Gli astri pi\u00f9 importanti che compongono la costellazione della Lepre sono:
\n– \u03b1 Leporis (Arneb), dall’arabo \u00e0rnab, che significa Lepre: \u00e8 una supergigante gialla dotata di magnitutine 2,58, molto vecchia e distante almeno 1283 anni luce.
\n– \u03b2 Leporis (Nihal), che in arabo significa Sorgente dell’Acqua: \u00e8 una stella gigante gialla particolarmente brillante, sita a 159 anni luce.
\n– \u03b5 Leporis, gigante arancione con magnitudine 3,19 e distante 227 anni luce.
\n– \u03bc Leporis, stella subgigante azzurra, dotata di magnitudine 3,29 e lontana almeno 184 anni luce.<\/p>\n
La costellazione \u00e8 dotata di alcune stelle doppie particolarmente luminose, alcune delle quali presentano una grande separazione tra le componenti. Tra esse si segnalano:
\n– \u03b3 Leporis, una doppia costituita da due stelle gialle (l’una di terza, l’altra di sesta magnitudine), separate da oltre 1,5 secondi primi d’arco, essendo cos\u00ec risolvibile nelle sue componenti anche con l’impiego di un semplice binocolo.
\n– HD 35162, che in realt\u00e0 \u00e8 una stella tripla, le cui componenti principali sono due, situate molto vicino tra loro (e per questo, per poterne cogliere la separazione \u00e8 necessario l’utilizzo di strumenti molto potenti), mentre la terza \u00e8 piuttosto separata dal gruppo, risultando visibile con un piccolo telescopio.<\/p>\n
Quanto alle stelle variabili, si possono citare la \u03bc Leporis, stella pulsante non regolare capace di raggiungere, nel periodo massimo di fase, addirittura la luminosit\u00e0 di \u03b2 Leporis; la S Leporis, invece, presenta una magnitudine inferiore, ma anche essa, in fase di massima intensit\u00e0, risulta visibile, anche se con difficolt\u00e0, ad occhio nudo; infine, la R Leporis \u00e8 una Mireide, sebbene sia tra quelle meno ampie appartenenti a questa classe stellare.<\/p>\n
La costellazione \u00e8 vicina al bordo della Via Lattea, ma non contiene campi stellari molto ricchi. Tuttavia, presenta alcuni oggetti esterni extragalattici, come l’M79, ammasso globulare distante 42.000 anni luce, la cui forma di macchia chiara \u00e8 visibile anche con un piccolo telescopio. Degna di nota \u00e8 la celebre nebulosa planetaria IC 418, nota anche come Nebulosa Spirografo a causa della sua forma: tuttavia, le dimensioni di questo ammasso sono particolarmente ridotte e per poter notare la sua figura caratteristica \u00e8 necessario l’utilizzo di telescopi molto potenti. Tra gli oggetti esterni alla Via Lattea, il pi\u00f9 brillante \u00e8 NGC 1964, che \u00e8 una galassia a spirale.<\/p>\n
Si tratta di una costellazione conosciuta fin dai tempi dell’antica Grecia, grazie alla sua facile individuabilit\u00e0. Tuttavia, la sua osservazione \u00e8 di molto pregiudicata dalla splendida costellazione del vicino Orione. La sua forma caratteristica \u00e8 appunto quella di una lepre accovacciata ai piedi del cacciatore, seguita immediatamente a est dal segugio del di Orione, il Cane Maggiore, che viene rappresentanto nell’atto di saltare addosso alla sua preda.<\/p>\n
Secondo il mito, un uomo port\u00e0 sull’isola di Laro una lepre per poter inziare un allevamento di questi animali: tuttavia, i tempi di riproduzione brevissima della lepre comportarono, in pochissimo tempo, un sovra-numero di animali, che finirono per diffondersi su tutta l’isola, con grande pregiudizio per i raccolti e conseguente carestia.
