Il caso Roswell: mimesi o verità?

01 Set 2015

From the OSR Blog

Il primo importante avvistamento di un UFO risale al 1947 quando nove oggetti dalla forma discoidale vennero intercettati in volo da un certo Kenneth Arnold. Molti ufologi sostengono che fu proprio questo evento ad inaugurare ufficialmente l'era degli avvistamenti UFO.


Come sappiamo, il 6 agosto del 1945 fu sganciata la bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima ed un mese prima era stata sperimentata in una località del New Mexico, Alamogordo, ad appena 1oo miglia a sud ovest da Roswell. In quella zona abbondano basi segreti statunitensi ed è davvero singolare il fatto che nella stessa area vengano segnalati numerosi avvistamenti di UFO.

Oltre a queste segnalazioni, pare che un giorno sia accaduto qualcosa di molto interessante. Il 2 luglio del 1947 era stata una giornata molto afosa a Roswell, così dopo aver cenato Dan Wilmot e sua moglie si concessero una pausa al fresco seduti sotto il portico della loro casa in South Penn Street. Fin qui nulla di strano, senonché verso le 21.45 appare nel cielo una sagoma discoidale che a forte velocità si dirigeva verso la città di Corona. Di questo avvistamento, durato circa un minuto, i due coniugi ne parlarono solo otto giorni dopo l’accaduto descrivendo l’oggetto come un disco scintillante che sembrava emettere, durante il volo, un suono sibilante.

Nella stessa notte, l’allevatore William Mc Brazel, udì nel corso di un temporale un tuono che era esploso in un modo un pò diverso dagli altri. Fu proprio lui, la mattina dopo, a trovare nella piana di San Augustin i rottami di un disco schiantatosi al suolo con i resti dello strano velivolo dispersi in un raggio di un chilometro. Sembra si trattasse di lamine metalliche con sopra incisi degli strani geroglifici di forma geometrica. Quella stessa mattina, l’ingegnere Grady Barnett scoprì nella zona di Magdalena, ad ovest di Socorro, quel che sembrava essere il corpo principale del disco, largo dai sette ai nove metri circa, composto da un metallo opaco spaccato in due.

Barnett raccontò che all’interno vi erano i corpi di quattro esseri con testa calva e tuta argentata. Sul posto era presente anche un gruppo di archeologi e studenti, ma poco dopo arrivarono i militari che fecero allontanare tutti. La zona venne isolata ed in modo piuttosto minaccioso venne imposto ai presenti l’assoluto silenzio circa l’accaduto. Tuttavia, nei giorni seguenti, la notizia cominciò a diffondersi, ma nelle sedi dei giornali giunsero ordini “superiori” per mettere la cosa a tacere.

Secondo le autorità non si trattava di un disco volante, ma semplicemente di un pallone sonda. Lo stesso Mc Brazel, dopo una settimana in prigione e sembra dopo aver ricevuto una lauta ricompensa, cambiò la sua versione dei fatti. Centinaia di testimonianze indicano che i rottami sarebbero stati portati in volo prima a Fort Worth e poi a Wright Field insieme ai corpi degli occupanti. Cosa ne è stato di questi ultimi?

Secondo la testimonianza di una infermiera militare, rimasta anonima e morta in un misterioso incidente aereo in Inghilterra, dove era stata trasferita in tutta fretta, i cadaveri sarebbero stati tre, due dei quali presentavano orribili mutilazioni.

Descrisse gli extraterrestri con quattro dita, un cranio enorme, gli occhi incavati ed il naso e le orecchie pressocchè assenti. A distanza di circa cinquant’anni spunta una pellicola in bianco e nero che presenterebbe addirittura l’autopsia effettuata sul corpo di due cadaveri recuperati dall’astronave caduta. Ma sulla veridicità di questo filmato c’è uno scontro acceso persino tra gli stessi ufologi.