{"id":194449,"date":"2024-06-18T12:00:00","date_gmt":"2024-06-18T10:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/osr.org\/?p=194449"},"modified":"2024-07-11T15:10:30","modified_gmt":"2024-07-11T13:10:30","slug":"redshift","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/osr.org\/it\/blog\/astronomia\/redshift\/","title":{"rendered":"Redshift: che cos’\u00e8 lo spostamento verso il rosso?"},"content":{"rendered":"
Redshift<\/i> \u00e8 un’espressione inglese, letteralmente “spostamento verso il rosso<\/b>“, anche conosciuto come effetto batocromo. <\/i>I termini fanno riferimento ad un fenomeno ben preciso dell’astronomia<\/b>, per il quale una radiazione elettromagnetica<\/b> emessa da un corpo in fase di allontanamento possiede una lunghezza d’onda maggiore<\/b> rispetto a quella prodotta all’emissione.<\/p>\n
L’espressione redshift<\/i> deriva proprio dal fatto che con la radiazione, ad esempio la luce, il colore si dirige verso il rosso<\/b>, ovvero l’estremo inferiore dello spettro del visibile. In generale il fenomeno comporta un aumento della lunghezza d’onda<\/b>, quindi una diminuzione della frequenza.<\/p>\n La scoperta del redshift \u00e8 il risultato di un percorso scientifico articolato<\/strong> e ricco di contributi.<\/p>\n Il primo passo fu compiuto da Christian Doppler nel 1842<\/strong>, quando descrisse l’effetto che porta il suo nome, spiegando come la frequenza delle onde sia influenzata dal moto relativo tra la sorgente e l’osservatore, un concetto applicabile anche alla luce. Successivamente, Vesto Melvin Slipher<\/strong>, nel 1912<\/strong>, fu il primo a misurare il redshift nelle galassie spiraliformi, rilevando che molte di esse si allontanavano dalla Terra.<\/p>\n Questo prepar\u00f2 il terreno per Edwin Hubble<\/strong>, che nel 1929<\/strong> scopr\u00ec una relazione lineare tra la distanza delle galassie e la loro velocit\u00e0 di recessione, formulando la legge di Hubble e dimostrando l’espansione dell’universo<\/a>.<\/p>\n Parallelamente, Albert Einstein, con la sua teoria della relativit\u00e0 generale del 1915, forn\u00ec le basi teoriche per comprendere il redshift gravitazionale<\/strong>, spiegando come la luce perda energia spostandosi in un campo gravitazionale intenso. Questi contributi combinati hanno rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo, portando a una visione dinamica e in continua espansione del cosmo<\/strong>.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n Lo spostamento verso il rosso \u00e8 un esempio dell’effetto Doppler<\/b>: un fenomeno di natura fisica che consiste nel cambiamento apparente della frequenza<\/b> o della frequenza d’onda percepita da un osservatore<\/b> quando viene raggiunto da un’onda emessa da una fonte in movimento.<\/p>\n Il redshift, in particolare, non interessa esclusivamente le onde elettromagnetiche. Venne infatti scoperto grazie alle onde sonore<\/b>, attraverso l’impressione di un cambio nel tono delle sirene.<\/p>\n \u00c8 un fenomeno complementare<\/b> al cosiddetto blue shift<\/i>, o spostamento verso il blu<\/b>, evento in grado di manifestarsi quando la lunghezza d’onda diminuisce.<\/p>\n Questo \u00e8 causato, ad esempio, da una sorgente che si muove verso l’osservatore<\/b> oppure da una radiazione elettromagnetica nel momento in cui entra in un campo gravitazionale. La differenza sta proprio nella misura della lunghezza d’onda, la quale aumenta nel caso del redshift e si riduce con il blue shift.<\/p>\n I due fenomeni sono stati sfruttati per realizzare alcuni dispositivi tecnologici oggi impiegati, come gli autovelox<\/b> e i radar doppler<\/b> (strumento utilizzato per la misura della velocit\u00e0 radiale di un oggetto rispetto ad un altro sistema di riferimento). La storia<\/b> della scoperta di questo evento astrofisico risale al XIX secolo, in primis grazie agli studi di Christian Doppler<\/b>, il quale offre una prima descrizione del redshift gi\u00e0 nel 1842<\/strong>.<\/p>\n Nel XX secolo Edwin Hubble<\/b> scopre la relazione approssimata esistente tra il red shift di molte galassie a spirale, e conclude formulando la legge che porta il suo nome. A questi sono seguiti molti studi, i quali hanno permesso l’identificazione delle varie tipologie<\/b> del fenomeno, la sua classificazione e le sue implicazioni in altre discipline. Oggi sono ancora in corso diverse ricerche di cui il red shift \u00e8 il soggetto principale, soprattutto a livello universitario.<\/p>\n \u00c8 possibile classificare il fenomeno in tre diverse tipologie o sotto-categorie, le quali presentano differenze sotto molteplici aspetti. Queste sono: il redshift dovuto all’effetto Doppler<\/b>, il redshift cosmologico<\/b> e il redshift gravitazionale<\/b>. Ciascuna di queste tipologie offre importanti informazioni sulla dinamica e la struttura del nostro universo<\/strong>. Vediamo, dunque, ciascuna di queste tipologie per comprenderne meglio differenze e peculiarit\u00e0.<\/p>\n Il redshift Doppler<\/strong> si verifica quando una sorgente di luce (o un’altra forma di radiazione elettromagnetica) si allontana da un osservatore. Questo fenomeno \u00e8 un effetto diretto del movimento relativo tra la sorgente e l’osservatore<\/strong>. Secondo la teoria dell’effetto Doppler, quando la sorgente si allontana, la lunghezza d’onda della luce emessa si allunga, causando uno spostamento verso il rosso dello spettro elettromagnetico<\/a>.<\/p>\n Al contrario, se la sorgente si avvicina, si osserva uno spostamento verso il blu. Questo tipo di redshift \u00e8 spesso osservato nelle stelle e nelle galassie vicine<\/strong> che si muovono relativamente al nostro sistema solare.<\/p>\n Il redshift cosmologico \u00e8 il risultato dell’espansione dell’universo. A differenza del redshift doppler<\/strong>, questo tipo di spostamento verso il rosso non \u00e8 dovuto al moto relativo tra sorgente e osservatore, ma piuttosto all’allungamento dello spazio stesso. Quando la luce viaggia attraverso un universo in espansione, le lunghezze d’onda si allungano con l’espansione dello spazio, causando un redshift<\/strong>.<\/p>\nChi ha scoperto il redshift e qual \u00e8 la storia di questo fenomeno?<\/strong><\/h3>\n
Che cos’\u00e8 e cosa si intende con redshift?<\/h1>\n
<\/strong><\/p>\nI tre tipi di Redshift: ecco le varie tipologie di spostamento verso il rosso<\/h1>\n
Redshift doppler: il primo tipo di redshift<\/h3>\n
Redshift cosmologico<\/h3>\n