\nSi racconta che gli abitanti dell’isola di Laro riuscirono ad uccidere tutte le lepri, liberandosi dell’infestazione: tuttavia, gli dei posero l’animale in cielo proprio sotto i piedi del cacciatore Orione come monito per l’errore commesso.
\nIl legame con il vicino cacciatore sembra essere fornito anche dal fatto che, secondo la leggenda, Orione avesse proprio la passione per la caccia alla lepre: per cui, il motivo della collocazione di questa collocazione, sotto ai piedi del gigante (infatti, \u00e8 rinvenibile proprio a sud delle stelle Saiph e Rigel, appartenenti a Orione), sarebbe legato a questa ulteriore sfumatura mitologica.<\/p>\n
Secondo gli Arabi, invece, prima che venisse adottata l’interpretazione leggendaria tramandata dagli antichi Greci, le stelle della Lepre rappresenterebbero il trono su cui siede Orione. In particolare, gli Arabi diedero alla stella Beta della costellazione il nome di Nihal, e cio\u00e8 Sorgente dell’Acqua, dal momento che in alcune condizioni di osservazione, sembrava loro che la Lepre raffigurasse dei cammelli nell’atto di dissetarsi nella vicinissima Via Lattea.<\/p>\n
Un’ulteriore spiegazione rispetto alla collocazione della Lepre viene dall’ornitologo D’Arcy Thompson, vissuto nel XIX Secolo, con il riferimento alla leggenda secondo cui le lepri odierebbero il verso dei Corvi. Questa circostanza verrebbe confermata al momento del sorgere e del tramontare delle stelle: infatti, quando gli astri della costellazione del Corvo sorgono, quelle della Lepre tramontano, quasi a voler comunicare la fretta dell’animale nel cercare un riparo dall’uccello tanto odiato.<\/p>\n
Sebbene piccola, la costellazione della Lepre \u00e8 piuttosto appariscente. La sua individuazione \u00e8 praticamente semplicissima, grazie alla presenza della brillante Orione, posta poco pi\u00f9 a nord (qui basta partire da Rigel e muovere poi verso sud). Le due stelle principali, Arnab e Nihal (rispettivamente \u03b1 Leporis e \u03b2 Leporis), risaltano alla vista e costituiscono il collo dell’animale; invece, la testa viene rappresentata nella parte occidentale, mentre le lunghe orecchie tipiche della lepre sarebbero costituite dal gruppo di quattro stelle poste nell’angolo a nord-ovest; infine, la parte orientale della costellazione confina con il Cane Maggiore, ponendosi ad occidente rispetto alle stelle Sirio e Mirzam.<\/p>\n
L’osservazione di questa costellazione \u00e8 migliore nei mesi freddi, in particolare nei cieli serali compresi fra dicembre e aprile: essa supera il meridiano a mezzanotte intorno alla met\u00e0 di dicembre, e la sua collocazione a piccola distanza dall’equatore la rende osservabile in gran parte della Terra, sebbene la sua declinazione sia principalmente australe. Tuttavia, si tratta di una costellazione tipica dell’emisfero settentrionale, di cui costituisce una delle figure caratteristiche. Invece, nell’emisfero meridionale essa appare capovolta e, per l’alternanza delle stagioni tra i due poli, \u00e8 collegata principalmente ai mesi estivi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Stelle principali della costellazione Lepre Gli astri pi\u00f9 importanti che compongono la costellazione della Lepre sono: – \u03b1 Leporis (Arneb), dall’arabo \u00e0rnab, che significa Lepre: \u00e8 una supergigante gialla dotata di magnitutine 2,58, molto vecchia e distante almeno 1283 anni luce. – \u03b2 Leporis (Nihal), che in arabo significa Sorgente dell’Acqua: \u00e8 una stella gigante […]<\/p>\n","protected":false},"author":33,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"inline_featured_image":false,"footnotes":""},"categories":[461],"tags":[],"class_list":["post-46026","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-costellazioni"],"acf":[],"yoast_head":"\n