Malgrado le sue imponenti dimensioni, ricoprendo ben 1225 quadrati di cielo, al suo interno non sono presenti stelle particolarmente luminose. La sua caratteristica preponderante \u00e8 la formazione di un quadrilatero con ai vertici quattro astri conosciuto anche come Chiave di volta. La costellazione di Ercole si trova in gran parte lontana dalla nostra galassia e in una parte quasi priva di galassie luminose e le poche osservabili sono lontane e deboli.<\/p>\n
Questa costellazione presenta per\u00f2 ben 16 stelle di dimensioni notevoli: 5 volte superiori alle dimensioni del Sole e tra queste 16 stelle ben 7 sono di oltre 100 volte superiori alla nana gialla del nostro sistema. Tra i corpi celesti che la costituiscono ci sono in particolare due stelle degne di una nota particolare: la Ras Algethi e la Zeta Herculis. La prima menzionata \u00e8 la stella alpha, una stella doppia formata da una supergigante rossa variabile e da una pi\u00f9 piccola verde-azzurra. E’ un astro facilmente distinguibile con un diametro 400 volte maggiore rispetto a quello del Sole e distante 382 anni luce dalla Terra.<\/p>\n
Per quanto riguardano invece i corpi celesti non stellari, di particolare rilevanza vi sono due ammassi globulari: l’M 92 e l’M13. Nello specifico proprio quest’ultimo, che si trova sul lato destro della Chiave di volta, \u00e8 il pi\u00f9 brillante dell’emisfero boreale: \u00e8 talmente luminoso che \u00e8 possibile ammirarlo anche a occhio nudo con un binocolo di buona qualit\u00e0 in condizioni di un cielo molto scuro e sereno. Tale ammasso fu scoperto proprio ad occhio nudo da Edmund Halley nel 1714.<\/p>\n
In questa costellazione si trova inoltre l’apice del Sistema Solare: proprio tra Ercole e Vega sembra si stia apparentemente dirigendo la nostra stella nel suo moto di rotazione attorno al centro della Via Lattea ad una velocit\u00e0 stimata di circa 250 km\/s.<\/p>\n
La costellazione prende il nome dall’eroe dell’antica Grecia Eracle, latinizzato poi in Hercules. Figlio di Zeus e di una mortale, Alcmena, moglie di Anfitrione e discendente di Perseo. La mitologia narra che Zeus prese le sembianze del marito per giacere con l’inganno con la bellissima regina e da questa unione nacque Eracle: il primo umano a raggiungere l’immortalit\u00e0 e divenire un dio grazie alle sue celebri Dodici Fatiche e ad avere come compagna la dea della giovinezza Ebe. Proprio dopo la sua celebre morte come riconoscimento Zeus pose la sua costellazione nel cielo.<\/p>\n
Ercole fu ed \u00e8 tutt’ora sinonimo di un’incredibile forza e coraggio ma anche di infinita bont\u00e0 e di misericordia verso i deboli e i bisognosi: probabilmente \u00e8 l’eroe per antonomasia essendo il pi\u00f9 famoso della mitologia greca. Durante tutta la sua vita fu acclamato dal popolo e dagli dei per le sue leggendarie imprese compiute, ma dovette lottare strenuamente contro le ardue prove che Era infuriata gli scagli\u00f2 contro essendo il frutto di un tradimento del marito. Ercole divenne cos\u00ec il simbolo della lotta dell’uomo contro la natura fino al suo ricongiungimento all’Olimpo.<\/p>\n
Collegata a questa figura e alle sue fatiche non vi sono solo altre costellazioni come il Leone e l’Idra con il Cancro, ma la stessa Via Lattea. La mitologia greca narra infatti che la Via Lattea si form\u00f2 proprio per “colpa” di Eracle, o meglio di Hermes e Zeus che con l’inganno portarono il bimbo al seno di Era per allattarlo mentre la dea era addormentata. Svegliata di soprassalto allontan\u00f2 bruscamente il bambino: una parte del latte materno divino and\u00f2 sulla terra e diede vita ai gigli mentre un’altra parte and\u00f2 sulla volta celeste creando cos\u00ec la nostra galassia.<\/p>\n
La costellazione nell’antichit\u00e0 veniva associata alla figura del possente Ercole a testa all’ingi\u00f9 con in mano una clava, mentre nell’altra la fantasia umana ha spaziato immaginando vari oggetti collegati quasi sempre alle sue mitiche Dodici Fatiche: dalla pelle del leone Nemeo, la prima fatica narrata, a Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli inferi legato alla sua ultima impresa eroica.<\/p>\n
Nell’emisfero boreale il periodo pi\u00f9 favorevole per osservarla va da aprile a ottobre, mentre dall’emisfero australe \u00e8 molto difficile ammirarla in quanto non \u00e8 visibile completamente quasi mai sopratutto alle latitudini temperate. A seconda del periodo dell’anno \u00e8 possibile osservarlo a differenti orari serali e notturni: ad inizio primavera \u00e8 possibile vederlo in prima serata, verso le 21, volgendosi verso l’orizzonte nordorientale, ad agosto culmina alta a sud passando per lo zenit per poi ritrovarsi all’orizzonte nordoccidentale alla fine di novembre.<\/p>\n
Per individuarla all’interno della volta celeste \u00e8 sufficiente rintracciarla tra Arturo del Bifolco e Vega della Lira, due delle stelle pi\u00f9 brillanti presenti nel cielo boreale. Le costellazioni confinanti a quella di Ercole sono in senso orario e partendo da Est: il Dragone, Boote, la Corona Boreale, il Serpente, Ofiuco, l’Aquila, la Freccia, la Volpetta e la Lira.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Costellazione Ercole: Le stelle principali Malgrado le sue imponenti dimensioni, ricoprendo ben 1225 quadrati di cielo, al suo interno non sono presenti stelle particolarmente luminose. La sua caratteristica preponderante \u00e8 la formazione di un quadrilatero con ai vertici quattro astri conosciuto anche come Chiave di volta. La costellazione di Ercole si trova in gran parte […]<\/p>\n","protected":false},"author":33,"featured_media":45816,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"inline_featured_image":false,"footnotes":""},"categories":[461],"tags":[],"class_list":["post-45847","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-costellazioni"],"acf":[],"yoast_head":"\n