{"id":47174,"date":"2018-10-15T16:00:00","date_gmt":"2018-10-15T14:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/osr.org\/?p=47174\/"},"modified":"2024-07-09T15:51:45","modified_gmt":"2024-07-09T13:51:45","slug":"costellazione-volpetta-stelle-principali-e-mitologia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osr.org\/it\/blog\/astronomia\/costellazioni\/costellazione-volpetta-stelle-principali-e-mitologia\/","title":{"rendered":"Costellazione Volpetta, stelle principali e mitologia"},"content":{"rendered":"
La Costellazione Volpetta presenta stelle poco brillanti (al massimo entro la quarta magnitudine), di cui solo una \u00e8 indicata con la lettera alpha greca. In particolare, le stelle principali della costellazione sono:<\/p>\n
La costellazione, date le sue dimensioni contenute, non contiene al suo interno sistemi binari degni di nota, anche se la vicinanza con la Via Lattea rende possibile la scissione anche delle stelle doppie meno luminose. In particolare, la stessa Anser \u00e8 in realt\u00e0 una stella doppia, in coppia con 8 Vulpeculae, la cui risoluzione pu\u00f2 essere effettuata anche grazie ad un semplice binocolo, dal momento che il grado di separazione \u00e8 di 413,7”. Tra le stelle variabili, invece, la pi\u00f9 luminosa \u00e8 T Vulpeculae, che oscilla con un periodo di circa 4,5 giorni dalla quinta alla sesta magnitudine e pu\u00f2 essere osservata con strumenti molto semplici; altre variabili, invece, richiedono strumenti pi\u00f9 potenti.<\/p>\n
Per quanto riguarda, infine, gli oggetti non stellari, la presenza della Via Lattea sullo sfondo favorisce la presenza, all’interno del quadro della Costellazione, di alcuni oggetti interessanti, come la Nebulosa Manubrio (M27), una nebulosa planetaria a forma di disco e con un grande alone planetario osservabile con un telescopio di discreta potenza: si tratta, in particolare, della prima nebulosa planetaria scoperta. Inoltre, nella sezione meridionale della costellazione si trova un asterismo visibile ad occhio nudo noto come Attaccapanni (Coat hanger) o Ammasso di Brocchi.<\/p>\n
Per quanto concerne i sistemi planetari, tutti quelli finora osservati sono dotati di un unico pianeta, generalmente di tipo gioviano e con massa dalle due alle quattro volte superiore a quella di Giove.<\/p>\n
La scoperta della Costellazione Volpetta si deve alla catalogazione ad opera dell’astronomo polacco Johannes Hevelius, che ne parla per la prima volta nel suo Prodromus Astronomiae (1690), riferendosi ad essa come “Vulpecula cum Ansere”, letteralmente volpetta con oca. Infatti, secondo la prima individuazione, l’immagine restituita dalla costellazione era quella di una volpe che teneva tra le fauci un’oca.<\/p>\n
Successivamente, tuttavia, si \u00e8 obiettato che la riconduzione ad una costellazione dotata di solo due stelle di media luminosit\u00e0 di ben due figure fosse esagerata, per cui successivamente l’Oca \u00e8 stata eliminata dalla rappresentazione della Volpetta, al punto tale che l’Unione Astronomica riconosce attualmente la Costellazione unicamente col nome di Vulpecula, cio\u00e8 Volpetta.<\/p>\n
Tuttavia, il nome dell’Oca \u00e8 rimasto ad indicare l’unica stella ufficialmente denominata, Anser: infatti, questo nome indica in latino proprio il volatile originariamente indicato come preda della piccola volpe.<\/p>\n
Dal momento che si tratta di una costellazione individuata in tempi moderni, non sono presenti miti e leggende legate alla sua osservazione in tempi antichi.<\/p>\n
Tra le caratteristiche che rendono degna di nota questa costellazione c’\u00e8 il gran numero di novae e di stelle pulsar che la compongono. In particolare, \u00e8 proprio nella Costellazione della Volpetta che \u00e8 stata individuata la prima stella a neutroni a rapidissima rotazione, nel 1967, ad opera di Antony Hewish e Jocelyn Bell: si tratta della stella nota come CP 19191, oggi nota come PSR 1919+21, che sta ad indicare che questa pulsar presenta un’ascensione retta di 19 ore e 19 minuti, con una declinazione di circa +21 gradi.<\/p>\n
Circa la presenza di stelle novae, nel 1988 venne osservata l’esplosione del sistema binario GS2000+25, all’interno del quale \u00e8 stata stimata la presenza di un buco nero dotato di massa compresa tra le 5 e le 10 volte quella del sole, attorno al quale ruota una stella visibile di classe K.<\/p>\n
Per quanto riguarda l’individuazione della Costellazione della Volpetta, questa si trova a sud della Fenditura del Cigno, esattamente nella sezione che divide questa area di cielo dalla Fenditura dell’Aquila. In effetti, l’introduzione di questa minuscola costellazione \u00e8 stata resa necessaria proprio per collocare la porzione di cielo presente tra le costellazioni della Freccia, del Cigno e dell’Aquila.<\/p>\n
Pertanto, collocare la costellazione \u00e8 particolarmente semplice se si conosce l’esatta posizione del triangolo Estivo, dal momento che la Volpetta si trova proprio al centro delle costellazioni dell’Aquila e del Cigno, proprio sopra quelle della Freccia e del Delfino.<\/p>\n
Tuttavia, dal momento che si tratta di una zona particolarmente ricca di banchi di polvere stellare, l’individuazione delle singole stelle potrebbe richiedere condizioni climatiche quasi perfette. Dal punto di vista dell’osservazione, in particolare, si tratta di una costellazione estiva, visibile nel cielo boreale soprattutto a partire dalla seconda met\u00e0 di luglio: in questo periodo, la Volpetta si trova quasi allo zenit ed \u00e8 visibile per tutte la notte.<\/p>\n
L’ideale \u00e8 procedere all’osservazione in un luogo che presenta scarsissima illuminazione, a partire dalle ore 21 delle sere estive: infatti, da questo orario la Costellazione della Volpetta apparir\u00e0 bassa all’orizzonte verso Nordest (tra maggio e giugno), mentre si trova molto in alto fino a settembre\/inizio ottobre; infine, il periodo in cui la Volpetta \u00e8 meno facilmente individuabile \u00e8 quello che va tra dicembre e gennaio, quando si trova molto bassa all’orizzonte.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Stelle principali della costellazione Volpetta La Costellazione Volpetta presenta stelle poco brillanti (al massimo entro la quarta magnitudine), di cui solo una \u00e8 indicata con la lettera alpha greca. In particolare, le stelle principali della costellazione sono: – Anser (\u03b1 Vulpeculae): si tratta di una gigante rossa, dotata di magnitudine apparente di circa 4,44 e […]<\/p>\n","protected":false},"author":33,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"inline_featured_image":false,"footnotes":""},"categories":[461],"tags":[],"class_list":["post-47174","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-costellazioni"],"acf":[],"yoast_head":"\n