Costellazione Uccello del Paradiso, stelle principali e mitologia

23 Set 2018

costellazione Uccello del Paradiso

Durante le notti serene non c'è nulla di più affascinante che alzare lo sguardo al cielo per ammirare la volta celeste con la sua miriade di stelle e costellazioni. Sono diverse le costellazioni che è possibile vedere e delle quali analizzare composizione e caratteristiche. Ci soffermeremo sulla Costellazione Uccello del Paradiso, sulle sue stelle principali, le caratteristiche e le notizie mitologiche.

Stelle principali della Costellazione Uccello del Paradiso

Vicino al polo sud celeste si trova la piccola Costellazione Uccello del Paradiso all’interno delle quali sono presenti 4 stelle principali:

  • Alfa Apodis
  • Gamma Apodis
  • Beta Apodis
  • Delta Apodis

Alfa Apodis, una gigante arancione che raggiunge quasi la magnitudine 4, è la principale stella di questa costellazione. La sua distanza dal pianeta Terra è di oltre 400 anni luce e sta seguendo un’evoluzione che ha visto dopo la sua nascita come stella blu, l’attuale luce arancione per terminare il suo ciclo di vita come nana bianca.

La subgigante Gamma Apodis raggiunge una magnitudine simile a quella della stella Alfa ed è la seconda stella per importantza della costellazione Uccello del Paradiso. La Beta Apodis è invece una stella doppia al cui interno la componente più rilevante è rappresentata da una gigante arancione che dista oltre 400 anni luce dalla terra.

Anche la Delta Apodis è una stella doppia con le due componenti che hanno un moto comune anche se non è ancora chiaro se ci sia un legame gravitazionale. Le due componenti sono una gigante rossa e una gigante arancione, entrambe con una magnitudine media pari a 5.

All’interno di questa piccola costellazione sono presenti poche stelle doppie degne di interesse. L’unica coppia degna di menzione è la δ Apodis caratterizzata da due giganti rosse.

Mitologia della costellazione Uccello del Paradiso

Dal punto di vista storico, questa costellazione è stata inizialmente denominata come Avis Indica, cioè l’Uccello Indiano. Le origini di questa costellazione risalgono all’ultimo decennio del sedicesimo secolo quando due navigatori olandesi, Pieter Keyser e Frederick de Houtman, che effettuavano diversi viaggi nell’emisfero australe, identificarono per primi questa costellazione. Successivamente Plancius la denominò Paradys Vogel, l’Uccello del Paradiso. Bayer inserì questa costellazione nel 1603 e pertanto non è possibile assegnarle una ben precisa connotazione mitologica.

Visibilità della costellazione Uccello del Paradiso e come osservarla

Come anticipato, questa costellazione si presenta davvero di piccole dimensioni cui si associa anche una luminosità molto ridotta, circostanze che rendono leggermente più complicato procedere alla sua identificazione nella volta celeste. Si trova sul bordo della parete meridionale della via Lattea del Sud.

Le stelle principali hanno un maggior risalto perché tra loro sono relativamente isolate e vicine tra loro stesse, rispetto alla principali stelle luminose che si trovano nei loro dintorni. I paesi dell’emisfero australe sono quelli che godono della maggiore visibilità di questa costellazione, che risulta in ogni caso assicurata anche ad una ristretta fascia a ridosso della linea equatoriale.

La costellazione Uccello del Paradiso è una delle dodici costellazioni identificate da Petrus Plancius e per la prima volta fu rappresentata su un globo celeste del diametro di appena 35 centimetri realizzato nel 1597.

Caratteristiche di stelle e corpi celesti della costellazione Uccello del Paradiso

Tra le poche stelle variabili presenti in questa piccola costellazione, una menzione particolare la merita la stella doppia , al cui interno troviamo una stella supergigante rossa denominata δ1 Aps di magnitudine 5, il cui diametro è pari a 220 volte quello del sole. Quest’ultimo appare come un piccolo nano al cospetto di un vero gigante.

L’altra componente, la δ2 Aps, è invece una gigante arancione di classe K3 che risulta più grande di Aldebaran. In realtà, pur se viene da più esperti di astronomia considerata come una stella doppia, le recenti rilevazioni del satellite Hipparcos, hanno evidenziato che si tratta in realtà la componente supergigante rossa presenta una distanza di 762 anni luce dalla terra mentre la seconda componente dista 613 anni luce.

La differenza di 149 anni luce tra le due stelle ci permette quindi di identificarla più propriamente come una doppia ottica all’interno della quale le due stelle componenti si presentano visivamente vicine pur se le stesse sono decisamente lontane.

Diverse sono anche le stelle variabili presenti all’interno della piccola costellazione Uccello del Paradiso. Queste sono visibili anche da parte di piccoli strumenti ottici che permettono anche di evidenziare come queste siano di gran lunga in numero superiore rispetto alle stelle doppie. Tra le stelle variabili sicuramente la più brillante è quella denominata δ1 Apodis, che è inoltre una delle componenti stellari più brillanti dell’intera costellazione.

Di magnitudine elevata sono poi due Mereidi, la VZ Apodis e la T Apodis. Per quanto riguarda, invece, i corpi celesti non stellari il loro numero non è per nulla elevato anche in virtù del fatto che la costellazione non è affatto grande dal punto di vista dimensionale. Le polveri della vicina via Lattea non inficiano la visibilità e non oscurano il profondo cielo ma le poche galassie presenti si caratterizzano per essere molto lontane e poco luminose. Merita menzione solo l’ammasso globulare NGC 6101 distante quasi 50000 anni luce.