Costellazione Auriga, stelle principali e mitologia

19 Apr 2017

costellazione Auriga

La costellazione Auriga vanta la proprietà di una delle stelle più brillanti e belle del cielo invernale: Capella. Formata da diverse stelle di seconda, terza e quarta magnitudine, ha una particolare e subito riconoscibile forma a pentagono ed è visibile dall'emisfero boreale fino ad agosto inoltrato, già dalla prima serata.

La visibilità migliore la si ottiene, comunque, nei mesi freddi, da novembre ad aprile. La costellazione Auriga confina con il Toro e, seguendo le sue stelle che attraversano anche la Via Lattea si può arrivare facilmente ad osservare la Stella Polare e la bella costellazione dei Gemelli. Auriga è una costellazione di riferimento per gli amanti dell’osservazione del cielo, in quanto una volta individuata può essere utilizzata come punto di partenza per trovare molte altre stelle interessanti. È molto luminosa ed affascinante.

Le Stelle della Costellazione Auriga

La costellazione di Auriga è molto grande e presenta una quantità e moltitudine di stelle ed oggetti complementari. Tra le principali stelle se ne annoverano alcune doppie ed altre variabili, che vuol dire che cambiano il loro grado di luminosità a seconda di fattori ambientali e climatici nonché tempistici. Grazie al folto numero di stelle variabili Auriga dona un’esperienza di osservazione ogni volta nuova, incantando i suoi ammiratori in emozioni sempre diverse. Le stelle principali di Auriga sono:

– Capella: una delle stelle più luminose e belle del firmamento boreale, composta da quattro stelle, due bianche e due arancioni, denominate Almaaz, Mahasim, Menkalinan e Hassaleh. Una menzione particolare va alla stella Almaaz, binaria e dalla forma particolare.
– Auriga ha anche un elemento stellare in comune con la costellazione del Toro: alcuni studiosi la attribuiscono a Capella, facendola diventare così una stella a cinque elementi mentre altri la considerano di proprietà del Toro come suo corno. Per questo motivo è chiamata Beta Tauri, ossia “la seconda del Toro”

Le stelle secondarie e doppie, molto luminose e di facilissima osservazione, soprattutto nei periodi giusti, di Auriga, sono:

– la doppia stella ADS4262: di magnitudine 7 quindi estremamente luminose e bianche
– la cosiddetta 14 di Auriga: un’altra coppia di stelle bianche particolarmente brillanti, una da 5 e una da 8
– una coppia molto simile alla 14 di Auriga, appunto per questo denominata 41 di Auriga
– HD35295: coppia formata da una stella di magnitudine 6 e una sorella di magnitudine 8

Le stelle variabili di Auriga, il suo punto di forza

La moltitudine di oggetti stellari a luminosità variabile è la caratteristica più bella ed interessante della costellazione di Auriga. La loro luminosità è talmente intensa che, alcune di esse, sono visibili anche ad occhio nudo, soprattutto nei cambi d’intensità. Alcune delle più note e conosciute stelle variabili Aurigae sono la coppia della Epsilon Aurigae, con una super gigante gialla visibile e la sorella invisibile, e la Zeta Aurigae o Heidi. Le stelle variabili sono comunque tante e vengono identificate con i simboli delle lettere dell’alfabeto greco. La loro totalità viene chiamata col genitivo latino “Aurigae” che significa “appartenenti ad Auriga, di Auriga”.

Altri oggetti luminosi non stellari della costellazione Auriga

La costellazione è attraversata dalla Via Lattea, dalla quale si sprigionano polveri luminose ed attorno alla quale si posizionano numerosi oggetti non stellari e belle nebulose, osservabili anche con telescopi domestici. La parte più bella della costellazione Auriga, che cattura emozionalmente ed a livello di interesse gli osservatori più esperti, è quella centro-meridionale, che si caratterizza per le nebulose più brillanti ed alcune galassie particolarmente luminose, oltre che per giochi di luce dati dalle polveri.

Il Mito della costellazione Auriga

L’auriga, nella letteratura ed antologia greca, era un carro da guerra guidato da un valoroso guerriero, in grado di condurre cavalli.

Una delle tante interpretazioni a sfondo mitologico che si dà alla costellazione Auriga è che rappresenti il carro del figlio di Ermes, il Re Enomao, padre della splendida Ippodamia, donna bellissima e dolcissima che lui, per gelosia, non voleva concedere in sposa a nessuno. Per questo motivo era solito decapitare, dopo aver torturato e picchiato con violenza, chiunque si avvicinasse ad Ippodamia per corteggiarla.

Un’altra versione racconta, invece, che il Re Enomao sfidasse i pretendenti della sua bella figlia ad una gara di carri durante la quale, se lui riusciva a raggiungerli, li uccideva. Un giorno però, Ippodamia s’innamorò perdutamente di un giovane, tale Pelopio, e pregò un collaboratore del padre di fare in modo che lui potesse vincere l’impossibile gara con suo padre.

Questo servitore del Re Enomao, anch’egli innamorato di Ippodamia ma cosciente del fatto che fosse per lui un amore impossibile, decise di aiutare la fanciulla e fece in modo che il carro del Re fosse sprovvisto di freni.

Durante la folle corsa, il Re Enomao, a causa di questo, morì. Pelopio, vedendo il dolore della sua Ippodamia per la perdita del padre, uccise il collaboratore del Re che aveva provocato l’incidente, anche se sotto preghiera della Principessa. Leggenda narra che questo collaboratore fosse Mirtilo, anch’egli figlio di Ermes ma nato da altre nozze e, quindi, non considerato importante.

Commosso però da questa storia, dove Mirtilo per amore uccise, sacrificando la donna del suo cuore ad un pretendente da lei amato, il Dio lo trasformò in una splendida e splendente stella a forma di carro: la costellazione Auriga.