incapacità di divertirsi con l’altro
  • sentirsi spesso ansiosi, depressi, colpevoli, feriti o arrabbiati

Coloro che si riconoscono nella gran parte delle dinamiche elencate dovrebbero iniziare a guardarsi dentro e a riflettere sul tipo di relazione che stanno vivendo. Questo non è certamente un elenco esaustivo ma offre una panoramica su ciò che si possa provare quando si è dipendenti emotivi.

Trattamento della dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva, o Love addiction viene classificata fra le altre dipendenze della personalità come quella dal gioco, sesso, shopping compulsivo o da internet. Il dipendente quando distaccato dal partner avverte una sindrome di astinenza, accompagnata da sofferenza e bisogni non controllabili. Inoltre è portato ad investire una quantità di tempo considerevole nella relazione, a tal punto da rinunciare alle sue attività sociali, professionali e di svago.

Incapace di essere autonomo, chi soffre di love addiction vive spesso relazioni instabili e non durature, contraddistinte da un attaccamento insicuro e morboso. Alcuni saltano da una storia all’altra alla ricerca di quella meravigliosa sensazione. Altri rimangono in coppia nonostante l’insoddisfazione, nutrendo pensieri segreti di tristezza, senza avere idea del reale problema.

Il disturbo della dipendenza può essere efficacemente trattato partendo da un presupposto di base: il punto è il proprio modo d’essere e non chi si ha accanto. Le dinamiche della dipendenza affettiva si possono interrompere iniziando a fare passi indietro per osservare il proprio atteggiamento.

Il dipendente dovrebbe prendere un foglio di carta e una penna per fare una lista delle relazioni avute indicando per ognuna gli aspetti che non andavano bene e che hanno portato alla rottura. Durante questa fase bisogna essere sinceri e onesti, senza incolpare nessuno.

Fondamentale è anche avere un periodo di isolamento evitando di intraprendere altre relazioni romantiche e serie. Sono ammessi comunque contatti con le persone che ci fanno stare bene, quindi vada per i messaggi di teso, e-mail, siti di incontri online, uscite sporadiche e nuove conoscenze.

Nel frattempo un tossicodipendente dell’amore dovrà smettere di ricercare qualcosa al di fuori di se stesso e capire che nessuna persona, relazione ed esperienza potrà mai fornirgli la stabilità emotiva che necessita.

Occorre un grande coraggio per imparare a superare questo senso di dipendenza emotiva dalle persone, così come dagli eventi o da altre situazioni, ma vale la pena farlo in modo da avere più in controllo della propria vita. Diventare ogni giorno sempre più indipendenti e meno attaccanti all’altro richiede tempo e pratica. Non sarà sempre facile, ma è possibile.

Un passo necessario sarà quello di evitare i contatti con quelle persone che non sanno prendersi cura di se stessi dal punto di vista emotivo, perché queste hanno maggiore propensione a ricercare il contatto con soggetti emotivamente dipendenti. Meglio, quindi, sviluppare e preservare quanta più fiducia in se stessi, piuttosto che fare affidamento su queste persone.

Sviluppare questo richiede auto-osservazione, apprendimento e pratica, ma alla fine si potranno raggiungere ottimi risultati. Ad esempio, quando ci si sente triste, soli o stressati, si possono sperimentare diversi e nuovi modi per dissolvere questi sentimenti.

Fondamentale è imparare un passo dopo l’altro come prendersi cura di se stessi. Diventare meno bisognosi, in definitiva, comporta il saper riconoscere le proprie necessità, senza ignorarle o trascurarle. La dipendenza dipende proprio dall’avere messo da parte i propri bisogni più intimi.

Esprimere sincera vulnerabilità è un modo per entrare in contatto con la parte più intima di se stessi, ovvero con il proprio bambino interiore. La maniera migliore per entrare in empatia ed esprimere quella parte di se stessi è identificarsi nei sentimenti che si provano, accettando la tristezza, la paura, il timore, la solitudine e così via.

Una volta accettata l’impotenza, si riesce a rispondere a quella parte emotiva in un modo amorevole. Potrà essere utile visualizzare e connettersi con delicatezza ad alcune esperienze vissute in giovane età. A questo punto sarà chiaro quanto adorabilmente innocente e vulnerabile è il bambino interiore mentre esprime sofferenza. Facendo poi dei respiri profondi è importante dire qualcosa che rassicuri il bambino interiore, senza punirlo o giudicarlo.

In questo modo non si sta facendo altro che comportarsi come un vero adulto, responsabile e determinato nel fare del proprio meglio per prendersi cura del suo adorabile bambino. Quando non si sa cosa fare, è sempre possibile dire dolcemente frasi come “Lo capiremo” e anche andare oltre facendo una promessa come: “So che è davvero difficile. So che ti senti perso e indifeso. Ma non importa quanto tempo ci vorrà, sono qui per fare tutto il possibile”.

Come guarire dalla Love Addiction

Un passo importante lungo la strada della libertà dalla love addiction è sicuramente quello di consentire alle altre persone di essere completamente libere e autonome, piuttosto che trattenere risentimenti e legarle al proprio volere. I dipendenti emotivi potrebbero anche essere tentati di provare rabbia e insoddisfazione verso quelli che sono pronti a dare una mano e ad offrire supporto durante un momento di crisi, ma questo atteggiamento non è la vera soluzione alla love addiction.

Fortunatamente, in modo simile ai dipendenti del sesso, del gioco, dello shopping ecc, quelli affettivi possono anche richiedere l’aiuto di cui hanno bisogno nella terapia, sia individuale che di gruppo.

Probabilmente un buon terapista è proprio quello che serve per iniziare ad uscire dal tunnel della dipendenza affettiva e per diventare finalmente una persona responsabile, simile a quel genitore che sa cosa è meglio fare e come può aiutare in un modo amorevole un bambino. A lungo termine, l’obiettivo da raggiungere sarà quello di lasciarsi alle spalle passato, piuttosto che permettere agli altri di avere il controllo sui propri bisogni ed emozioni.

Quando il dipendente emotivo è in preda a sentimenti più intensi e portato a pensare che queste emozioni non se ne andranno mai. La verità è ben diversa. I sentimenti che scatenano la dipendenza spariranno sempre via, ma solo quando avranno abbastanza tempo per dileguarsi.