{"id":46020,"date":"2018-03-24T19:46:30","date_gmt":"2018-03-24T17:46:30","guid":{"rendered":"https:\/\/osr.org\/?p=46020\/"},"modified":"2024-08-05T12:08:07","modified_gmt":"2024-08-05T10:08:07","slug":"costellazione-gru-stelle-principali-e-mitologia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osr.org\/it\/blog\/astronomia\/costellazioni\/costellazione-gru-stelle-principali-e-mitologia\/","title":{"rendered":"Costellazione Gru, stelle principali e mitologia"},"content":{"rendered":"
E’ citata per la prima volta nell’Uranometria di Johann Bayer del 1603, ma la sua osservazione \u00e8 probabilmente anteriore. E’ solo limitatamente visibile alle latitudini temperate boreali.<\/p>\n
Le stesse principali della costellazione sono:<\/p>\n
Per un effetto prospettico sono individuate alcune coppie di stelle (stelle doppie), le quali per\u00f2 non sono effettivamente legate, risultando allineate soltanto alla vista: tra esse \u03b41 e \u03b42 Gruis (stelle di quarta magnitudine di colore giallo e rosso) e \u03bc1 e \u03bc2 Gruis (di quinta magnitudine e di colore bianco e giallo).
\nFanno parte della costellazione anche stelle variabili, alcune delle quali osservabili anche grazie a strumenti semplici, altre addirittura notabili nelle loro oscillazioni persino ad occhio nudo: fra esse S Gruis, che \u00e8 una Mireide che oscilla in 136 giorni di ciclo, da una magnitudine di 6,0 fino ad un massimo di 12; altra variabile \u00e8 la \u03b2 Gruis, le cui pulsazioni irregolari, tuttavia, consentono un’osservazione del ciclo della stella solo prendendo a riferimento la vicina stella \u03b1 Gruis.<\/b><\/i><\/p>\n
Sono presenti pochi oggetti del profondo spazio all’interno di questa costellazione: ci\u00f2 perch\u00e8 le galassie visibili nello spettro della Gru sono poco luminose e remote. Viceversa, tra gli oggetti interni alla nostra Galassia \u00e8 possibile notate la nebulosa IC 5148, la cui forma all’anello \u00e8 possibile da osservare nella parte settentrionale della stella.<\/p>\n
Trattandosi di una costellazione scoperta in tempi relativamente recenti, manca una vera e propria mitologie riferibile a questo complesso di stelle. La sua prima catalogazione \u00e8 avvenuta grazie a Bayer nel 1603, anche se ne risulta una attestazione gi\u00e0 nel planisfero di Plancius nel 1598.
\nNella mitologia greca, la Gru era considerata un guardiano, simbolo di pazienza e di vigilanza, mentre nella tradizione celtica essa assumeva una potente connotazione femminile. In particolare, era assoctiata ad una Dea ostile, espressiva di ostilit\u00e0 e promiscuit\u00e0 sessuale. Secondo altre tradizioni, la Gru \u00e8 associata alla morte, alla capacit\u00e0 di mettere in relazione il mondo dei vivi e quello dell’Aldil\u00e0: \u00e8 per questo motivo che la Gru rappresenta la profezia.
\nDurante il Medioevo, la costellazione della Gru divenne nota anche come Phenicopterus, il Fenicottero. Secondo una prima interpretazione degli Arabi, invece, queste stelle facevano parte della costellazone del Pesce Australe.<\/p>\n
Sebbene la Gru sia una costellazione piuttosto piccola, essa \u00e8 nondimeno particolarmente appariscente e costituisce uno dei panorami caratteristici dei cieli meridionali. Per la sua individuazione \u00e8 necessario osservare a sud della stella Fomalhaut (la stella \u03b1 del Pesce Australe, che si trova, a sua volta, in prossimit\u00e0 delle costellazioni dell’Acquario e del Capricorno): applicando sufficiente attenzione sar\u00e0 facile constatare la figura di una gru o di un fenicottero in procinto di spiccare il volo. A differenza di molte altre costellazioni, infatti, in questo caso la fantasia richiesta all’osservatore \u00e8 nettamente inferiore.
\nCome riferimento \u00e8 necessario partire dalla stella pi\u00f9 luminosa della costellazione, Al Na’ir (\u03b1 Gruis), che in arabo significa La Brillante: la vicinanza e l’elevata magnitudo di questa stella ne facilitano l’individuazione in un’area sgombra da altre stelle brillanti; questa stella \u00e8 poi vicina alla Gruid (\u03b2 Gruis) e con essa forma la coppia pi\u00f9 luminosa.
\nPoco a nord della coppia formata da \u03b1 e \u03b2 Gruis \u00e8 poi possibile osservare la diramazione di astri pi\u00f9 deboli, alcuni dei quali formano coppie dai colori contrastanti, osservabili anche ad occhio nudo.<\/p>\n
Le migliori condizioni di osservazione sono da rinvenire nelle notti di primavera australe: in questo periodo, infatti, la costellazione \u00e8 particolarmente alta in cielo dopo il tramonto, preannunciando il cambio di stagione. Ci\u00f2 nonostante, la Gru resta visibile per gran parte dell’anno. Viceversa, nell’emisfero settentrionale \u00e8 molto pi\u00f9 difficile procedere alla sua osservazione: in particolare, \u00e8 necessario spostarsi molto a sud (circa 43\u00b0 N, corrispondenti circa alla latitudine di Roma) per poter osservare la coppia di stelle brillanti \u03b1 e \u03b2 Gruis; mentre per poter ammirare l’intera costellazione \u00e8 necessario scendere ad almeno 32\u00b0N (in prossimit\u00e0 delle coste settentrionali della Libia).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
E’ citata per la prima volta nell’Uranometria di Johann Bayer del 1603, ma la sua osservazione \u00e8 probabilmente anteriore. E’ solo limitatamente visibile alle latitudini temperate boreali. Stelle principali della costellazione Gru Le stesse principali della costellazione sono: Al Nair (\u03b1 Gruis): si tratta di una stessa azzurra subgigante, distante circa 101 anni luce; \u00e8 […]<\/p>\n","protected":false},"author":33,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"inline_featured_image":false,"footnotes":""},"categories":[461],"tags":[],"class_list":["post-46020","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-costellazioni"],"acf":[],"yoast_head":"\n