{"id":47169,"date":"2018-09-17T11:00:00","date_gmt":"2018-09-17T09:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/osr.org\/?p=47169\/"},"modified":"2024-08-05T12:07:41","modified_gmt":"2024-08-05T10:07:41","slug":"costellazione-tucano-stelle-principali-e-mitologia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osr.org\/it\/blog\/astronomia\/costellazioni\/costellazione-tucano-stelle-principali-e-mitologia\/","title":{"rendered":"Costellazione Tucano, stelle principali e mitologia"},"content":{"rendered":"
L’asterismo \u00e8 inoltre facilmente identificabile grazie alla contiguit\u00e0 con la Piccola Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea molto luminosa e a forma di girino, oltre che il concomitante ammasso globulare 47 Tucanae.<\/p>\n
Le altre stelle che compongono la costellazione sono di bassa magnitudine e difficilmente visibili ad occhio nudo.<\/p>\n
All’interno di Tucano sono per\u00f2 presenti oggetti cosmici di indubbio interesse come nubi e ammassi aperti; le sue stelle anche se poco visibili, rappresentano uno straordinario laboratorio cosmologico, essendo state generate tutte all’interno della stessa nube anche se in regioni diverse. Queste risultano pertanto utilissime nell’approfondimento degli studi sull’evoluzione stellare.<\/p>\n
Le pi\u00f9 rilevanti sono tre, ma in ordine di interesse altre due componenti rappresentano quei rari fenomeni noti come stelle quadruple.<\/p>\n
Un disco circum-astrale \u00e8 stato rilevato ai raggi infrarossi, la sua orbita minima corrisponde a 2.3 UA (distanza Terra-Sole) e la temperatura media \u00e8 di 218\u00b0K (-55\u00b0C). L’et\u00e0 di \u03b6Tuc \u00e8 stimata tra i 3 e i 4,84 miliardi di anni: la combinazione di tante caratteristiche simili al nostro Sole ne fanno uno degli astri pi\u00f9 interessanti e monitorati da tutte le stazioni astrofisiche. Il suo anello potrebbe consistere in un disco proto-planetario e contenere al suo interno pianeti in embrione.<\/p>\n
Considerando la sua relativa vicinanza alla Terra \u00e8 da considerare che quello che si vede accade quasi in contemporanea, infatti per effetto della velocit\u00e0 della luce la stella ci appare come era 28 anni fa, un’inezia. \u03b6Tuc rientra di diritto tra gli obiettivi prioritari del programma TPF (Terrestrial Planet Finder), cio\u00e8 la ricerca di pianeti gemelli della Terra.<\/p>\n
La stella pi\u00f9 brillante KTuc A \u00e8 una sub gigante giallo bianca di classe F, con una magnitudine apparente di 5,1, mentre la sua compagna KTuc B ha una magnitudine di 7.74 e dista 6 secondi d’arco dalla compagna, intorno alla quale compie una rotazione completa in 857 anni.<\/p>\n
L’altra coppia KTuc C e KTuc D con rispettive magnitudini di 7.8 e 8.2, distano tra loro 1.12 secondi d’arco (circa 23 UA) e il periodo di rotazione reciproca dura 86.2 anni.<\/p>\n
Gli olandesi Pieter Keyser e Frederick de Houtman individuarono la costellazione Tucano negli ultimi anni del 1.500, ma fu solo nel 1.603 che Johann Bayer la introdusse ufficialmente nel suo catalogo Uranometria, in un primo momento col nome di gazza brasiliana.<\/p>\n
La rappresentazione figurativa che con molta fantasia \u00e8 rapportabile ad un tucano che imbecca un ramoscello, poggerebbe le zampe sulla Piccola Nube di Magellano.<\/p>\n