{"id":41375,"date":"2017-04-17T22:40:34","date_gmt":"2017-04-17T20:40:34","guid":{"rendered":"https:\/\/osr.org\/?p=41375\/"},"modified":"2024-07-08T11:18:44","modified_gmt":"2024-07-08T09:18:44","slug":"costellazione-aquila","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osr.org\/it\/blog\/astronomia\/costellazioni\/costellazione-aquila\/","title":{"rendered":"Costellazione Aquila, stelle principali e mitologia"},"content":{"rendered":"
Tra le 48 costellazioni indicate dall’astronomo Tolomeo, attualmente \u00e8 una delle 88 riconosciute dall’Unione Astronomica Internazionale (UAI). Attraversata dalla Via Lattea, che corre ad ovest, questa costellazione si distingue inoltre per la presenza sul fondo di nubi “oscure”, le quali impediscono alla luce delle stelle retrostanti di penetrare. Esse vanno a costituire la cosiddetta “Fenditura dell’Aquila”, formata da ingenti quantit\u00e0 di gas e polveri, lontane dal sistema solare tra i 650 e i 980 anni luce (200-300 parsec).<\/p>\n
La mitologia dell’Aquila ha radici cos\u00ec lontane da risalire all’Antica Grecia, dove era considerata l’uccello del tuono. Secondo la mitologia ellenica e romana essa era propriamente l’uccello di Zeus, il padre iracondo di tutti gli dei che scagliava folgori contro i propri nemici e la coinvolgeva sia nelle storie di guerra che d’amore. Una di queste narrava che un’aquila rap\u00ec il troiano Ganimede, poi diventato il coppiere degli dei.<\/p>\n
Persino il celebre autore latino Ovidio sosteneva che lo stesso Zeus si fosse trasformato in un’aquila, mentre secondo altri scrittori fu essa ad essere incaricata da lui a realizzare l’impresa. Per Cesare Germanico l’aquila vegliava sulla freccia di Eros, che una volta scagliata fece innamorare Zeus.<\/p>\n
Nello scritto di Igino, l’Aquila ed il Cigno sono due costellazioni unite. Innamorato della dea Nemesi, Zeus sub\u00ec le sue resistenze e si trasform\u00f2 in un cigno ed utilizz\u00f2 la finzione di farsi cacciare da Afrodite, dopo che questa era stata trasfomata in un’aquila. Nemesi offr\u00ec allora la sua protezione al cigno, ritrovandosi cos\u00ec tra le braccia del dio. In seguito Zeus pose nell’etere le immagini del cigno e dell’aquila, in memoria di questo trucco a lieto fine.<\/p>\n
Altri aspetti mitologici interessanti ruotano intorno ad Altair, la stella pi\u00f9 luminosa in cielo dell’intera costellazione. Il nome deriva dalla locuzione araba al-nasr al-ta’ir, che pu\u00f2 essere tradotta come “aquila che vola” oppure “rapace”. Tuttavia Tolomeo le diede il nome di “Aquila”, lo stesso dell’intera costellazione. Secondo lo studioso Paul Kunitzsch, egli non fu l’unico visto che anche Babilonesi e Sumeri chiamavano allo stesso modo Altair.<\/p>\n
Le ali del rapace sono costituite dalle due stelle vicine, \u03b2 Aquilae e \u03b3 Aquilae. I loro nomi propri sono rispettivamente Alshain e Tarazed, che costituiscono la traduzione persiana di un antico termine arabo che significa “l’equilibrio”.<\/p>\n
Altair \u00e8 posta al vertice meridionale del cosiddetto “Triangolo Estivo” di cui fanno parte anche le stelle Vega e Deneb, appartenenti nell’ordine alle costellazioni della Lira e del Cigno.
\nUna suggestivo mito orientale rappresenta l’Aquila e la Lira come due amanti divisi dalla Via Lattea, i quali hanno la possibilit\u00e0 di vedersi solo una volta all’anno, quando le gazze formano un ponte per attraversare il fiume celeste.<\/p>\n
Tolomeo separ\u00f2 la porzione sud della costellazione chiamandola “Antinoo”, in onore dell’omonimo giovane greco di cui era innamorato l’imperatore Adriano. Alcune mappe la raffigurano proprio con le sembianze di un ragazzo rimasto imprigionato tra gli artigli dell’Aquila.<\/p>\n
Curiosit\u00e0 sulla costellazione dell’Acquila<\/p>\n
Negli ultimi anni, alcuni studi hanno concluso che la citt\u00e0 de L’Aquila potrebbe essere stata edificata, per la stessa volont\u00e0 del fondatore Federico II di Svevia, disponendo in maniera speculare all’omonima costellazione le chiese ed i monumenti.<\/p>\n
Il suggestivo Triangolo Estivo formato da Altair, Vega e Daneb pu\u00f2 essere ammirato nell’emisfero boreale dopo il crepuscolo nel periodo che va da giugno all’inizio di gennaio. Esso \u00e8 molto facile da individuare, e di frequente viene utilizzato come punto di riferimento per localizzare anche le vicine costellazioni oppure altri elementi significativi del cielo, come le nebulose M27 ed M57.<\/p>\n
Si trova nella Via Lattea boreale, dove \u00e8 presente un denso ammasso di nebulose, chiamato Fenditura del Cigno, che rende impenetrabile alla luce la parte centrale. La stella pi\u00f9 luminosa del triangolo \u00e8 Vega, tra l’altro la quinta pi\u00f9 brillante del cielo, e che si trova esattamente allo zenit nelle regioni situate nei pressi del 39\u00b0 Parallelo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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