{"id":194453,"date":"2024-05-23T12:00:00","date_gmt":"2024-05-23T10:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/osr.org\/?p=194453"},"modified":"2024-07-08T11:09:49","modified_gmt":"2024-07-08T09:09:49","slug":"phobos-e-deimos-i-satelliti-di-marte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osr.org\/it\/blog\/astronomia\/phobos-e-deimos-i-satelliti-di-marte\/","title":{"rendered":"Phobos e Deimos: i due satelliti naturali di Marte"},"content":{"rendered":"
Ma, sapevate che possiede due lune?<\/em><\/strong> I loro nomi sono Phobos e Deimos. In questo articolo vi raccontiamo la loro misteriosa origine e le loro particolari caratteristiche.<\/p>\n Phobos e Deimos sono, infatti, i figli che Marte, figlio del re di tutti gli dei, Zeus, e dio della guerra, ha avuto da Venere, dea dell’amore e della bellezza. I fratelli di Phobos e Deimos sono Armonia, Eros e Anteros<\/strong>.<\/p>\n Ognuno di loro ha ereditato da chi li ha generati delle peculiarit\u00e0: Eros \u00e8 il dio della passione e del desiderio; Anteros \u00e8 il dio dell’amore corrisposto o non corrisposto; Armonia \u00e8 la dea dell’amore romantico; Phobos \u00e8 il dio della paura<\/strong>; Deimos \u00e8 il dio del terrore<\/strong>.<\/p>\n Il mito racconta che Phobos e Deimos<\/strong>, fedeli seguaci del loro padre in battaglia, guidavano il carro da guerra del dio Marte.<\/p>\n Una piccola curiosit\u00e0<\/span><\/strong>: l’esistenza delle due lune di Marte era stata ipotizzata anche dallo scrittore Jonathan Swift nel romanzo “I viaggi di Gulliver”<\/em><\/strong> (1726)<\/em> in cui le descrisse indovinando non solo il loro numero ma anche molti dettagli relativi alla loro rotazione orbitale.<\/p>\n Il termine “phobos” deriva dal greco e significa “paura”. Phobos \u00e8 la radice di “fobia”<\/strong>, ovvero il senso di paura, avversione, repulsione, spesso irrazionale e intensa, verso un oggetto o una situazione. Nella mitologia classica, i soldati pronti alla battaglia si rivolgevano a Phobos nel tempio ubicato a Sparta per chiedere alla divinit\u00e0 di incutere paura nel nemico.<\/p>\n La pianta consacrata al dio Phobos era l’acero, pianta spaventosa per le sue foglie rosse, forse in associazione al colore del sangue. <\/strong><\/p>\n Omero scrisse dei figli di Marte nell’Iliade: “Al Terrore e alla Paura egli ordina di preparare i loro destrieri. E lui stesso riveste l’armatura scintillante”. \u00c8 proprio cos\u00ec che i due satelliti oscuri e misteriosi appaiono accanto al pianeta che identifichiamo con il colore rosso.<\/p>\n Il merito di questa scoperta \u00e8 da attribuire all’astronomo statunitense Asaph Hall nel corso delle sue ricerche presso l’Osservatorio Navale di Washington.<\/p>\n Nei suoi resoconti Hall scrisse di essersi scoraggiato dopo diversi giorni di osservazione ostacolati anche dalle avverse condizioni meteorologiche. La moglie, per\u00f2, insistette affinch\u00e9 proseguisse la ricerca inducendolo cos\u00ec a individuare il 12 agosto la luna pi\u00f9 grande<\/strong>, Phobos<\/em><\/strong>, e il 18 agosto il satellite pi\u00f9 piccolo<\/strong>, Deimos<\/em><\/strong>. All’epoca Hall si serv\u00ec di una delle strumentazioni migliori in circolazione, il telescopio rifrattore di 26 pollici (66 centimetri circa), che gli consent\u00ec di visualizzare le due flebili consistenze luminose nonostante il bagliore emanato dal pianeta rosso.<\/p>\n Le prime immagini delle due lune furono prodotte a partire degli anni Settanta grazie alle sonde che riuscirono a entrare nell’orbita di Marte allo scopo di studiare il pianeta: le due sonde americane Mariner 9, lanciata nel 1971, e Viking 1, lanciata nel 1975<\/strong>, e la sonda russa Phobos 2 che nel 1988 riusc\u00ec a inviare poche immagini prima di smettere di funzionare.<\/p>\n Phobos e Deimos sono due satelliti naturali, ovvero corpi celesti che orbitano attorno ad altri corpi celesti che non sono stelle<\/strong>. Le loro orbite sono quasi circolari e avvengono lungo il piano equatoriale di Marte. Il movimento delle due lune \u00e8 sincrono al movimento del pianeta, ci\u00f2 vuol dire che gli mostrano sempre la stessa faccia.