Occhio della Medusa: la nursey stellare più incantevole della galassia

From the OSR Blog

Le stelle appena nate sono proprio come i bambini: hanno un fascino che difficilmente si dimentica.


Sarà perché sono avvolte da nubi delle polveri dalle quali sono state generate o per via del loro enigmatico modo di avere vita.


Non meraviglia che l’“Occhio della Medusa”, una nursery di stelle appena nate, abbia riscosso cotanto interesse. Generata dallo scontro tra due galassie nell’Orsa Maggiore, a circa 100 milioni di anni luce dalla Terra, essa e’ stata da pochissimo scoperta grazie al più potente radiotelescopio attivo nell’emisfero Nord, sulle Alpi francesi.


Ma cosa possiamo osservare tramite queste nuove immagini che la vedono immortalata?

Nuove scoperte astronomiche dalla galassia

Queste immagini hanno decisamente dello straordinario e non solo a motivo della loro naturale spettacolarità: esse, difatti, rappresentano un canale utile per scoprire e meglio comprendere come ha luogo la formazione delle stelle, un processo ancora non del tutto chiarito, per via della sua complessità.

Un tesoro dunque di immenso valore per gli astronauti da sempre attenti a scandagliare anche i più nascosti anfratti dell’universo e le origini e la formazione dei pianeti che lo costellano.

Queste immagini  risultano fondamentali per corroborare gli studi sulle collisioni fra le galassie: la storia dell’universo trova qui origine.

In realtà Medusa è stata da tempo scoperta, certo, dunque, non è una novità.

Quello che però nessuno era mai stato in grado di rivelare è l’esistenza di questa presenza di gas tanto densi.

Chi è o cos’è Medusa?

Medusa rimane nell’immaginario collettivo una creatura mostruosa, con serpenti in luogo dei capelli.

Non è casuale la scelta di attribuire questo nome a questa grande nebulosa, considerato che, da essa, si diramano dal centro dei fitti e sinuosi filamenti di gas incandescente.

Le ultime immagini raccolte, sempre riguardanti questo oggetto celeste, si rivelano le più interessanti, le più dettagliate che mai nessun telescopio al mondo sia stato in grado di cogliere.

Questo “Occhio di Medusa”, che già il nome rivela tutto il suo fascino, lontano circa 1500 anni luce da noi, non può che destare stupore e meraviglia … e pensare che i nuclei stellari di questa nebulosa planetaria –un po’ come del resto accade a tutte quelle che costellano le nostre galassie– saranno destinate a rimanere per decine di migliaia di anni circondati da queste a dir poco spettacolari ed affascinanti nubi colorate di gas.

Occorrerà qualche altro migliaio di anni affinché il gas si disperda lentamente in tutto l’ambiente circostante. E’ questo l’ultimo passaggio del loro ciclo evolutivo che vedrà terminare la loro esistenza, prima di trasformarsi in nane bianche.

 Scoperte di tale portata destano sempre meraviglia, ma quel che più sorprende è quanto l’uomo possa avvicinarsi ad una parte di universo a noi tanto lontana, un mondo questo che solo nella nostra immaginazione finisce con l’essere pensato come inesplorato e misterioso.

Forse il mistero più grande è proprio celato nella capacità e nella passione dell’uomo che è in grado di raggiungere scoperte così grandiose. E’ lodevole.

Massimiliano Milli Scrittore presso Online Star Register

Massimiliano Milli: Laureato in Lingue e letterature straniere, aono appassionato di astronomia, comunicazione e cultura e mi dedico alla creazione di contenuti coinvolgenti e informativi, utilizzando le mie competenze linguistiche per raggiungere un pubblico internazionale. Collaboro come content creator per OSR dal 2020.