<\/p>\n Al contrario, la durata di questi movimenti non \u00e8 sincronizzata. La rotazione completa che Phobos compie intorno al pianeta \u00e8 inferiore rispetto alla durata del giorno di Marte (24 e 37 minuti, quasi come la Terra). Si muove pi\u00f9 velocemente del pianeta e quindi sorge (a ovest) e tramonta (a est) almeno due volte nel giorno marziano. La rotazione completa di Deimos \u00e8 invece superiore, di poco, alla rotazione di Marte<\/strong>, e cio\u00e8 oltre 30 ore, quindi il suo movimento \u00e8 pi\u00f9 lento (impiega oltre 60 ore per passare da un orizzonte all’altro).<\/p>\n Paradossalmente, questa anomala rotazione li rende pi\u00f9 simili a dei satelliti artificiali. Ci\u00f2 vuol dire che il loro destino sar\u00e0 quello di avvicinarsi sempre di pi\u00f9 alla superficie del pianeta e infine schiantarsi su di essa o disintegrarsi nell’atmosfera. I due “figli” di Marte hanno caratteristiche geologiche distinte.<\/strong><\/p>\n Phobos \u00e8 la luna pi\u00f9 interna<\/strong>. Distante meno di 6.000 km dalla superficie del pianeta rosso, \u00e8 senz’altro il satellite che gli orbita pi\u00f9 da vicino. Anche se la sua grandezza \u00e8 due volte maggiore di quella di Deimos, Phobos \u00e8 una delle lune pi\u00f9 piccole presenti nel sistema solare (circa 22 km di diametro). Si compone di rocce, di acqua<\/a> (per via della sua bassa densit\u00e0), di crateri (uno dei quali, Stickney, prende il cognome da nubile della moglie di Hall) e di lunghi solchi.<\/p>\n Deimos \u00e8 la luna pi\u00f9 esterna<\/strong>. Dal diametro di circa 15 km, si compone di ghiaccio, rocce ricche di carbonio, crateri che raccolgono polveri e detriti (uno dei quali \u00e8 stato dedicato a Swift), macigni che possono raggiungere fino a 30 metri.<\/p>\n In effetti, per molto tempo i due satelliti sono stati considerati come asteroidi catturati dalla gravit\u00e0 del pianeta Marte. Gli studiosi ancora oggi si domandano sul momento in cui sia avvenuta la cattura, molto probabilmente in un momento successivo alla formazione del pianeta. Attualmente, sono in gioco almeno tre ipotesi.<\/strong><\/p>\n La prima suggerisce che in base alla composizione chimica affine agli asteroidi di tipo C<\/strong> essi siano stati catturati dal campo gravitazionale di Marte in seguito a una perturbazione di Giove. L’elemento che mette in crisi questa ipotesi \u00e8 il fatto che un oggetto catturato difficilmente ha un moto circolare al livello dell’equatore.<\/p>\n La seconda suggerisce che siano derivati dalla disintegrazione di un asteroide gigante che ha sfiorato Marte<\/strong>. E per ultima, la terza ipotesi suggerisce che si siano formati dall’accumulo di detriti provenienti dallo stesso processo di formazione di Marte<\/strong>. Questa \u00e8 forse la pi\u00f9 probabile.<\/p>\n Secondo studi pi\u00f9 recenti, Marte avrebbe addirittura avuto pi\u00f9 lune nel corso della sua storia, satelliti che ciclicamente si sono formati e poi distrutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ma, sapevate che possiede due lune? I loro nomi sono Phobos e Deimos. In questo articolo vi raccontiamo la loro misteriosa origine e le loro particolari caratteristiche. 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I nomi Phobos e Deimos fondano le proprie radici nella mitologia greca e la loro scelta \u00e8 strettamente legata alla vicenda del dio Marte<\/strong>.<\/p>\nChe cosa significa il termine Phobos?<\/h3>\n
Phobos e Deimos: cosa sono e quando sono stati scoperti?<\/h2>\n
Le due lune di Marte<\/a><\/strong> sono rimaste a lungo nascoste per via della loro piccola dimensione e della estrema vicinanza al pianeta roccioso.\u00a0 La data ufficiale della loro scoperta risale all’agosto del 1887 durante un avvicinamento di Marte al pianeta Terra<\/strong>.<\/p>\nQual \u00e8 la struttura di questi due satelliti naturali di Marte?<\/strong><\/h2>\n
La prima Luna di Marte: ecco come \u00e8 avvenuta la formazione di Phobos<\/h3>\n
Considerate le loro caratteristiche \u00e8 possibile affermare che le due lune di Marte hanno un’origine condivisa<\/strong>. Tuttavia, la scienza sta ancora indagando su come sia avvenuta tale origine. La loro forma irregolare e allungata<\/strong>, quindi non sferica come la nostra Luna<\/a>, fa sembrare Phobos e Deimos due asteroidi.<\/p>\n